BL: “Salute e ambiente a Livorno, queste sconosciute o dimenticate”
Livorno – “Grazie al continuo e infaticabile lavoro portato avanti da Medicina Democratica apprendiamo che è stato pubblicato da Epidemiologia e Prevenzione lo studio Sentieri, sotto l’egida del Ministero della salute e dell’Istituto superiore di Sanità.
Dai risultati (aggiornati al 2013) a Livorno/Collesalvetti risulta una percentuale di casi di malformazioni preoccupante.
Siamo sopra la media toscana e perfino sopra quella di Taranto, la città più inquinata d’Italia. Anche i dati sulla mortalità e sui tumori non sono buoni.
E’ ora di prendere atto della situazione della salute della popolazione livornese, dovuta alle scelte del passato e del presente.
Sappiamo che a Livorno si muore e ci si ammala molto per malattie legate all’inquinamento ambientale.
Il Partito Democratico, sostenitore del modello industriale sviluppista e malato, per anni ha negato l’evidenza, disconoscendo il nesso fra la salute e le scelte fatte.
La stagione del Movimento 5 Stelle ha deluso. Siamo passati dalle lotte e dalle tensioni alimentate dai comitati a difesa della salute e dell’ambiente, attivi e operativi fino al 2014, a quelle dei vari comitati di quartiere incentrate sul decoro e sulla sicurezza urbana.
Colpa della presunzione diffusa che, una volta liberata la città dal PD responsabile di scelte politiche industriali a danno della salute e dell’ambiente, la situazione potesse migliorare.
“Livorno pattumiera della Toscana”, gridavano i comitati quando governava il PD, vista la situazione che il governatore Rossi aveva contribuito a creare, con la complicità del Comune e del PD: un sistema che vede l’inceneritore di Livorno servire tutta la toscana.
Poi viene il rigassificatore, tema abbandonato da grillini che si sono dichiarati impotenti dopo la loro elezione e hanno sposato l’idea di usare il gas metano liquido (GNL) a -160 gradi sulle strade e sulle navi.
Qui alla questione ambientale, dove si continua a usare fonti fossili contribuendo ai cambiamenti climatici, si aggiunge un aumento folle del rischio industriale che viene diffuso su tutto il territorio.
Nei cinque anni che dovevano rappresentare un cambio di marcia rispetto al passato non è stato fatto nulla per difendere la salute degli abitanti, in particolare dei quartieri nord. Meritavano provvedimenti urgenti e importanti che non sono mai arrivati.
La salute è stata relegata ad un dibattito sterile sull’ospedale e sui servizi che non ci sono o che sono inadeguati (problemi reali e importanti comunque) ma il fatto che a Livorno ci si ammali e si muoia di più è stato ignorato.
Lanciamo la nostra sfida al futuro Sindaco di Livorno:
1) attivi gli strumenti e faccia scelte affinché sia in grado, fra 5 anni, di dimostrare il miglioramento dello stato della salute dei livornesi. Ricordiamo che il sindaco, in qualità di “autorità sanitaria locale”, è il primo responsabile della salute dei cittadini nella propria città.
E che molto può dipendere dalle scelte che assieme alla sua giunta e alla sua maggioranza porta avanti.
2) l’informazione è la prima prevenzione. Da anni anche Buongiorno Livorno chiede al Sindaco di rendere trasparenti i dati epidemiologici (mortalità, ricoveri e consumi di farmaci). I dati sono già presenti nei documenti delle ASL e la loro trasmissione non costa niente, né ai sindaci né alle ASL, ma sono fondamentali alla popolazione per conoscere il proprio stato di salute e le criticità maggiori (tanto più che la Regione Toscana ha abolito dal 2007 la pubblicazione del rapporto annuale “Morti per causa”).
La reticenza sui dati di salute e la scarsa attenzione su questi temi dimostrata da tutti i sindaci precedenti è la prova di un equilibrio complessivo che non si vuole cambiare.
Buongiorno Livorno intende rilanciare il tema della salute e dell’ambiente e non vuole rendersi complice di continuare un crimine che le generazioni future faranno ancora più fatica a perdonare”.
Stefano Romboli, direttivo Buongiorno Livorno