BL, Casa Firenze: “bene sottostimato, resti pubblico e si inserisca nei PNRR”
Casa Firenze: da degrado a uso pubblico, è quello che chiede Buongiorno Livorno. Casa Firenze non dev’essere alienata dal Comune ma dovrebbe restare nel patrimonio comunale tramite un vincolo di pubblica utilità ed essere inserito in programmi di rigenerazione urbana
“La situazione riguardo il disagio abitativo nella nostra città risente da decenni della mancanza di un piano per l’edilizia residenziale pubblica vero e proprio per la programmazione urbanistica dei fabbisogni di case popolari e per la gestione e riqualificazione del patrimonio esistente di proprietà degli enti pubblici.
In particolare la gestione del patrimonio pubblico di proprietà comunale per l’utilizzo a fini sociali abitativi registra un quadro di criticità assoluta per una serie di motivi: mancanza di investimenti per un suo recupero e valorizzazione, inserimento di molti beni di pregio nel piano di alienazione per far quadrare il bilancio comunale, messa all’asta di edifici e aree libere con stime critiche e a ribasso, abbandono e inutilizzo di edifici, mancata partecipazione dei cittadini alla gestione dei beni comuni.
Il caso di Casa Firenze è emblematico in tal senso poiché è l’effetto concreto di una gestione del patrimonio pubblico che non rispecchia l’interesse della collettività.
Attualmente il complesso immobiliare è posto nel Piano delle alienazioni e come nel caso di molti beni alienabili l’amministrazione cerca di favorire tramite varianti e assenza di vincoli per un uso futuro la sua uscita definitiva dalla gestione pubblica.
Casa Firenze è ubicata in una delle parti più ambite della città dal punto di vista immobiliare, immersa nel verde della collina di Antignano-Montenero che si affaccia sul mare di Calafuria, proprio sotto Villa Gamba.
Unica pecca la vicinanza della variante, ma qui bisognerebbe chiedere ai progettisti come mai non si è cercato di passare più lontani per preservare l’integrità del bene e il suo uso dato che era già presente prima della costruzione dei tunnel stradali.
Si tratta di un ex edificio colonico degli anni 30 poi adibito a colonia marina per bambini, che ha subito modifiche nel corso degli anni ed è formato da un patrimonio catastale di immobili, 1200mq, e terreni per 4500 mq.
La sua stima è di 1milione e 200mila euro, che se paragonata ad una stima di mercato sembra bassa, poiché il valore delle abitazioni di tipo civile, come è classificata Casa Firenze, è di 1800 euro al mq minimo, secondo l’Agenzia delle Entrate.
Questo punto suscita tra l’altro delle perplessità che si uniscono alla mancanza di alternative per un suo utilizzo: nel 2003, ad esempio, la Giunta approvò un progetto preliminare da 320 milioni di vecchie lire per la sua ristrutturazione e risanamento per nuovi alloggi e progetti successivi furono predisposti dagli uffici tecnici.
Casa Firenze merita, insieme ad altri complessi immobiliari comunali di pregio, quali villa Morazzana, podere Loghino, podere rurale di via Inghilterra, di restare nel patrimonio comunale tramite un vincolo di pubblica utilità.
Il Comune deve inserire questi beni all’interno di programmi di rigenerazione urbana e ambientale, non per farne merce di scambio per operazioni immobiliari, ma per cogliere le opportunità di fondi strutturali europei e del PNRR.
Su questo punto generale crediamo che sia compito di tutte le forze politiche trovare strumenti e soluzioni per favorire la costruzione dal basso di proposte di riuso e raccogliere quelle già esistenti tramite la partecipazione diretta alla gestione del patrimonio pubblico per scongiurare la privatizzazione e sottovalutazione del valore.