Bilancio comunale, Buongiorno Livorno: “Ecco perchè abbiamo votato contro”
Livorno 2 gennaio 2021
Il commento di Buongiorno Livorno sul bilancio comunale:
“Nell’ultimo consiglio comunale di due giorni fa è stato approvato il bilancio preventivo per il triennio 2021-2023.
Il nostro voto è stato contrario per molti motivi:
il principale è quello di un’assenza di progettazione per un reale rilancio della nostra città.
Si continua a delegare la visone e la funzione progettuale esclusivamente al livello regionale
Ormai da più di un decennio, promette la solita svolta epocale tramite le medesime grandi opere infrastrutturali; la cui necessità sembra sempre più fuori tempo massimo.
A nostro avviso i ragionamenti da fare dovrebbero essere anche altri, specie in relazione al settore portuale e logistico:
collocare il nostro porto al centro di una riflessione che consideri i continui cambiamenti che la logistica impone; tenendo conto dell’innovazione tecnologica, della digitalizzazione e della tutela delle condizioni di lavoro.
Il porto e la città non sono fatti solo di infrastrutture materiali.
Ma solo su alcune di queste ci continuiamo ad affannare
(senza peraltro realizzare infrastrutture per così dire “minori” che per il nostro porto oggi sarebbero vitali)
Ci ostiniamo a vedere come unica risposta la costruzione di una nuova Darsena, che per le esigenze attuali della logistica sembra essere già un progetto superato.
Dovremmo puntare sullo sviluppo delle infrastrutture immateriali, tramite la digitalizzazione che consenta davvero di interconnettere le due realtà città e porto: purtroppo ad oggi l’assessorato al Porto ci sembra tentare questa interconnessione ponendosi più come un’agenzia congressuale, piuttosto che come nodo politico di sviluppo in tal senso.
D’altra parte la nostra Amministrazione comunale, per stessa ammissione dei vari Assessorati, è in forte ritardo rispetto ai processi di digitalizzazione:
basti pensare che il settore edilizia privata lavora ancora su carta e che il SIT (Sistema Informativo Territoriale) va avanti con gravi carenze di personale a tempo indeterminato, grazie al lavoro di tirocinanti del progetto Giovani Sì.
Le carenze di personale, d’altra parte, sono evidenti in tutti i settori:
il Ministero dell’Interno con il Dm. Interno 18 novembre 2020, recante “Individuazione dei rapporti medi ’dipendenti/popolazione’ validi per gli Enti in condizioni di dissesto, per il triennio 2020-2022″ fissa per le città della dimensione di Livorno il rapporto tra cittadini e dipendenti pubblici in 1:120.
La nostra macchina amministrativa sarebbe, in base a questi parametri, in carenza di circa 300 unità.
Per porre rimedio a questo sottodimensionamento (determinatasi nel corso degli anni, anche a causa delle politiche restrittive dei Governi di centro destra e centro sinistra che si sono succeduti), l’attuale Amministrazione cerca una soluzione principalmente nell’esternalizzazione di ulteriori servizi.
Per noi questa non è la scelta giusta: crediamo che proprio questo mantra di tagliare, appaltare, privatizzare, che ha caratterizzato gli ultimi 20 anni almeno di governo in Toscana, stia mostrando in modo imbarazzante il proprio fallimento totale.
La pandemia non ha fatto che accelerare e mettere in evidenza gli errori di certe scelte: non basta cambiare rotta, bisogna invertirla.
Crediamo che sia anche arrivato il momento di dotarsi di uffici, risorse e strumenti per accedere ai finanziamenti europei anche diretti; assumendo un ruolo autonomo e propositivo.
Ci siamo limitati negli ultimi dieci anni almeno, ad accedere ai bandi messi a disposizione dalla Regione o dallo Stato tramite programmi di finanziamento indiretto.
Per avere un’idea negli ultimi 5 anni abbiamo avuto in totale 200.000 euro come fondi diretti UE.
Crediamo che questo sia stato un grave errore e che non si possa continuare ad aspettare che esclusivamente altri livelli istituzionali intermedi con quello comunitario scelgano per noi obiettivi politici e strumenti di finanziamento.
Pertanto abbiamo chiesto con forza un grosso impegno e il rafforzamento dell’area addetta ai finanziamenti europei; non solo per la partita Recovery Fund, ma per l’accesso a tutte le linee di finanziamento che l’Europa prevedrà per il prossimo settennato.
Solo in questo modo la città potrà davvero iniziare a tessere una rete con altri soggetti e con gli importanti centri Universitari della regione, condividendo la creazione di progetti che vengano costruiti sulle nostre specificità:
pensiamo, ad esempio, a tutta la partita legata all’efficientamento energetico (un caso eclatante quello degli impianti sportivi, specie le nostre piscine). Ma anche progetti legati alla riqualificazione dei nostri beni storici culturali più preziosi (come le Fortezze e i fossi) o al rendere il nostro territorio in grado di adeguarsi ai cambiamenti climatici e allo stesso tempo mitigarne gli effetti (pensiamo a progetti di forestazione urbana, ma anche il totale rifacimento delle reti fognarie, da anni non più sufficienti alle esigenze cittadine), progetti di riqualificazione del Caprilli, progetti sulla maggiore vivibilità dei quartieri, integrando la progettazione del verde, degli impianti sportivi e delle scuole con una una mobilità pensata e moderna.
Ciò che poi è necessario fare è rinforzare la capacità di spendere i soldi che arriveranno:
vediamo progetti finanziati riproposti di anno in anno, con avanzamenti appena percepibili.
Sicuramente il 2020 non ha aiutato in questo senso; siamo preoccupati in relazione alla capacità di reazione rispetto ai prossimi anni che di certo non saranno meno complicati.
Crediamo che la fase storica che ci attende richieda la capacità di mettere a sistema tutte le competenze e la capacità progettuali che la nostra città potrebbe esprimere.
Crediamo che questo ruolo di raccordo politico sia un dovere della attuale Amministrazione
Ci auguriamo che vengano colti i nostri spunti che sono fatti, come di consueto, solo a favore del benessere di chi vive su questo territorio”.