Sconcerto , amarezza e preoccupazione. Succede a Livorno, 91 anni e 26 ore lasciato su una barella
Brunini:“Quanto accaduto a Livorno è la normalità nei Pronto soccorso”
L’indignazione di Sinistra Italiana
“Suscitano, sconcerto , amarezza e preoccupazione apprendere notizie dalla stampa cittadina che si riferiscono alla storia di un paziente di 91 anni, svoltasi il 14 ottobre scorso che ha atteso su una barella 26 ore in pronto soccorso prima di avere un posto letto vero, in corsia, di medicina generale e uscire finalmente dalla zona più critica del presidio ospedaliero , quale è il pronto soccorso.
I pazienti che attendono in pronto soccorso ore , un posto letto non è una novità ne ha Livorno ne in altri presidi ospedalieri in tutto il paese .
La grave e incomprensibile carenza dei posti letto è cosa nota da tempo !
Il nostro paese, ancora una volta fa peggio, si è posto sotto la media del resto dei paesi Europei. Tra il 2000 e il 2009 ha cancellato tra pubblico e privato ma sopratutto nel pubblico 45000 posti letto il 15% del totale . Con l’ossessione politica di abbattere i posti letto per risparmiare , giustificata anche dalla solita riorganizzazione , razionalizzazione , efficacia ed efficienza della sanità ,si rischia di depotenziare tutto il sistema.
Si è continuato a tagliare posti letto in tutta la Regione e a Livorno negli ultimi 4 anni si sono persi circa 60 posti. la politica dei tagli, assieme alla esternalizzazioni dei servizi, indebolisce il sistema sanitario pubblico.
Scelte sbagliate tanto care all’Assessora Saccardi che in questi giorni leggiamo coinvolta in uno scandalo legato alla sua abitazione e al rapporto fra suo Assessorato e la proprietà della casa in cui risiede.
Sinistra Italiana Livorno è convinta che solo una adeguata programmazione tra territorio e presidi ospedalieri si possa vincere la dura sfida per una sanità appropriata a rispondere alla pressante domanda di servizi e di salute in continua crescita tra i cittadini.
Gruppo Sanità – Circolo Territoriale Sì Livorno – Collesalvetti”
Brunini (Sinistra Italiana): “Quanto accaduto a Livorno è la normalità nei Pronto soccorso. La sanità territoriale non è in grado di rispondere alle esigenze di una popolazione sempre più anziana”
“Quanto accaduto a Livorno è la conferma che la sanità territoriale non è ancora organizzata per rispondere alle esigenze di una popolazione anziana che assorbe circa l’80% della domanda e non può reggere l’urto della grande mole di persone ‘over 65’ ad elevata complessità”. A dirlo è Alessandro Brunini responsabile Sanità di Sinistra Italiana Toscana, commentando quanto accaduto a Livorno con un 91enne costretto ad aspettare al Pronto soccorso per ben 26 ore prima che si liberasse un posto letto in reparto per il suo ricovero.
“Ogni tanto qualcuno si arrabbia, ma è la normalità dei Pronto soccorso italiani, quella che quotidianamente cittadini e operatori sanitari conoscono perfettamente: una situazione di crisi del sistema. Sentiamo spesso parlare di eccellenza della sanità toscana, di risposte al primo posto per quello che riguarda i Livelli essenziali di assistenza (i cosiddetti Lea), ma la verità è che l’assenza di risposte adeguate sul territorio fa riporre nel Pronto Soccorso la ricerca di risposte ai mille quesiti che ogni giorno pressano i cittadini toscani – aggiunge Brunini – Le sbandierate riorganizzazioni (dalle Aggregazioni funzionali territoriali dei Medici di famiglia, alle Case della salute, alle Unità di cure complesse primarie, la continuità ospedale-territorio) ancora sono di là da venire. E per questo, anche per i piccoli problemi ci si reca nell’unico luogo aperto 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, il Pronto Soccorso, andando ad affollare una struttura che dovrebbe servire a gestire in primis emergenze e urgenze. Penalizzando i cittadini e gli operatori, spesso sotto organico”.
“Quello di domenica è un film già visto e che dovremo rivedere se la Regione Toscana non avvierà quanto prima quello che sulla carta ha annunciato: attivare tutti i progetti di sanità sul territorio e al domicilio dell’ammalato, dando il diritto ai cittadini stessi di non andare in ospedale se non in caso di estremo e reale bisogno. Se la sanità territoriale non verrà riorganizzata quanto prima, ma sul serio, avremo sempre più affollamenti dei Pronto soccorso, attese inaccettabili per un Paese moderno con cittadini e personale stremati nella gestione di una situazione che da straordinaria diverrà sempre più ordinaria”.