Livorno 25 ottobre 2023 – Bilancio Aamps: “l’inceneritore perde altri 3,5 milioni, record di assenze sul lavoro”. Le dichiarazioni di Rifiuti Zero
L’intervento di Rifiuti Zero sul bilancio AAMPS:
“Leggendo il bilancio consuntivo 2022 di Aamps possiamo farci un’idea molto precisa della situazione devastante in cui si è andata ad infilare l’azienda, non nuova a portare i propri conti sull’orlo del fallimento…per poi tentare di coinvolgere le istituzioni pubbliche per ripianare i debiti.
Se prima era il Comune di Livorno a garantire i periodici “colpi di spugna” contabili, l’ultimo dei quali si è avuto con il concordato prefallimentare del 2016 (+15% di TARI), adesso Aamps proverà a spalmare i costi della propria gestione sui 100 comuni della Toscana costiera, tentando magari di nascondere le “magagne” nel calderone del gruppo Retiambiente.
Il concordato aveva reso ufficiale il fatto che i mega-debiti Aamps erano stati provocati dalla gestione dell’inceneritore, costantemente in perdita, nonché dal “sovradimensionamento” e “utilizzo non produttivo” del personale.
A pagina 8 del bilancio, Aamps certifica innanzitutto una progressiva riduzione della raccolta differenziata, passata dal 66,51% del 2020 al 63,08% del 2022.
Quest’anno, Aamps dichiara risultati inferiori al 60%, un tracollo dopo il record del 70% raggiunto nel 2019.
La qualità della raccolta differenziata è anch’essa disastrosa: per il multimateriale leggero (plastica, alluminio, ecc.) la frazione estranea nel 2022 ha raggiunto il 50%, con pesanti ripercussioni su costi e ricavi (pagina 11 del bilancio Aamps 2022).
Evidentemente avevamo ragione quando mettevamo in guardia Aamps sulla scelta di proseguire con metodi di raccolta eterogenei sul territorio e senza una vera tariffa puntuale:
il risultato non poteva essere che un progressivo deterioramento della collaborazione con la cittadinanza, che non vede calare la tariffa né aumentare la qualità ambientale, tra fenomeni di degrado e importazione di rifiuti delle altre città nell’inceneritore.
Per quanto riguarda il personale, il famoso “sovradimensionamento” denunciato da Aamps nel concordato 2016 è stato affrontato nel modo peggiore possibile: anziché formulare un piano insieme a Retiambiente per riequilibrare le eccedenze senza licenziamenti ma redistribuendo sul territorio della Toscana costiera la forza lavoro, Aamps ha continuato a gonfiare il proprio organico, passando dai 263 dipendenti di dieci anni fa ai 382 dipendenti del 2022 (pagina 32 bilancio Aamps)…fino ai 480 attuali, risultato della infornata del mese scorso riguardante lo spazzamento stradale.
Ovviamente questo ha comportato un aumento del costo del personale, arrivato nel 2022 a ben 18,5 milioni di euro, che da quest’anno si avvia a superare i 20 milioni.
Anche il problema dell’utilizzo “non efficiente” del personale non sembra affatto risolto, visto che il tasso di presenza del personale, dopo aver superato il 91% durante il concordato, nel 2022 è crollato all’87% (record negativo nell’ultimo decennio!), perfino meno delle presenze registrate durante il picco della pandemia covid nel 2020-2021, pari al 90% (pagina 33 bilancio Aamps).
Tutti gli extra-ricavi per la vendita di energia elettrica prodotta dall’inceneritore nel 2022 sono ovviamente andati in fumo, visto che – come avevamo avvisato in tempo utile – sono aumentati di pari importo anche i costi di funzionamento dell’impianto e della gestione aziendale, per lo stesso motivo che ha causato un picco provvisorio del prezzo dell’energia (la crisi ucraina).
Adesso i ricavi extra non ci sono più, perché il prezzo dell’energia è tornato ben al di sotto dei record del 2022, ma restano i maggiori costi del personale e i minori ricavi per il crollo della raccolta differenziata. Chi paga questi danni contabili, oltre che ambientali?
L’altro fattore indicato da Aamps per giustificare l’erosione del risultato di esercizio rispetto all’anno precedente è stato il venir meno dei cosiddetti “proventi non caratteristici” (pagina 36 bilancio Aamps), passati da oltre un milione di euro nel 2021 allo zero del 2022.
Ma Aamps non spiega di cosa si tratta: c’entra sempre l’inceneritore, che ha perso anche i proventi derivanti dal riconoscimento della qualifica SEU rilasciata dal Gestore elettrico nazionale, che ammontava a 3,5 milioni nel 2020, poi ad un milione nel 2021, per svanire fino a zero nel 2022.
Significa che l’impianto è talmente vetusto (costruito nel 1974) da essere sempre più inefficiente. Altro che la gallina dalle uova d’oro che in molti tentano di descrivere!
Per tornare ad essere minimamente efficiente, l’impianto necessita di lavori il cui costo è stato quantificato da Aamps da 25 ad oltre 30 milioni di euro, da chiedere alle banche a tassi da capogiro, indebitandosi nuovamente come prima del concordato.
Tutto questo per un impianto sostanzialmente inutile e inquinante, visto che nei 4 mesi di chiusura forzata registrati nel 2022 non si sono verificate emergenze ambientali né finanziarie, con i rifiuti agevolmente dirottati presso gli altri impianti del gruppo Retiambiente (a costi inferiori).
Nel frattempo Aamps è stata colpita da un’inchiesta della Corte dei conti proprio sull’inceneritore e sulla gestione del personale, ma dallo scorso aprile l’azienda non si è preoccupata di aggiornare i cittadini in proposito.
Infine, i 10 milioni di finanziamento del PNRR che Aamps aveva annunciato di aver ottenuto per chiudere l’inceneritore e costruire al suo posto nuovi impianti di riciclo…sembrano spariti nel nulla, visto che da quasi un anno l’azienda osserva sul tema un preoccupante silenzio.
(fonte – ultimo bilancio Aamps approvato: https://aampslivorno.portaletrasparenza.net/dettagli/bilanci/6/2022-bilancio-di-esercizio.html )