Livorno 18 febbraio 2024 – Bloccare violenza domestica e stalking prima che diventi reato puntando su recupero maltrattanti, c’è il protocollo Zeus
Nella Sala Cerimonie di Palazzo Comunale, è stato siglato un protocollo d’intesa, denominato “Protocollo Zeus”, in materia di stalking e violenza domestica, da parte della Questura di Livorno (firmataria il Questore Maria Rita Giuseppina Stellino), il Comune di Livorno (firmatario il sindaco Luca Salvetti), l’Azienda Asl Toscana Nord Ovest (firmataria il Direttore della Zona Distretto livornese Cinzia Porrà) e l’Associazione Lui APS Livorno (firmatario il vicepresidente avv. Gabriele Lessi).
Il protocollo nasce come una risposta di rete alla violenza di genere in un’ottica innovativa e sistemica rispetto alla presa in carico delle donne vittime di violenza e dei soggetti responsabili di atti di violenza.
“La città di Livorno da sempre monitora le situazioni di stalking e violenza domestica e lo fa con i soggetti preposti, con l’Amministrazione Comunale, con l’Azienda Sanitaria e attraverso le associazioni del territorio, che svolgono da tempo un lavoro importante” ha dichiarato il sindaco subito dopo la firma in Sala Cerimonie ed ha proseguito: “I dati e i numeri a Livorno non rilevano una situazione preoccupante, per fortuna, ma nonostante questo abbiamo deciso di realizzare un protocollo in risposta alla violenza di genere e alla presa in carico delle donne vittime e dei soggetti violenti. Ancora una volta la città di Livorno si distingue per capacità di attenzione, coinvolgimento e lavoro in rete tra enti, istituzioni e associazioni”.
“Siamo particolarmente fortunati ad avere nel nostro territorio servizi competenti e all’avanguardia che permettono di gestire e tenere sotto controllo il fenomeno dalle violenza di genere” ha aggiunto la vicesindaca Libera Camici.
La firma di oggi è importante, ed è un passo concreto nel contrasto alla violenza maschile contro le donne, intervenendo anche sull’uomo maltrattante. Il protocollo dà la possibilità di dirottare sia le donne maltrattate, che gli uomini maltrattanti, verso le realtà territoriali che si impegnano ad occuparsi delle singole situazioni.
Un mio particolare ringraziamento va alla Questura che ha permesso di raggiungere questo obiettivo importante, alla Asl e ai servizi territoriali. Livorno ha già una rete antiviolenza che lavora da anni in sinergia con i soggetti citati”.
Le azioni previste dal protocollo nascono dall’istituto dell’ammonimento del Questore, previsto dalla legge rispetto alla violenza domestica e allo stalking: l’ammonimento è uno strumento importante che rappresenta un primo “avvertimento” rivolto ai soggetti maltrattanti e che evidenzia il disvalore sociale e penale della loro condotta.
Il Questore Maria Rita Giuseppina Stellino ha spiegato che: “L’ammonimento del Questore punta infatti a bloccare le recidive degli episodi di violenza di genere, prima che questi diventino un reato penale, intervenendo direttamente sul maltrattante, attraverso il suo inserimento in percorsi di recupero, rieducazione e, quindi, di riabilitazione. I percorsi messi in atto da centri specializzati mirano ad un cambiamento profondo dei soggetti maltrattanti, allo scopo finale di ottenere un calo significativo delle recidive e, nel contempo, una possibilità di recupero del maltrattante”.
La Questura, attraverso il Protocollo, ha operato in stretto accordo con l’Amministrazione comunale, l’Azienda USL Toscana Nord Ovest e le associazioni che si occupano di percorsi di recupero per uomini maltrattanti, per mettere a sistema una rete sul territorio, tesa a promuovere lo sviluppo e l’attivazione di azioni, basate su metodologie consolidate e coerenti con linee guida appositamente predisposte, di recupero e di accompagnamento dei soggetti responsabili di atti di violenza nelle relazioni affettive, al fine di favorirne il recupero e di limitare i casi di recidiva.
La stesura e la sottoscrizione del Protocollo Zeus rappresentano quindi una risposta congiunta e di rete contro la violenza di genere in un’ottica sistemica, che guardi all’accoglienza e al sostegno alla vittima, così come al recupero dei responsabili della violenza stessa e alla prevenzione del fenomeno, anche attraverso azioni di informazione e di sensibilizzazione della collettività.
Cinzia Porrà, direttrice della Zona Distretto livornese dell’Azienda Asl Toscana Nord Ovest ha detto che: “questo protocollo dà un valore aggiunto a iniziative, percorsi e strumenti che sono già sul nostro territorio e nella nostra realtà. Rafforza il concetto di prevenzione, che già l’Asl ad esempio porta avanti nel mondo della scuola e complessivamente interviene su quello che possono essere i momenti pre e post aggressione”.
Gabriele Lessi, vicepresidente dell’associazione Lui Aps ha concluso gli interventi: “Devo ringraziare le associazioni per aver preso in considerazione il nostro percorso in tutti questi anni. Noi nasciamo nel 2010 quando ancora non c’era la Convenzione di Instanbul (strumento giuridico volto a prevenire e combattere la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica quali violazioni dei diritti umani). In questo percorso la cosa più bella è che si è abbattuto totalmente lo stereotipo dell’intervento su questo campo, ovvero che non debbano essere solo le donne a farsi carico della questione ma ci sia un intervento maschile che prende in carico i propri “colleghi di genere”. Questa è un’azione politica significativa, cioè che anche gli uomini possano fare la loro parte contro la violenza di genere”.