Bilancio arboreo e consumo di suolo: il commento di undici associazioni e comitati ambientalisti
QUALCOSA NON TORNA NELLA GESTIONE URBANISTICA E IN QUELLA DEGLI ALBERI IN CITTÀ
Livorno 17 maggio 2024 – Bilancio arboreo e consumo di suolo: il commento di undici associazioni e comitati ambientalisti
Prendiamo nota del Bilancio arboreo approvato dalla Giunta comunale di Livorno lo scorso giovedì 9 maggio, quindi con un ritardo – non spiegabile – di un mese rispetto al disposto della legge 14 gennaio 2013, n. 10 “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani”, articolo 2 comma 1 lettera c.
Ad ogni modo il Comune di Livorno ha dichiarato di aver piantato nel periodo 2019-2023 un numero di 2248 nuovi alberi, a fronte di 1020 che sono stati abbattuti. Una compensazione adeguata avrebbe però dovuto applicare altri canoni, quali il principio di sovracompensazione di Novak e Aevermann (2019) che prevede da 6 a 41 nuove piante per ogni albero abbattuto. Questo poiché il principio 1 = 1 (1 albero piccolo x 1 albero grande) non è tecnicamente corretto, alla luce del notevole differenziale tra i servizi/benefici ecosistemici erogati da un albero maturo rispetto a uno di recente impianto (ad esempio, un albero grande rimuove gli inquinanti atmosferici circa 70 volte più di uno giovane). Quindi, se sono stati 1020 gli alberi abbattuti, se ne sarebbero dovuti piantare da 6120 a 41.820 (rispetto ai 2248 dichiarati dal Comune).
A tal fine ricordiamo le dichiarazioni dell’Assessora Cepparello del 29 luglio 2022, al minuto 1:21:00 in https://www.youtube.com/watch?v=UvlQ-k8XcTE dove veniva ripetutamente affermato che per ogni albero abbattuto grande occorre piantarne 40 come compensazione.
Sempre in tema di compensazione, bisogna tenere presente pure i fallimenti dei nuovi impianti (in media del 10-30%), oltre che dei trapianti (dove l’insuccesso dei recenti casi è del 100%, vedi Rotonda e via degli Etruschi).
Per quanto riguarda i 60 lecci che sarebbero stati piantati nel viale Carducci, noi in questi giorni ne abbiamo contati soltanto 46. Se applichiamo tale tasso di fallimento del 23,3% ai 2248 nuovi alberi, il loro numero si ridurrebbe a 1724.
Rispetto alla gestione urbanistica, il Bilancio arboreo contiene un passaggio significativo a pagina 4: “Il contenimento del consumo di suolo, la densificazione della città all’interno del definito perimetro urbano (…) potranno e dovranno essere attuati…”. A quanto pare l’attuale Amministrazione comunale non ha ancora capito che la densificazione all’interno del perimetro urbano è consumo di suolo a tutti gli effetti, pertanto negativa e da contrastare. La realtà delle cose ce la mostrano i dati Ispra, dove Livorno figura tra i 30 primi comuni italiani in negativo, avendo già consumato il 27,6% della superficie (dal 2020 a oggi più di 6 ettari). Come se non bastasse, i nuovi piani urbanistici prevedono ulteriori cementificazioni su 43 ettari, entro (appunto, come densificazione) e fuori dalla città.
Si fa poi riferimento al Piano del verde, che nelle linee generali è ottimo, ma di fatto viene disapplicato, ad esempio prevedendo la distruzione del Parterre-Parco Pertini e non tutelando le aree di verde naturaliforme (come il “cubone” alla Scopaia e il podere Loghino a Coteto) per le quali sono disponibili censimenti ornitologici pubblicati nella rivista scientifica Ecologia Urbana www.ecologia-urbana.com
Aree del genere andrebbero mantenute come tali, quali preziose testimonianze del paesaggio originario, ma anche per le ricadute positive sulla qualità dell’aria (contrasto all’inquinamento atmosferico) e del clima (ondate di calore), nonché sugli assetti idrogeologici (prevenzione di allagamenti e alluvioni). In merito è rilevante quanto stanno facendo i cittadini e i comitati per la valorizzazione di questi terreni, proponendo delle oasi urbane e dei sentieri-natura che le amministrazioni comunali non hanno saputo realizzare negli ultimi 30 anni.
Con riferimento al Regolamento del verde, rileviamo invece il perdurare di potature inutili e negative per la stessa sicurezza pubblica (riferimento al D.M. sui CAM del verde pubblico), sia come intensità sulla chioma (eliminazione del 100% a fronte del 10% massimo richiesto dagli standard europei) che per le tecniche di taglio (capitozzature e “speronature”), sebbene negli ultimi anni si nota qualche miglioramento in fatto di intensità sul filare e di rispetto del periodo di nidificazione dell’avifauna.
Resta un ultimo mistero: capire dove verranno trovati i terreni per realizzare quei 680.000 metri quadrati di nuove aree verdi, promesse dai piani urbanistici (pari a 68 ettari, vale a dire più di 11 volte la Villa Fabbricotti).
Questi temi della gestione del verde urbano e del consumo di suolo vengono affrontati nel ciclo di seminari “Biodiversità urbana: aree con vegetazione naturaliforme, funzioni e gestione” ospitati dal Circolo della Leccia (prossima lezione venerdì 17 maggio alle ore 17:00).
La seguente lettera è sottoscritta da:
AcchiappaRifiuti ODV
Asia USB
Associazione Livorno Porto Pulito
Comitati di Lotta Ambiente, Salute e Lavoro
Comitato No Cubone
Coordinamento per la difesa del Parco Pertini e dell’ospedale esistente
Lipu-BirdLife Italia
Osservatorio Trasformazioni Urbane (OTU)
Quartieri Alberati
Reset Livorno
Comitato Bosco Urbano di Rosignano