Berti: “Incomprensibile la protesta dei sindacati sulle pensioni, con noi le minime salgono a 780 euro”
"una protesta che nei fatti difende chi ha già, e non chi invece ha bisogno di essere difeso"
Onorevole Francesco Berti (M5S): “Con noi le pensioni minime e “leggere” aumenteranno. I pensionati lo vedranno nei prossimi assegni”.
“A Livorno i sindacati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil hanno manifestato, sulla scia della protesta nazionale, la propria contrarietà per la prima manovra del governo Conte.
Tengo a ribadire che con questa manovra alzeremo le pensioni minime, gli assegni per gli invalidi civili ed gli assegni sociali a 780€, cioè la soglia di povertà stabilita dall’Istat. Con quota 100 manderemo in pensione oltre 400mila cittadini che hanno 62 anni e hanno lavorato per 38 anni, aprendo spazi e nuove possibilità anche per i giovani e i disoccupati. Tutto questo per i sindacati non conta?
Inoltre, aumenterà il tanto contestato adeguamento delle pensioni, per i pensionati che percepiscono fino a 2000€. Secondo l’Ufficio Parlamentare di Bilancio, organo indipendente dal governo e spesso molto critico verso la manovra, specifica nel dossier “La finanza pubblica dopo l’accordo con la Commissione Europea”, che senza un intervento di questo governo le pensioni sotto i 2000€ sarebbero state rivalutate al 95%, e non al 97%. In poche parole, i manifestanti stanno difendendo un mancato aumento annuale di 20€ (venti) per i pensionati di oltre 9 volte il minimo, cioè da oltre 5000 euro al mese.
E’ incomprensibile la protesta dei sindacati dinanzi una manovra che restituisce equità e diritti sociali, una protesta che nei fatti difende chi ha già, e non chi invece ha bisogno di essere difeso“.