Biodiversità marina, seimila euro per il progetto del Comune
Finanziata anche la ricerca a favore delle tartarughe e i delfini
Biodiversità marina, si analizzerà l’impatto delle attività umane e della contaminazione ambientale; saranno coinvolte anche le scuole
Livorno, 30 luglio 2018 – Biodiversità marina, il Comune di Livorno è uno dei quattro enti pubblici toscani vincitori del bando della Regione “Go Green 2018 Biodiversità Marina”, nell’ambito delle iniziative previste dal Piano Ambientale ed Energetico Regionale (PAER) per conservare la biodiversità terrestre e marina e promuovere la fruibilità e la gestione sostenibile delle aree protette.
Al progetto di biodiversità marina “BIOMAR – Biodiversamente in Mare”, che l’ufficio Tutela Ambientale del Comune di Livorno porterà avanti insieme ai soggetti partner CIBM (Centro Interuniversitario di Biologia Marina ed Ecologia Applicata “G. Bacci”) e Cooperativa Costa Balenae, è stato assegnato un contributo di 6.130 euro.
Le attività del progetto di biodiversità marina coinvolgeranno istituti scolastici superiori, consorzi e associazioni di pesca sportiva e professionale e associazioni diving, e si concluderanno entro il prossimo mese di novembre.
L’obiettivo, così come prevede il bando, è quello di raccogliere dati sui cetacei, le tartarughe marine e gli elasmobranchi (squali e razze) che popolano il mare toscano, in particolare il Santuario Pelagos, analizzando l’impatto delle attività umane e della contaminazione ambientale.
In particolare, i pesci cartilaginei, come gli elasmobranchi, per le loro caratteristiche (sviluppo sessuale tardivo e bassa fecondità) sono molto vulnerabili, e alcune specie, pur non essendo oggetto di pesca mirata ma solo di catture accidentali (by-catch), stanno mostrando un declino inarrestabile. È importante quindi incrementare pratiche di pesca maggiormente sostenibili e diffondere una maggiore consapevolezza tra i pescatori.
A Livorno è presente una delle flotte più numerose di pesca artigianale, operante su svariate tipologie di habitat.
Una fase del progetto, coordinata dal CIBM, prevede la distribuzione di questionari e schede di rilevamento da sottoporre ai pescatori locali, per raccogliere informazioni (anche “storiche”) sulla cattura accidentale di razze e squali.
I pescatori saranno contattati direttamente in banchina e presso i luoghi di sbarco. Le schede consegnate saranno ritirate dopo tre mesi, in modo da raccogliere una quantità di dati significativa su zone di pesca, attrezzi utilizzati e catture avvenute.
I risultati di questo progetto consentiranno di integrare i dati già disponibili e di acquisire importanti conoscenze per la gestione e la sostenibilità della pesca a livello locale.
La Cooperativa Costa Balenae curerà una serie di attività di formazione e informazione su balene e delfini che popolano il Santuario Pelagos: ben 8 specie di cetacei tra cui la balenottera comune che coi suoi 22 metri di lunghezza è il secondo animale più grande della Terra, il capodoglio capace di restare in apnea per oltre un’ora, le simpaticissime stenelle striate.
Saranno tenuti seminari con esperti del settore, che coinvolgeranno gli studenti, i pescatori professionisti e i pescatori sportivi, le associazioni che si occupano di immersioni e di attività ricreative in ambiente marino.
I temi saranno tutti interessantissimi: da “cosa mangiano i grandi predatori marini” all’evoluzione dei cetacei, per arrivare alle “balene di plastica”, e cioè i milioni di tonnellate di plastica usa e getta che finiscono negli oceani, facendoli soffocare.