Bonus matrimoni, l’iniqua proposta del leghista Domenico Furgiuele
Bonus matrimoni: allo studio una detrazione fino a 4mila euro per gli under 35, ma solo per riti religiosi
La Lega alla Camera, in commissione Finanze, propone all’esame un progetto di legge che introduce una detrazione fino a 4mila euro per giovani sposi under 35 a basso reddito che per come è attualmente scritta vale solo per i matrimoni religiosi.
La proposta che sarà discussa a Montecitorio susciterà una moltitudine di polemiche dal momento che esclude tutti i matrimoni non religiosi, oltre al fatto di essere iniqua nei confronti di chi si è già sposato che diventa di fatto “becco e bastonato”, con i soldi delle sue tasse crea sgravi per altri mentre per loro nessun beneficio. Forse aumenteranno i divorzi per poi risposarsi ed ottenere benefici fiscali.
La proposta di legge è stata presentata il 13 novembre 2018 dal leghista Domenico Furgiuele
Cosa prevede la proposta di legge:
Sgravio fino a 4mila euro da dividere in 5 quote
Le giovani coppie che intendono celebrare il matrimonio religioso e che avranno la possibilità di usufruire della detrazione del 20 per cento delle spese connesse alla celebrazione del matrimonio religioso.
Le spese detraibili sono stabilite nella cifra massima di 20mila euro. La quota massima detraibile per coppia sarà dunque pari al 20% di 20mila euro, quindi 4mila euro da dividere in cinque quote annuali
Le spese agevolabili
I fiori decorativi, la passatoia e i libretti, gli abiti per gli sposi, il servizio di ristorazione, le bomboniere. Ma ci sono anche il servizio di coiffeur e di make-up e il servizio del wedding reporter. Le spese devono state essere sostenute in Italia e i beneficiari del bonus devono essere in possesso della cittadinanza italiana da almeno dieci anni.
A chi spetta
La detrazione spetta alle giovani coppie under 35 anni con un Isee riferito al reddito al 31 dicembre 2018 non superiore a 23mila euro (11.500 euro a persona).