Berti (m5s) riunisce le categorie livornesi: “La speculazione sta distruggendo imprese e lavoro”
Livorno, 30 marzo 2022
Il nemico pubblico numero uno in questa fase storica per il mondo del lavoro e per le imprese produttive dell’area livornese è la speculazione. Non la guerra, dunque, e nemmeno l’inflazione che pur hanno il loro peso in particolare sulle realtà che, come quelle del lapideo, vivono di esportazioni verso la Russia, o che devono far fronte ad aumenti generalizzati delle materie prime.
A preoccupare le associazioni di categoria sono gli effetti sul medio lungo periodo di un incremento senza controllo dei costi legati alle commodities, destinati a riversarsi sui prezzi dei servizi, sui bilanci delle aziende e di conseguenza sulla loro capacità di garantire posti di lavoro.
A tratteggiare il quadro per l’area livornese sono stati i principali rappresentanti delle associazioni datoriali, riuniti attorno a un tavolo virtuale dal deputato del Movimento 5 Stelle, Francesco Berti.
“Ogni territorio – sottolinea Berti – ha una specificità produttiva differente e dunque se si vuole prendere di petto la questione in maniera costruttiva, prevedendo sostegni e incentivi mirati, è necessario conoscere le diverse problematiche di ciascuna zona e di ciascun comparto Ecco perché il 1° aprile replicherò l’evento con i rappresentanti territoriali di Pisa. Mi auguro che da qui possa partire una piattaforma composita e organica di rivendicazioni all’indirizzo del governo”.
All’incontro organizzato da Berti hanno preso parte Silvia Civalleri di Confindustria Livorno-Massa, Pierluigi Giuntoli, Segretario Generale della Camera di Commercio Maremma e Tirreno, Enrico Rabazzi, Camera di Commercio Maremma e Tirreno, Maurizio Serini, Presidente CNA Livorno, Francesca Marcucci, Presidente provinciale di Confcommercio Livorno e Alessandro Marchionne, Direttore di Confagricoltura Toscana.
Il quadro tracciato è chiaro:
le industrie del lapideo della zona di Massa e le attività agricole della zona di Bolgheri, con Mosca che rappresenta il quarto mercato al mondo per volumi di vendite, sono quelle che soffrono maggiormente degli effetti diretti della guerra.
Per il resto, la tempesta perfetta è determinata dalla speculazione finanziaria che sta determinando l’impennata dei prezzi dell’energia e delle materie prime, ma anche dalla siccità che sta mettendo in ginocchio la produzione agricola.
Analisi che si accompagna alle richieste di attenzione al Governo. In particolare, come sottolineano Cna e Confindustria in vista del Pnrr, con i prezzi dei capitolati per gli interventi in edilizia e infrastrutture che hanno la necessità di essere calmierati se non si vuole rischiare di disperdere una quota significativa degli investimenti.
L’altro grande tema è quello della logistica e dei trasporti:
con i costi per le imprese che stanno lievitando parallelamente al caro benzina e le conseguenti ricadute sull’equilibrio della bilancia import-export, strategico per una regione dinamica quale è la Toscana.
Dinamiche che rischiano di tradursi in 400 ore di cassa integrazione in più nei prossimi mesi, secondo le associazioni datoriali e che pesano sui consumi degli italiani, in flessione soprattutto nel commercio che lamenta la difficoltà di reperire manodopera specializzata nei settori del turismo, dell’accoglienza, della ristorazione e degli stabilimenti balneari. Settori cruciali per la Toscana e per l’area costiera, sui quali governo e Regione, secondo i partecipanti al webinar, saranno chiamati a intervenire in maniera sinergica ed efficace.