BL: “La salute dei livornesi ostaggio della cattiva politica”
“Le nostre sicurezze: la salute dei livornesi ostaggio della cattiva politica
Mentre a Livorno impazzano i dibattiti per lo più strumentalizzati su migranti, rifiuti e mobilità e il panorama nazionale ci regala desolanti immagini e sconfortanti decisioni, le cronache locali ci trasmettono notizie pessime sullo stato di salute della sanità territoriale.
Anziché favorire la necessaria sanità diffusa e capillare, leggiamo dell’ennesima riorganizzazione del 118 e della probabile riduzione del personale medico e operativo a bordo delle ambulanze, tanto da far lanciare l’allarme del Sindacato Medici che parla di un “colpo al cuore dei servizi di emergenza» e del fatto che due incidenti gravi alla stessa ora sarebbero ingestibili.
Assistiamo alla carenza e alla fragilità dei presidi sanitari. Esempio più lampante l’unico distretto socio sanitario di Ardenza, chiuso da mesi.
La politica delle promesse ha visto, nell’ultimo decennio, la nascita del nuovo presidio di via Impastato, a Salviano, luogo non certo favorevole per gli spostamenti di chi non ha un mezzo privato a motore. Mentre della nuova struttura di via Fratelli Gigli in Corea tante chiacchiere e un nulla di fatto.
Rimane il “mistero” della nuova Casa della Salute presso l’ex Ipercoop ora “Il mercato” di Porta a Terra dove potrebbero insediarsi il Cup, il centro prelievi, il centro vaccinazioni, l’anagrafe sanitaria per il cambio del medico, sportelli e macchinette per il pagamento dei ticket, i totem per ritirare i risultati degli esami, un punto di primo soccorso.
Al secondo piano gli ambulatori specialistici e gli studi dei medici di famiglia. Non si registrano novità a ancora stiamo attendendo l’ok al piano.
Ma certo le contraddizioni e le ambiguità dell’intera operazione non mancano, a cominciare dall’uso di locali di proprietà privata e a costi non favorevoli.
Come se non bastasse va avanti l’esternalizzazione e lo smantellamento dei servizi e sempre più alcuni interventi (ernia, cataratta, menischi e artroscopie ecc.) saranno eseguiti fuori Livorno.
C’è infine il capitolo ormai decennale del nuovo ospedale: fra poche settimane scadrà il termine ultimo previsto nell’accordo estivo da Regione Toscana, ASL e Comune di Livorno per studiare la percorribilità della soluzione che coinvolga l’area ex Pirelli al fine della realizzazione in tale area di una parte nuova ospedaliera (blocco per la degenza) e del mantenimento dei padiglioni più recenti dell’attuale ospedale che sono a norma.
Al momento non si sa niente dello sviluppo del lavoro affidato alla commissione tecnica mista ma l’impressione è che presto sarà svelato il bluff che stava dietro, a partire dalla volontà da parte del Sindaco Nogarin e della sua Giunta di non assumersi la responsabilità di trovare la soluzione durante il loro mandato.
Tutte queste criticità dentro una cornice demografica che vede l’inarrestabile invecchiamento della popolazione livornese e quindi la necessità di favorire servizi e assistenza di prossimità e facilmente raggiungibili.
Per motivi di spazio soprassediamo sulle vertenze legate ai centri residenziali per anziani: il congelamento della minacciata chiusura del RSA Pascoli sa tanto di palla lanciata in corner, lasciando poi la bomba in mano ai futuri amministratori, dopo le elezioni del maggio prossimo.
Buongiorno Livorno rilancia la necessità e l’urgenza di aprire una vera discussione pubblica e aperta in città su tutti questi temi, chiamando i responsabili della salute dei livornesi a spiegare e a dare risposte concrete e plausibili: Nogarin Sindaco di Livorno, Rossi e Saccardi per la Regione Toscana e Maria Teresa De Lauretis, direttrice generale della Asl Toscana nord ovest.
A loro dobbiamo chiedere conto del fatto che a causa delle loro contrapposizioni ideologiche e politiche, oltre alle loro inadeguatezze, siamo allo stato attuale e abbiamo subito 5 anni di ritardi e di pausa, a danno dei livornesi e della loro sicurezza primaria: la salute”.
Stefano Romboli – Direttivo Buongiorno Livorno