Bottini Fusion, “Gogna mediatica basata su lettera anonima, la miglior replica i messaggi dei dipendenti”
Livorno 10 maggio 2024 – Bottini Fusion, “Gogna mediatica basata su lettera anonima, la miglior replica i messaggi dei dipendenti”
L’imprenditore Simone Gonnelli dopo la decisione di chiudere l’attività; replica a quanto apparso sulla stampa cittadina e che “lo messo a una gogna mediatica basata su una lettera anonima. Questo è quanto riporta Gonnelli
“In risposta a quanto riportato dalla stampa locale e in particolare riguardo ad una presunta lettera dei dipendenti di Bottini Fusion che avrebbero, lamentando trattamenti ingiusti e condizioni di lavoro non rispettose dei loro diritti, la migliore replica è trasmettervi i messaggi ricevuti proprio dagli ex dipendenti che sono stati addetti a BOTTINI FUSION e che hanno autorizzato la società alla loro divulgazione a mezzo stampa, e non certo in forma anonima, bensì mettendoci la faccia.
I dipendenti di BOTTINI FUSION negano di aver mai scritto la lettera divulgata e tantomeno di averla firmata o di averne in qualche modo la paternità. Ne hanno negato con forza anche il contenuto, mostrando una immediata solidarietà al loro ex datore di lavoro e indignandosi per essere stati strumentalizzati a questo fine senza rispetto e senza essere stati interpellati.
E Simone Gonnelli ci tiene a sottolineare che in questa vicenda chi non ha rispettato i lavoratori è chi si è permesso di utilizzarli per attribuire loro dichiarazioni non verificate.
Di seguito le loro reali ed effettive dichiarazioni:
Bottini Fusion, “Gogna mediatica basata su lettera anonima
S.F. dipendente della Bottini Fusion:
“ Simo quanto mi dispiace per quella lettera, sicuramente verrà fuori il responsabile di queste “calunnie infondate”, piu che altro perchè sono state sparate una marea di “sxxxxxxxe”, noi abbiamo sempre ricevuto in busta quanto ci spettava.
Non so chi abbia fatto questa lettera, ma se è chi penso io, non si può permettere di parlare a nome mio.
Il lavoro ai Bottini era calato molto e tutti facevamo un po’ tutto, ma c’era comunque tempo per andare in bagno, cenare e fumarsi una sigaretta. Sono veramente dispiaciuta perchè non te lo meriti proprio”.
F.A.:
“Salve, sono un ex dipendente di Simone Gonnelli e lavoravo al ristorante Bottini Fusion. Voglio smentire tutto quello che è stato detto nell’articolo apparso sulla stampa.
Il titolare ha sempre pagato tutto regolare, tutte le ore erano registrate sulla busta paga, ferie pagate e mi ha anche aiutato per molto tempo con la casa in cui abito e mi ha aiutato anche con il pagamento delle bollette.
Riguardante le pause nel locale c’erano le pause per il pranzo e la cena e se qualcuno aveva dei bisogni si poteva andare in bagno tranquillamente perché c’era sempre qualcuno che poteva sostituire al bancone !
Il titolare è sempre stato presente di aiutare nelle varie difficoltà a tutti i dipendenti; se non poteva essere presente fisicamente lo era moralmente e quando aveva tempo veniva al locale per controllare che tutto fosse in ordine
Io personalmente lavoro con lui da 5 anni ed è stato onesto con me fin dall’inizio!
Per coloro che hanno voluto denunciare il titolare (dopo che il locale era chiuso) si dovrebbe capire il modo in cui volevano lavorare; perché non si può lasciare il posto di lavoro ,nel proprio turno, con scuse inaccettabili e mettendo in difficoltà gli altri colleghi!
Questo è stato il mio personale pensiero riguardante il “problema “ che è insorto dal nulla.
Cordiali saluti”.
D.K.:
“Salve, sono un ex dipendente di Simone Gonelli e lavoravo al ristorante Bottini Fusion. Vorrei dire che quello che è stato detto sulla stampa non è vero: il titolare ha sempre pagato tutto regolare, tutte le ore erano registrate sulla busta paga, ferie pagate. Riguardante le pause nel locale c’erano le pause per il pranzo e la cena e se qualcuno aveva dei bisogni si poteva andare in bagno tranquillamente.
Nella mia postazione di lavoro c’erano sempre presenti i vari dispositivi per garantire una preparazione adeguata ai vari piatti
Secondo me coloro che hanno fatto queste “denunce” contro il titolare non hanno delle fondamenta morali ragionevoli!”
Cordiali saluti
T.P.:
“Salve, sono un ex dipendente di bottini fusion, dato quanto è stato scritto sulla stampa mi sento di affermare che non è vero il fatto che ero a conoscenza della lettera a cui si fa riferimento sull’articolo e per quanto riguarda altri punti elencati come orari di lavoro senza pause, personalmente avevo le mie pause e la mole di lavoro mi permetteva di fermami di tanto in tanto come in ogni altro locale addetto alla ristorazione. Le paghe mi sono sempre arrivate regolarmente e tracciate.
Cordiali saluti”
C.C e A.B.:
“Le difficoltà e i problemi sul posto di lavoro purtroppo si riscontrano quasi sempre e nel campo della ristorazione questa cosa succede anche più spesso.
Personalmente non posso essere d’accordo con le accuse in merito al nostro trattamento sul posto di lavoro.
Non è vero e mai lo è stato che noi non potessimo andare in bagno o che non avessimo tempo per mangiare ed una gravissima accusa, visto che si tratta di diritti basilari.
Abbiamo sempre avuto la nostra pausa pranzo con i cuochi che si preoccupavano di prepararci sempre qualcosa se non lo avevamo portato per conto nostro.
La mole di lavoro era grossa soltanto in alcune fasce orarie ovvie, quali la colazione e l’orario d’aperitivo, perché delle volte neppure si avevano prenotazioni per il pranzo/cena e affermare che non ci fosse il tempo per andare in bagno lo ritengo abbastanza assurdo.
Personalmente ho avuto sempre piacere a lavorare in quel posto e in quella società, particolarmente a livello personale tanto da essere in ottimo rapporti con ex colleghi e datori di lavoro anche oggi che non ci lavoro più da diverso tempo, e ritengo assurdo rivolgere certe accuse così gravi ed alcune “sicuramente false”, anche per il fatto che nessuno è mai stato costretto a rimanere là come dipendente ma penso piuttosto che alcune persone abbiano approfittato delle situazioni contrattuali a loro favore fino a quando è tornato utile ai loro scopi quali assentarsi per mesi dal lavoro o non presentarsi proprio in servizio facendo un torto solo ai propri colleghi”
F.A. :
“Ciao Simo
Ti scrivo per la lettera che é stata scritta sulla stampa.
dichiaro che ho lavorato presso bottini e scomposto avendo con te un rapporto lavorativo corretto, come te lo hai avuto con me sia per le paghe sia per il contratto. Per quanto riguarda l’articolo io non ne ero a conoscenza, finché non l’ho letto,ma non so chi l’abbia fatto”.
L.M.:
“Ciao Simone,
Ho letto lo spiacevole articolo pubblicato sulla stampa, riguardante la lettera pubblicata a nome dei “dipendenti di Bottini”.
Ti scrivo per esprimere il mio distacco da tale situazione. Non ho assolutamente partecipato alla cosa e ti dirò di più; confrontandomi con i colleghi, nessuno di questi era a conoscenza dell’accaduto, e ha in qualche modo contribuito alla stesura della suddetta lettera.
“Sono calunnie belle e buone”! Non ho minimamente idea di chi possa aver fatto una cosa del genere.
La verità è ben diversa, i ritmi di lavoro erano più che rilassati.. purtroppo da mesi l’afflusso di clienti era più che esiguo, ed avevamo tutti la percezione che il locale non poteva essere in profitto.
Abbiamo infatti apprezzato che sei andato avanti mesi e mesi prima di prendere la decisione, sicuramente sofferta, di chiudere Bottini.
Tenevo a dirti questo.
Rimango a Disposizione per qualsiasi cosa”.
Simone Gonnelli prosegue:
“Personalmente non posso che dispiacermi per l’utilizzo improprio del mezzo della stampa, a causa del quale ho subito una gogna mediatica basata sul contenuto di una lettera ANONIMA, chiaramente strumentalizzante e irrispettosa anche nei confronti dei lavoratori, oltre che non corrispondente al vero.
Con l’occasione ribadisco con forza che la realtà (verificata) dei locali di BOTTINI FUSION è quella per cui i miei tecnici, dopo aver ottenuto “parere favorevole” dallo stesso Comune e quindi la realizzazione dell’impianto di aspirazione, non sono mai riusciti ad avere l’approvazione del progetto, anche le loro ultime osservazioni sono rimaste completamente senza risposta da parte dell’amministrazione.
Dal 2020 tramite la mia società ho inviato ben due istanze di audizione al Comune e non sono mai stato convocato. Il degrado della zona denunciato è stato documentato con numerose foto.
Duole che non si sia trovato alcun argomento di risposta da parte dell’Amministrazione, se non rifugiarsi nel citare alcune multe e fare da cassa di risonanza alle dichiarazioni riportate in una lettera anonima”.