BL e le linee di mandato: “Presentano anche forti carenze”
Livorno – “Venerdì scorso il Consiglio Comunale ha approvato le linee programmatiche di mandato del Sindaco Salvetti per gli anni 2019-2024, con il voto contrario di tutte le opposizioni.
Per quanto ci riguarda il documento presentato in Consiglio ha indubbiamente molti aspetti positivi ed apprezzabili, ma presenta anche forti carenze che non ci hanno consentito di approvarlo.
Crediamo che gli aspetti più critici siano quelli legati ad una incapacità di presentare una visione futura della città, nonostante si dichiari in apertura del documento presentato dalla maggioranza la volontà di farlo.
Le politiche economiche e sul lavoro sono deboli e poco incisive, aggravate dall’assenza in aula consiliare al momento del dibattito dei due Assessori di riferimento, Ferroni e Simoncini.
Si punta molto sul porto, dando per scontata la realizzazione della Darsena Europa in 5-7 anni. Temiamo che le previsioni ancora una volta non saranno rispettate.
Sul turismo si continua a far riferimento a pacchetti turistici e ad un’attività promozionale del territorio non meglio definita.
Ci sembra anche che la cultura continui ad essere considerata come un settore “accessorio” e non strategico, proseguendo la via dei predecessori, con un accentramento delle risorse su pochi soggetti ed iniziative (Goldoni/Effetto Venezia/Festival Mascagnano) lasciando agli altri le briciole senza una reale idea di sostegno alla strutturazione e lo sviluppo di un settore che nel resto del paese è in crescita.
Ci si riferisce ad un’Agenda Urbana Strategica, concetto di programmazione del territorio che apprezziamo molto, ma che ad oggi risulta ancora essere un documento in bianco: “la possibilità di dotarsi di un’agenda strategica, che contenga la visione del futuro della città, permette di correlare le politiche di governo del territorio a quelle dello sviluppo locale di tipo culturale, economico e sociale”.
Purtroppo, non riusciamo ad intravedere in modo chiaro quale sia la visione del futuro della città per questa Giunta, anche se comprendiamo che ci saranno momenti ed atti istituzionali più funzionali a farlo, quali la redazione del DUP (documento unico di programmazione).
Attendiamo di capire quali saranno gli investimenti su cui questa amministrazione vorrà puntare, quale la vocazione che vorrà dare alla città, sperando ce ne siano le capacità.
Apprezziamo il collegamento esplicito e dettagliato rispetto alla programmazione comunitaria, che si concretizzerà nel settennio 2021-2027, ed alle policy comunitarie la cui priorità sembra essere rivolta alla cura del territorio, agli stati di rischio sismico, idraulico e idrogeologico e ai cambiamenti climatici, ma anche verso “l’importanza delle politiche territoriali e urbane per aumentare la qualità degli spazi pubblici e l’accessibilità materiale e immateriale, favorire gli investimenti nel comparto della cultura quale fattore di rilevante impatto per obiettivi di inclusione e di innovazione sociale, incrementare le connessioni territoriali tra asset culturali, risorse naturali, paesaggio, promuovere lo sviluppo sociale, economico e ambientale integrato a livello locale, garantire la preservazione del patrimonio culturale e la sicurezza, anche per le aree rurali e costiere, mediante iniziative di sviluppo locale di tipo partecipativo”.
Stigmatizziamo invece l’assenza di concetti quali quello di bene comune (se ne parla solo in riferimento al concetto di sicurezza), che a nostro parere invece dovrebbe innestarsi in tutti i capitoli delle linee programmatiche e che fa coppia con una delineazione molto scarna e debole dei processi di partecipazione e degli strumenti scelti da questa amministrazione per poterli attuare.
Sugli istituti partecipativi infatti si potrebbe e si dovrebbe dire e soprattutto fare molto di più, puntando anche alla necessità di riformare Statuto e regolamento del Comune. Sarebbe molto utile sperimentare presso spazi decentrati (una sorta di consigli di quartiere) il coinvolgimento e l’empowerment degli abitanti con lo strumento del bilancio partecipativo e il lavoro sulla rigenerazione e la cura dei beni comuni. Mancano riferimenti a altri strumenti a disposizione, come il già collaudato “Regolamento di amministrazione condivisa dei beni comuni urbani”, ad esempio. Discorso da collegare, volendo, ai presidi permanenti, agli osservatori e ai punti di ascolto e di prossimità (e quindi da abbinare al welfare e alla sicurezza). Il Comune ha a disposizione risorse fisiche e umane per realizzare almeno 5 spazi (identificando le aree territoriali con le 5 ex circoscrizioni), come inizio.
Niente o quasi anche sui servizi pubblici e sulle società partecipate dal Comune.
Ci auguriamo che queste assenze, per noi gravi, non denotino un assetto culturale della Giunta, ma che siano dovute soltanto a necessità di sintesi nell’esposizione delle linee di mandato.
Crediamo infine che sarebbe importante aggiungere un capitolo a parte, dedicato completamente alla emergenza climatica, che in effetti viene accennata nel capitolo relativo alle scelte urbanistiche, ma che, coerentemente con la mozione da noi presentata in Consiglio e qui adottata, dovrebbe essere esplicitamente la guida primaria rispetto a tutte le scelte future”.
Gruppo Consiliare e Direttivo Buongiorno Livorno