Bilancio comunale, BL: “La giunta da i numeri, Livorno conta sempre meno”
Livorno 29 dicembre 2022 – Bilancio comunale, BL: “La giunta da i numeri, Livorno conta sempre meno”
L’analisi del Gruppo consiliare di Buongiorno Livorno sul bilancio comunale approvato dalla maggioranza:
“Nella notte tra il 22 e 23 dicembre sono stati approvati il bilancio finanziario 2023-2025 e relativa nota di aggiornamento al DUP.
È il quarto bilancio previsionale redatto dall’attuale Amministrazione; il nostro giudizio negativo deriva – oltre che da una discordanza sull’impostazione degli obiettivi del DUP, per noi inaccettabilmente vaghi e basati su indicatori ridicoli e per niente incisivi – da un giudizio senza appelli sull’operato di questa Giunta dopo tre anni e mezzo di governo.
In uno scenario mondiale, europeo e nazionale preoccupante per tanti motivi (effetti della pandemia; gravi problemi energetici; divario crescente tra classi sociali) nemmeno la nostra Livorno è immune dall’enormità della crisi e dal fatto che ancora una volta saranno i più deboli a pagarla.
Dovremo affrontare questa tempesta perfetta, su cui pesa anche l’eliminazione del reddito di cittadinanza, con circa 94 milioni di entrate in meno rispetto al bilancio del 2022.
Certo, la situazione rappresentata è parziale e migliorerà decisamente con l’approvazione del rendiconto del 2022 che consentirà di liberare risorse tramite l’impiego dell’avanzo:
ma è evidente che ciò non basterà a risolvere la carenza di entrate.
Mancano grandi risorse dallo Stato e così paghiamo gli effetti di una miopia assurda rispetto al rincaro dell’energia che, purtroppo, non sembra affatto essere una questione “stagionale” o di breve durata.
Negli anni scorsi si è scelto di non investire niente per rendere energeticamente autonome almeno le strutture pubbliche essenziali. Pensiamo alle scuole, agli edifici istituzionali, ai beni immobili pubblici (il Mercato, le palestre, gli impianti sportivi, etc).
Il Comune non ha fatto niente di quello che avrebbe potuto in termini di risparmio e produzione energetica, nonostante il tema sia da anni sotto gli occhi di tutti.
Si è scelto altro, come la riapertura delle corse dei cavalli, tra grandi applausi.
Crediamo che questo esemplifichi ciò che non ha funzionato; chi governa ragiona come negli anni ’80 del secolo scorso, finge che tutto vada bene e crede che si possa tornare al benessere economico che in quegli anni contraddistingueva anche la nostra città.
Tutto senza guardarsi intorno, senza annusare il pericolo, senza capire che quei soldi, pubblici, andavano spesi con la massima urgenza: non per far divertire i livornesi ma per metterli in sicurezza.
○ Sicurezza dai cambiamenti climatici (e invece avanti tutta con la cementificazione);
○ Sicurezza dall’inquinamento (invece nulla di fatto sulle bonifiche; sui fumi in porto; sugli impatti della raffineria ENI; la raccolta differenziata che cala di anno in anno; sulla creazione di impianti per un economia circolare dei rifiuti; la chiusura dell’inceneritore per il quale si richiede, al contrario, il rinnovo delle autorizzazioni amministrative);
○ Sicurezza dalla povertà (ancora insufficienti interventi sulle case ERP, ancora ritardi ingiustificati sulla realizzazione degli investimenti di CASALP, ancora non progressive le aliquote IRPEF, ancora imposte elevate e costi dei servizi tra i più alti di Italia);
○ Sicurezza dalla disoccupazione (quali interventi di sviluppo economico? Il Comune dal lato suo ha assunto molte persone, fortunatamente, ma siamo ancora sotto di diverse CENTINAIA rispetto a qualche anno fa…);
○ Sicurezza dal crescente allontanamento e dalla perdita di controllo sui servizi pubblici (abbiamo conferito Aamps in Retiambiente, dove il Comune ora rappresenta poco meno del 33%, il CTT è stato scalzato dalla azienda francese Autolinee Toscane, non si esercita correttamente il controllo sui servizi legati a gas, acqua e fognature, delegati ai privati di ASA).
Livorno, inoltre, è sotto la media regionale per povertà e disagio sociale.
Spendiamo oltre tre milioni all’anno per inserire minori in strutture, il che ci pare una sconfitta per la città intera.
Livorno poi si sta svuotando; l’andamento demografico è terrificante, con un saldo naturale che fa diminuire la popolazione di circa 1500 persone l’anno.
La popolazione sta invecchiando; non facciamo figli e i giovani se ne vanno. Secondo gli ultimi dati (del 2019) abbiamo l’11,7% di disoccupati.
Questa Giunta è davvero convinta che con un libro dei sogni raffazzonato come il Next Generation Livorno (in cui a farla da padrone abbiamo nientepopodimeno che l’inutile progetto Lotto Zero, devastatore della nostra costa meravigliosa) e con l’accesso ai bandi del PNRR, cui abbiamo aderito senza alcuna condivisione o strategia, si possano cambiare le sorti di Livorno?
Rileviamo che, in linea con gli obiettivi indicati nel DUP, molti assessorati si siano limitati a svolgere il compitino. Ma quel che serviva, invece, era l’intelligenza di rivoluzionare, stravolgere e far rinascere la nostra città che da troppi anni va avanti per inerzia. Obiettivo? In fondo al burrone.
Abbiamo un assessorato al porto che non si capisce a che cosa sia servito.
Quanto al percorso per rilanciare il turismo, è stato esternalizzato alla Fondazione LEM, scollegato da un qualsiasi fondamentale progetto di ridefinizione dell’immagine di Livorno, che continua a essere basata sulla quantità (di eventi, mercatini, mangifici) e molto poco sulla qualità.
Il commercio di quartiere, il cui cuore dovrebbe essere il Mercato delle Vettovaglie, è ancora in grande affanno, senza alcun sostegno reale, e non vediamo alcuna progettualità in grado di ridare vita al centro cittadino, garantendone maggior sicurezza e vivibilità.
Anche per il settore culturale speravamo in qualcosa di più: ci si è invece concentrati su eventi una tantum come la mostra Modigliani (comprata a scatola chiusa, sperando che non contenga la sorpresa di una super sanzione per irregolarità fiscali) o, ora, quella di Banksy, o come il Festival Mascagnano, mentre al lavoro di costruzione capillare e quotidiano delle varie realtà cittadine attive nel settore non restano che le briciole.
Sempre grazie a questa Amministrazione abbiamo perduto la concessione della Fortezza Nuova, delegandone la gestione ai privati e trasformando uno dei nostri più bei monumenti in un mediocre luna park.
A questo bilancio negativo aggiungiamo l’incapacità di ascoltare sia le opposizioni sia i cittadini e l’insopportabile chiusura nei confronti di chiunque cerchi di portare elementi che si discostino dalla linea seguita.
Proibito discostarsi dai diktat del partitone regionale! Quindi avanti con l’ospedalino nel parterre, in spregio alle esigenze sanitarie crescenti che già abbiamo e che continueranno a crescere, dato che la popolazione invecchia e che il sistema sanitario territoriale, abbandonato ormai da anni dalla ASL (che solo adesso inizia a riconoscere che forse anche nei quartieri servono presidi sanitari, dopo averli chiusi e mandati alla malora per decenni), fa acqua da tutte le parti.
Aver buttato via questi anni è per noi imperdonabile.
Vogliamo augurarci che il post Salvetti rappresenti davvero una novità per Livorno e che coinvolga la parte migliore di questa città, quella che ha i piedi ben piantati a terra e lo sguardo puntato dritto al domani.