BL: “non è derby senza tifosi”
Così non è calcio: così non è derby!
A meno di accadimenti straordinari dei prossimi giorni, il derby Pisa-Livorno di domenica 26 novembre si disputerà in un’Arena Garibaldi semideserta, o comunque davanti a un pubblico non all’altezza della storia di questa partita, sentita da entrambe le tifoserie e capace nei molti decenni di storia di entrambe le Società di fornire episodi emozionanti e indimenticabili.
Riassumiamo brevemente il percorso con cui si è arrivati a questa situazione: il 7 novembre scorso le due Società e le due Questure si sono riunite a Pisa per predisporre l’organizzazione. Si è preso atto che la capienza dello stadio (di proprietà comunale) è stata fortemente ridotta in tutti i settori dopo una relazione del Genio Civile che dichiarava l’impianto non conforme alle norme antisismiche. La conseguenza di ciò è stata la disponibilità di soli 430 biglietti per la tifoseria amaranto. In attesa della decisione definitiva, sono uscite sui media dichiarazioni da diverse parti su eventuali possibilità di giocare la partita in campo neutro, di dirette tv regionali e altro.
Il 15 novembre si è svolta una teleconferenza alla quale hanno partecipato il Ministero dell’Interno e tutti gli altri soggetti interessati, nella quale si è ribadita e confermata la decisione originaria: la partita si giocherà domenica 26 alle 14.30, con la capienza dichiarata e gli stock di biglietti assegnati, senza alcuna possibilità di deroga. Dopo di ciò, le due tifoserie hanno preso posizione chiara e netta, per prima la Curva Nord Livorno e immediatamente dopo la Curva Maurizio Alberti Pisa: rifiuto delle dotazioni di biglietti, invito a non partecipare alla partita. A queste si è aggiunto un comunicato della Lega Calcio che ribadisce l’ossequio alle norme.
Fin qui i fatti. Ci troviamo di fronte ad una situazione oggettiva (la relazione del Genio Civile e la presa d’atto della situazione dello stadio da parte del Comune di Pisa, suo proprietario) che sembra bloccare qualsiasi possibilità. L’Arena Garibaldi non è stata oggetto degli opportuni lavori di messa in sicurezza anche perché a Pisa è in corso un processo che dovrebbe (o potrebbe…) portare alla costruzione di un nuovo impianto. Naturalmente nell’attesa di ciò bisogna fare i conti con l’esistente, e lo stadio pisano è in condizioni precarie.
In questa vicenda a uscire sconfitto è il sistema calcio (la mancata qualificazione della Nazionale ai prossimi mondiali russi non ne è che la rappresentazione plastica).
Questo sistema tende a emarginare la passione delle persone, a considerarle al massimo dei clienti ai quali vendere un prodotto sotto forma di pacchetti televisivi o merchandising ufficiale, cercando di allontanarle fisicamente dallo stadio, e lo Stato fa la sua parte scoraggiandole con misure repressive che nei fatti non impediscono violenze e rigurgiti neofascisti e razzisti: le cronache degli ultimi tempi lo dimostrano.
Per #BuongiornoLivorno la pratica e la passione sportiva sono dimensioni preziose della socialità: la pratica sportiva di massa, con caratteristiche universali e accessibile a tutte le fasce di reddito, contribuisce al miglioramento della salute. La passione vera e genuina restituisce allo sport, e al calcio in particolare, quella dimensione popolare e municipalistica che non lo rende certo provinciale ma ne esalta i legami con il territorio di riferimento e contribuisce a combatterne la mercificazione. Ci siamo espressi su questi importanti temi più volte nel passato, intervenendo sulla gestione e programmazione dell’impiantistica comunale, sull’importanza dello sport come aggregante sociale, sul Livorno Calcio e la sua storia centenaria come utile riferimento per legare lo sport al territorio.
Ad uscire vincitori da questa triste vicenda sono (verrebbe da dire, come sempre) i tifosi livornesi e pisani. Loro hanno capito perfettamente, e ben reagito, alla situazione. Le responsabilità di questa sono molteplici e distribuite nel tempo, ed è comprensibile che a questo punto lo Stato nelle sue articolazioni non voglia o possa prendersi la responsabilità di derogare per questa singola partita. Resta il fatto che, sia a Pisa che a Livorno, debbano essere prese decisioni urgenti riguardo all’impiantistica: ciò che sta accadendo a Pisa potrebbe presto riproporsi a Livorno, sebbene la situazione dell’Armando Picchi (anche in relazione a lavori effettuati nel tempo) sia dal punto di vista della tenuta strutturale migliore.
A Livorno stiamo vivendo un buon periodo per quanto riguarda il calcio. Gli ottimi risultati che il Livorno Calcio sta ottenendo si accompagnano ad una rinnovata unità di intenti tra Società e tifoseria, e da questo punto di vista anche le Istituzioni dovranno fare la loro parte, nell’ambito delle loro competenze specifiche e dei vincoli di bilancio.
Non facciamo spegnere la passione, incoraggiamo la pratica sportiva universale e accessibile.
Ivano Pozzi – Gruppo Sport Buongiorno Livorno