Raffineria di Livorno, l’attacco di Giannarelli (M5S)
Livorno – Il consigliere regionale del Movimento 5 stelle Giacomo Giannarelli rileva importanti criticità riguardo l’informativa sullaNuova politica sui rifiuti e sull’economia circolare in Toscana firmata dalla giunta e diffusa ai consiglieri.
“Nel testo – spiega l’esponente del M5S – emerge chiaramente che il progetto Eni legato al Pirogassificatore di Livorno è figlio di un’impostazione errata dello Sblocca Italia di Renzi.
Non si tiene infatti conto delle politiche di riduzione dei rifiuti: non vi è alcun dato di ampio respiro in questo senso.
Cosa – insiste Giannarelli – assai grave se considerato che già oggi dal 2016 al 2017 c’è stata una diminuzione di 66mila tonnellate di scarti e se vi fosse una contrazione non dico identica, ma simile, si arriverebbe al 2035 a un calo di circa 174mila tonnellate annue di rifiuti urbani da gestire”.
Per Giannarelli si fa “Volutamente confusione tra riciclo e differenziata: se la raccolta differenziata tra 15 anni fosse all’85 per cento ci sarebbero da gestire circa 261mila tonnellate di rifiuti indifferenziati.
Insomma, non abbiamo bisogno di nuovi inceneritori, né di nuove discariche.
L’unica cosa di cui abbiamo necessità sono gli impianti industriali di riciclo e recupero di materie: questo crea posti di lavoro e meno inquinamento”.
Per l’esponente del Movimento 5 stelle l’idea della bioraffineria non ha nulla di bio: “Di fatto – attacca – il Partito democratico vorrebbe che il materiale plastico differenziato dai cittadini venisse raffinato per farci il carburante.
Quello che già avviene oggi per gli inceneritori con recupero energetico: la nostra ricetta – conclude – va nella direzione opposta”.