BL: “Nuovo Ospedale, partenza senza la partecipazione (promessa e auspicata)”
Livorno, 16 dicembre 2019 – Stefano Romboli, del gruppo sociale Buongiorno Livorno: “Distratti fra la bella Mostra di Modigliani e il clima natalizio che ormai dilaga ovunque, apprendiamo della firma dell’accordo tra Regione Toscana, Comune di Livorno e Asl Toscana Nord Ovest. Pochi ricordano che a fine estate è stata approvata in Consiglio Comunale la delibera presentata da Buongiorno Livorno (e votata anche dalla maggioranza) per realizzare un percorso partecipativo che possa accompagnare e indirizzare il percorso per il nuovo ospedale.Un percorso che avrebbe senso e valore se non fosse troppo e pesantemente condizionato e vincolato dalle condizioni e dagli elementi già precostituiti.
Invece si ha l’impressione che chi parteciperà a quel percorso si siederà a un tavolo già pronto e apparecchiato e con un menu già predisposto.
La domanda è: a cosa serve il percorso partecipativo? E poi: cosa potrà essere modificato con quello strumento? La porzione del Parco Pertini che sarà sacrificata, ad esempio, è già cosa fatta?
Perché un conto era far partire il percorso partecipativo a fine estate, al limite in autunno (nella delibera approvata era scritto “in modo da avere già a novembre 2019 un report e la consegna dei risultati, senza mettere in discussione la volontà politica della Regione Toscana e i finanziamenti previsti”). Altra cosa farlo partire a anno nuovo, con determinati vincoli e troppe cose prestabilite.
Apprendiamo che nei primi mesi del 2020 sarà firmato il definitivo accordo di programma. Sarebbe necessario quantomeno che prima della firma si facesse il percorso partecipativo. Se a questo punto l’obiettivo è invece chiudere definitivamente l’iter prima della fine della legislatura regionale e il percorso partecipativo non è in grado di anticiparlo, tanto vale dichiarare il bluff e forse non contribuire alla cosa. Di percorsi partecipativi depotenziati e utilizzati per salvare le forme ne abbiamo visti già tanti, nelle passate stagioni.
Servirà essere chiari con le regole e gli obiettivi e far capire bene a cosa si partecipa.
Non perdendo di vista l’obiettivo principale del percorso partecipativo che abbiamo promosso: facilitare e favorire il progetto del nuovo ospedale, riducendo le distanze fra chi decide e il resto della popolazione, partendo soprattutto dal necessario coinvolgimento con gli attori principali (medici, dirigenti, infermieri, tecnici sanitari, terzo settore e sindacati), riducendo i margini delle criticità, delle critiche e delle lacune potenziali e presenti.
Fatichiamo a comprendere il diffuso apprezzamento degli addetti ai lavori e degli opinionisti; sarebbe invece prudente e saggio mostrare almeno un minimo di attenzione e di perplessità, in generale e per alcuni “dettagli”. A cominciare dai costi e dai finanziamenti. Nella delibera regionale si legge che i finanziamenti al momento certi ammontano a 19.750.000 euro da utilizzare per i progetti. Per arrivare a 245 milioni dichiarati ripetutamente sulla stampa da più soggetti istituzionali si dovranno quindi aspettare i “fondi del governo o in alternativa, mediante l’utilizzo di risorse provenienti da altra fonte di finanziamento, compatibilmente con le risorse regionali attualmente previste”.
Nessuno ha saputo dire, ad oggi, quanto certe cose potranno essere messe in discussione. Al solito, solo il tempo dirà se Livorno mangerà l’ennesima polpetta avvelenata di Rossi. A proposito di Rossi e dell’egemonia fiorentina, ci auguriamo che anche coloro che manifestano intenzioni di impegno affinché Livorno e la costa contino qualcosa nelle prossime regionali non si limitino a plaudire all’iter intrapreso. Sarebbe un segnale di coerenza e di credibilità.
Noi continueremo, nei limiti del possibile, a monitorare. Consapevoli comunque che non farebbe male, in generale, un bel ripasso delle regole della vera partecipazione e dimostrare che anche Livorno possa, finalmente, essere in grado di fare qualche passo in avanti rispetto al tema, andando oltre le operazioni di facciata utili soprattutto per il marketing politico.