Berti (M5S): “Nemmeno una donna nel consiglio direttivo di Confindustria”
Livorno 4 luglio 2020 – Nuovo direttivo di Confindustria Livorno e Massa-Carrara, Francesco Berti (M5S): “La rimozione di genere è un grave errore. l’imprenditoria femminile è essenziale per il territorio”
È arrivata oggi la notizia della designazione dell’imprenditore Piero Neri come Presidente della Confindustria Livorno e Massa-Carrara.
A lui e a tutti i componenti designati del nuovo Consiglio di Presidenza vanno i migliori auguri di buon lavoro.
Durante questi mesi ho avuto modo di avviare un dialogo costruttivo con Confindustria su importanti tematiche che riguardano:
lo sviluppo del nostro territorio come l’area di crisi complessa; gli incentivi gestiti da Invitalia; e le importanti opere infrastrutturali che riguardano il nostro territorio come la Darsena Europa o il Corridoio Tirrenico.
Sorprende però che il Consiglio Generale dell’associazione non abbia indicato nemmeno una donna a far parte dell’organismo direttivo i cui componenti sono anche attualmente tutti di sesso maschile.
Nessuna delle quattro Vicepresidenze è stata assegnata ad una donna
La scarsa, o quasi nulla, presenza femminile si riscontra purtroppo anche all’interno del Consiglio Generale.
Come indicato dal sito web dell’Organizzazione, Consiglio Generale è formato da 23 membri di cui una sola donna.
La mia non vuole essere, dunque, una critica alle personalità designate
ma un’osservazione circa la quasi nulla presenza femminile all’interno dei principali organismi dell’Associazione e la totale rimozione di genere all’interno del Consiglio di Presidenza designato.
La presenza femminile e imprescindibile in tutti settori della vita economica e sociale del paese
La parità di genere è un principio che da sempre sta particolarmente a cuore al MoVimento 5 Stelle che è sia alla Camera che al Senato il gruppo politico con la maggior presenza femminile.
Le Deputate e le Senatrici del M5S rappresentano oltre il 40% dei parlamentari del MoVimento.
In Italia pero, come in molti altri, paesi molto resta ancora da fare per conquistare la parità di genere.
Basti pensare che secondo il Global Gender Gap Report 2018, pubblicato dal World Economic Forum, saranno necessari 108 anni per chiudere completamente il gender gap e addirittura ne serviranno 202 per ottenere la parità di genere sul posto di lavoro. Per quanto riguarda l’imprenditoria femminile nel nostro paese, secondo dati forniti da Unioncamere e InfoCamere, nel 2017 solo il 21,86% delle imprese italiane erano a conduzione femminile. Anche per questa ragione la Confindustria di Livorno e Massa Carrara dovrebbe valorizzare ancor di più l’imprenditorialità femminile presente e attiva sul territorio.
Le nomine in Confindustria dovranno essere ratificate dall’Assemblea Generale dell’Associazione e mi auguro che il Presidente designato che, come lui stesso ha sottolineato, dovrà «completare la squadra e definire gli incarichi e ambiti di competenza» non dimentichi l’importante contributo che le molte donne imprenditrici attive sul nostro territorio potrebbero dare sia all’interno che all’esterno dell’Associazione. Un contributo, quello dell’imprenditoria femminile, imprescindibile per affrontare le sfide decisive che riguardano lo sviluppo economico del nostro paese così come della costa toscana».