Bruxelles, “Free Palestine” costa quasi l’arresto del consigliere Morini (M5S): la sua disavventura
Livorno 13 giugno 2025 Bruxelles, “Free Palestine” costa quasi l’arresto del consigliere Morini (M5S): la sua disavventura
È ancora lecito manifestare opinioni scomode nello spazio pubblico europeo?
Gridare “Free Palestine” in una piazza europea può diventare un gesto rischioso. Lo ha scoperto sulla propria pelle Andrea Morini, consigliere comunale livornese in quota Movimento 5 Stelle, che si è trovato faccia a faccia con la polizia belga a Bruxelles, dopo aver espresso il proprio dissenso nei confronti di un presidio filo-israeliano.
Morini si trovava nella capitale belga per partecipare a un’iniziativa sullo sport organizzata dal M5S al Parlamento europeo. Nella giornata di mercoledì, mentre con gli altri partecipanti si recava verso il pullman che gli avrebbe riportati verso l’aeroporto, è incappato in una manifestazione pro Israele dove venivano mostrati alcuni cartelli dove si negava il genocidio in atto o con riferimenti inquietanti come “Pressure HamaSS”, con le doppie “S” stilizzate in forma runica a richiamo delle Schutzstaffel naziste.
«In quella piazza ho sentito il bisogno di esprimere pacificamente il mio dissenso, senza offendere nessuno», racconta Morini. «Ho alzato il pugno e gridato più volte”Free Palestine” (Palestina libera), imitato da un altra persona».
Ma il gesto non è passato inosservato.
«Nel giro di pochi secondi io e il collega siamo stati fermati dalla polizia belga, che ha chiesto conto del perchè avessimo urlato quelle frasi e cosa stessimo facendo lì. Abbiamo spiegato che eravamo in visita al Parlamento europeo e che ritenevamo nostro diritto manifestare il nostro dissenso verso quel sit in. Dopo un rapido consulto tra loro, ci hanno lasciato prendere il pullman».
Una vicenda che solleva domande: era un fraintendimento o un’intimidazione? È ancora lecito manifestare opinioni scomode nello spazio pubblico europeo? Morini, pur risparmiandosi conseguenze giudiziarie, ha vissuto un’esperienza che lascia l’amaro in bocca: «Ah, la bellezza della libertà di parola…», ha commentato con ironia.
Un episodio che riporta l’attenzione sull’equilibrio fragile tra diritto alla libertà d’espressione e sicurezza pubblica, specialmente in contesti geopoliticamente sensibili come il conflitto israelo-palestinese.
Di seguito alcune foto scattate da Andrea Morini