Aree pubbliche 20 Maggio 2020

Suolo pubblico e spiagge, BL: “Equilibrio tra le giuste richieste delle categorie e i diritti della popolazione”

"Evitare uno squilibrio fra l’apertura di servizi e spazi gestiti dai privati e la chiusura o la parziale apertura di quelli pubblici e gratuiti"

buongiorno livorno logoLivorno 20 maggio 2020 – Scrive Buongiorno Livorno in una nota ufficiale: “La concessione di occupazioni temporanee di suolo pubblico agli esercizi di somministrazione è una buona misura per tentare il rilancio economico di alcune attività e per fornire alle persone la possibilità di praticare nuovamente forme di socializzazione e di divertimento.

Bene quindi favorire il commercio attraverso queste misure.

Ben venga, là dove è possibile, anche la parziale occupazione delle piazze.

Serve fare di tutto anche per favorire la riapertura degli stabilmente balneari.

Bisogna cercare di sostenere gli sforzi per riaprire in una stagione che sarà comunque fortemente penalizzata.

È necessario però mantenere equilibrio fra le giuste richieste di categorie particolarmente svantaggiate dall’emergenza sanitaria con la messa in campo di agevolazioni dal punto di vista fiscale-tributario e di concessioni “straordinarie” e tutto il resto, a cominciare dal rischio di perdere di vista i diritti e le necessità della popolazione, in particolare i meno abbienti che rischiano di essere fortemente penalizzati dalle necessarie misure di contenimento che implicano ancora per molto tempo limitazioni nel godimento delle libertà individuali e degli spazi pubblici.

Questi ultimi in particolare potrebbero essere i più sacrificati.

È comprensibile e ampiamente prevedibile che là dove esiste la possibilità di gestione di spazi ai privati (come gli stabilimenti balneari) sia meno difficoltoso organizzare e controllare il rispetto delle norme di sicurezza.

Il problema si pone appunto negli spazi e nei servizi pubblici e gratuiti.

 

I beni comuni urbani – e qui rientrano certamente anche gli arenili e gli scogli

Devono mantenere gratuità e accessibilità.

Anzi, in una stagione di sacrifici diffusi e di privazioni, se esiste la possibilità di stare all’aperto senza eccessivi rischi osservando le regole, devono essere rafforzati e garantiti.

Comprendendo i disagi e i limiti dell’Amministrazione Comunale di Livorno serve immaginare e mettere in campo azioni concrete e sostenibili per consentire il godimento dei beni comuni urbani:

piazze, parchi, scogli e arenili possono e devono essere riorganizzati con una buona dose di coraggio, di fantasia, di innovazione.

Si possono costruire percorsi con la collaborazione del terzo settore (già ampiamente coinvolto nella gestione della fase 1), con il coinvolgimento di nuovi volontari e anche, perché no, con i privati.

A Livorno esiste anche il Regolamento dell’Amministrazione condivisa e la possibilità di costituire Patti di collaborazione per la gestione, anche diretta, di spazi pubblici e questa stagione di convivenza con il virus potrebbe rappresentare opportunità per favorire l’incremento di progetti con il coinvolgimento degli abitanti.

Non dimenticando o ignorando il principio chiave che il mare è di tutti, tutti devono essere liberi di accedervi

 

L’acquisto dei servizi connessi alla balneazione deve essere una libera scelta e non un dazio da pagare comunque per raggiungere il mare.

L’invito che facciamo all’Amministrazione Comunale e al Sindaco di Livorno è quello di cercare di non perdere di vista nessun elemento e i diritti dei livornesi

Devono godere gratuitamente dei beni comuni urbani.

 

Importante che ai tavoli di discussione partecipino le rappresentanze di tutte le forze in campo, non solo le associazioni di categoria.

Proponiamo un tavolo operativo finalizzato in particolare all’organizzazione e alla gestione degli spazi e dei servizi pubblici.

L’obiettivo nell’immediato è quello di evitare uno squilibrio fra l’apertura di servizi e spazi gestiti dai privati e la chiusura o la parziale apertura di quelli pubblici e gratuiti.

La stagione della lunga e obbligata convivenza con il virus non deve rappresentare l’ennesima occasione di aumentare le disuguaglianze sociali e può invece essere occasione per delineare criteri e esperimenti per la costruzione di una città più aperta, conviviale, equa e sostenibile”.