Cronaca 22 Ottobre 2019

BL su utili Aamps e ingresso in Retiambiente “L’ennesimo teatrino della politica su Aamps”

Livorno 22 ottobre 2019 – Nell’ultima seduta del Consiglio Comunale, del 16 ottobre, erano previste comunicazioni da parte del Sindaco e la presenza dell’Assessora Cepparello ci aveva fatto ben sperare che il Sindaco avesse sentito la necessità di aggiornare il Consiglio in merito alla questione della “bio” raffineria ENI, visto che il giorno precedente Salvetti aveva accettato di partecipare ad un incontro privato organizzato dalla stessa ENI per la presentazione del fantomatico progetto.
Ed invece niente.
Non solo. Una volta concluso il Consiglio, il Sindaco, accompagnato dalle Assessore Cepparello e Ferroni, dall’Assessore Simoncini e dall’Amministratore Unico di AAMPS S.p.A., Raphael Rossi, ha tenuto una conferenza stampa per comunicare ai giornalisti la situazione relativa alla semestrale di AAMPS, denunciando gravi scostamenti tra budget e consuntivo al 30.6.2019 e la mancata realizzazione di molti degli investimenti previsti nel piano di concordato (a dire il vero confondendo utili e investimenti in modo piuttosto imbarazzante).
Partendo dalla forma riteniamo inaccettabile che si ritenga di dare priorità ad incontri organizzati in contesti privati su temi fondamentali per la città e sui quali il Sindaco aveva preso l’impegno con il Consiglio Comunale di tenere un canale informativo privilegiato, come previsto dalle normative, dal buon senso e dal rispetto istituzionale.
Il Sindaco ha poi preferito informare la stampa prima dei consiglieri su un’altra questione più volte al centro di interpellanze e interrogazioni da parte dei consiglieri dei vari schieramenti politici, invertendo ancora una volta le priorità istituzionali.
Nella sostanza poi la questione è ancor più grave, se possibile.
Non ci spieghiamo come sia possibile che il Sindaco Salvetti e l’Assessore Cepparello si stupiscano di una situazione di AAMPS che noi di Buongiorno Livorno, e molti altri in città, denunciamo da anni: non ci voleva l’analisi dell’Amministratore Rossi per capire che gli investimenti previsti dal piano di concordato fossero per la maggior parte bloccati, non andando quindi a generare alcuno dei ricavi pianificati.
Lo scrivevamo a gennaio di quest’ anno (https://buongiornolivorno.it/…/aamps-e-tutto-sbagliato-e-t…/), lo denunciavamo pubblicamente, chiedendone conto all’allora Assessore Vece nel marzo del 2018, lo denunciavamo nei nostri interventi consiliari.
A questa incredibile inconsapevolezza, il Sindaco somma altre incertezze: sposta senza spiegarne il motivo la data di chiusura dell’inceneritore, allungando di due anni il termine su cui Salvetti si era impegnato, peraltro, anche in campagna elettorale.

Ci avevano raccontato che bruciare il doppio delle tonnellate di rifiuti da fuori città fosse finalizzato al tenere in piedi i conti del concordato, ma evidentemente anche qui sia Nogarin che Salvetti improvvisavano, visto che adesso si decide di andare avanti anche dopo la chiusa del concordato stesso.

Salvetti poi annuncia di aver deciso di conferire AAMPS in Retiambiente.
Magari su questo sarebbe stato il minimo della decenza, prima di fare annunci, dibatterne e decidere in Consiglio Comunale.

Ci stupisce molto anche l’atteggiamento dell’Assessora Cepparello che quando era consigliera si è distinta prioritariamente per pedanteria formale e istituzionale e adesso salta i passaggi consiliari a piè pari.

E quindi si dà per scontata un’operazione di conferimento, di una società controllata al 100%, che puzza tanto di ritorno ai santi vecchi, alle strategie prettamente piddine di creazione di mega-aziende regionali, per ora pubbliche ma che poi tanto è facile privatizzare.

E magari lasciare l’inceneritore acceso qui potrebbe essere proprio il contrappeso politico di cui Salvetti è alla ricerca: Livorno conta dentro Retiambiente solo se conferiamo l’impianto.

E poi dopo chi deciderà di spegnerlo? Forse gli altri Comuni che hanno già smantellato i propri impianti di “termo-valorizzazione” rinunceranno all’unico impianto presente in zona?

In questo modo, come abbiamo avuto più volte sostenuto e denunciato, la nostra città perderà del tutto il potere decisionale sul servizio, che passerà ad un gestore non più controllato dall’Amministrazione Comunale, ma da una moltitudine di soci in balia delle scelte aziendali decise nelle segrete stanze.

Una cosa è sicura: sembra che si voglia confermare il destino della nostra città nel restare la città pattumiera della Toscana o con la bio raffineria -che di bio ha solo il prefisso nel nome- o con un inceneritore che non verrà chiuso ma anzi diventerà il riferimento per tutta la Regione.

Alla conferenza stampa della Amministrazione Comunale ieri ha risposto il gruppo consiliare dei 5 Stelle, coinvolgendo anche l’ex Assessora Montanelli, la quale ha spiegato che “il piano industriale di concordato si sviluppa su 5 anni e deve generare degli utili finanziari, mentre quando si va alla programmazione dei singoli anni ci possono essere degli scostamenti”.

In realtà i documenti di programmazione di una S.p.A. dovrebbero avere una funzione e consentire ai Soci (in questo caso il Comune) di controllare che la gestione venga portata avanti mantenendo gli obiettivi prefissi.

Il Socio Comune dovrebbe pretendere dagli amministratori i risultati. Ma purtroppo questo non è avvenuto con i 5 stelle e tanto meno con la precedente amministrazione PD, che ha consentito che una società controllata accumulasse 42 milioni di euro di debiti.

I 5 stelle peraltro hanno sostenuto che il mancato utile del 2019 (e del 2018, aggiungiamo noi…) sia stato in realtà “compensato” dai maggiori utili del 2017. Infatti, nel 2017 c’è stato un forte scostamento in senso migliorativo: nel bilancio di esercizio di Aamps si sono registrati per 8 milioni e 800mila euro a fronte di un budget che era meno di un milione di euro: si dovrebbe però spiegare, per correttezza, che tale risultato deriva quasi esclusivamente dagli effetti dello stralcio concordatario previsto nel piano e non da azioni di efficientamento!

E’ evidente che ricavi previsti a piano non si sono realizzati prevalentemente per la mancata realizzazione degli investimenti che avrebbero in alcuni casi efficientato i processi, in altri ridotto i costi o addirittura generato nuovi ricavi.

Ma gli investimenti non sono stati realizzati e questo è indice di una incapacità gestionale grave e che noi come Buongiorno Livorno abbiamo più volte denunciato.

Nessuno però ci spiega il motivo preciso di questa incapacità ad investire: i nuovi amministratori come si stanno muovendo?

L’ex Assessore al bilancio prosegue in merito allo scostamento tra budget 2019 e semestrale dicendo che “Riguardo ai famosi 4milioni e 600mila euro si ritrovano chiaramente negli atti e nei documenti del Comune già nel budget del 2019 che non si discosta dalla semestrale che è stata approvata, ed era chiaro che ci fosse questo scostamento”.

Quindi c’è o non c’è lo scostamento tra budget e semestrale? Forse no. Forse c’è tra annualità di piano concordatario e semestrale, in parte spiegata dall’accantonamento di cifre che non erano previste per lo spegnimento dell’inceneritore. Diciamo che la precisione sui termini tecnici non ha distinto la conferenza stampa del Sindaco.

L’ex Assessora Montanelli poi afferma che “il discorso del maggior costo del PAP che ha sollevato Salvetti non va a impattare sul bilancio, ma riguarda la tariffa”. E su questo non possiamo che concordare: i maggiori servizi decisi dalla Giunta, ma anche le mancate efficienze e le mancate riduzioni dei costi indubbiamente ricadono tutte sulla tariffa, succhiando soldi direttamente dalle tasche dei cittadini.

Attendiamo di incontrare gli Assessori di riferimento e Raphael Rossi nella seduta congiunta delle commissioni consiliari convocata per il giorno 29 ottobre, quando finalmente affronteremo il tema “AAMPS”.

Ci auguriamo che gli Assessori e il Sindaco vengano ben preparati e abbiano risposte chiare e trasparenti per la città e spiegazioni valide rispetto a questo atteggiamento vergognosamente anti istituzionale”.

I consiglieri Marco Bruciati e Valentina Barale