Buongiorno Livorno: “Salvetti, un sindaco di minoranza”
Livorno – “Nelle due settimane di ballottaggio è prevalsa nettamente la logica della contrapposizione ideologica e culturale, che alla fine ha fatto perdere quasi completamente il vero senso del voto per l’elezione di un sindaco. Hanno fatto fatica a far emergere le visioni, le proposte, le idee per governare la città. In fondo si è discusso, quasi sempre in modo retorico e appunto ideologico, solo di fascismo e di antifascismo: il centro sinistra e il PD in particolare hanno cavalcato sentimenti di pancia e spinto sulle paure come è solita fare la destra di Salvini.
Crediamo che la stragrande maggioranza degli elettori abbia votato l’uno o l’altro a prescindere dai programmi e dalle principali proposte da realizzare. Una grande percentuale delle persone che hanno votato al ballottaggio per Salvetti, e che non lo avevano fatto al primo turno, lo hanno fatto scegliendo per il male minore e vedendo in Romiti e in chi lo sosteneva la parte peggiore della città.
Il monito che Salvetti deve avere ben chiaro è proprio questo: ha vinto anche grazie al voto delle persone che non lo avrebbero votato se non avessero avuto paura dell’alternativa e del “nemico comune”.
Questo dovrà pesare sul senso di responsabilità e sul modo di governare di chi si è affermato anche grazie a queste dinamiche. Salvetti vince il ballottaggio con numeri “minoritari” di un’affluenza molto bassa. Al primo turno in tutto aveva ottenuto 28.503 voti, il 34,20% di chi aveva votato. Di questi 23.919 provenienti esclusivamente dal PD. Pochissimi quindi i voti raggiunti attraverso le altre liste, compresa la sua personale.
Il tentativo di Buongiorno Livorno di favorire la strada dell’apparentamento partiva anche da questi risultati, offrendo la possibilità di allargare il consenso e la condivisione a una parte non indifferente, potenzialmente composta dai 6.653 voti che avevano votato Buongiorno Livorno (senza tener conto i 1.234 presi da Marco Bruciati senza preferenza di lista e magari una parte dei 4.030 presi da PAP) e superando l’autosufficienza che il PD si sarebbe garantito in Consiglio Comunale.
Adesso però a Salvetti e alla sua maggioranza quasi monocolore (18 consiglieri comunali su 20 sono del PD) spetta la responsabilità di comprendere che rappresenteranno comunque e pur sempre un governo di minoranza. Abbiamo già visto col precedente governo Nogarin gli effetti nefasti di procedere con l’autosufficienza e con l’autoreferenzialità. La sfida più importante che hanno davanti il nuovo sindaco e la sua maggioranza deve essere questa: partire dalla consapevolezza di rappresentare solo una parte della cittadinanza e che il giudizio verso la forza che principalmente lo ha portato a essere eletto e che governerà con lui, per grande parte dei cittadini livornesi, continua a essere negativo.
Livorno ha bisogno di scelte e di processi coraggiosi, difficili e particolarmente gravosi. Portarli avanti a colpi di maggioranza (oltretutto con una maggioranza ben poco eterogenea a composita) rischia ancora una volta di favorire muri e trincee e di favorire la distanza, in parte fisiologica e naturale, fra il “Palazzo” e il resto della città.
Come Buongiorno Livorno auguriamo comunque buon lavoro al nuovo Sindaco, sperando che possa adesso concentrarsi sui veri problemi di Livorno e su come risolverli. Siamo ancora convinti che sia stato un grave errore e una mancanza di coraggio non aver favorito la proposta dell’apparentamento, ma non intendiamo per questo partire con ripicche e con risentimento. Confermiamo di mantenerci all’opposizione e che non faremo sconti, consapevoli che la città ha bisogno di una realtà politica che non si trinceri dietro la contrapposizione ideologica e che non perda di vista le dinamiche territoriali e i bisogni reali degli abitanti”.
Stefano Romboli per il direttivo di BL