Camice bianco a disabile: “Ma te guidi la macchina e lavori?”
Livorno 21 settembre 2019 – Una lettera che fa riflettere.
“Forse oltre allo spostamento dell’asse questo mondo ha iniziato a girare alla rovescia.
Stiamo tornando indietro e resto basito quando un camice bianco, durante una visita medica ad un amico paraplegico , se ne esce con : “ma perché te guidi una macchina e lavori?”
Aiutami, ti prego, a comprendere per cortesia!
Siamo nel 2019, abbiamo la conferma che esistono gli UFO, con il 5G operiamo le persone a distanza con telefonino durante un matrimonio ed ancora esiste questo concetto del “disabile poverino” ?
Se chiedi a Google Assistant, Alexa od a Siri se un disabile può guidare e lavorare ti rispondono “SI” !
Molti posso lavorare e guidare un veicolo!
Si , dico io, il miracolo è che qualcuno ti abbia “preso a lavorare” non guidare una macchina!
Seriamente c’è da pensare che il mondo normodotato abile-bello-bravo-
perfetto necessiti di un aggiornamento 3.0 sui temi della disabilità. Innegabile , vero , ci sono forme di disabilità che riducono le capacità di interazione con gli altri e con ciò che esiste fuori di casa.
Obbligatoria quindi la formazione affinché si possa riconoscere in ogni disabile (come in ogni altro essere umano ) le potenzialità e non solo le “capacità residue”, si parla di individui diversi non solo per le condizioni invalidanti… con la sedia a ruote io non posso riporre un libro
sul ripiano altro ma neppure te che cammini e soffri di vertigini puoi farlo !
In Italia abbiamo due super eroi disabili e forse il nostro paese pensa che solo Bebe Vio e Zanardi, con l’aggiunta di Bortuzzo, siano fuoriclasse e che tutti gli altri disabili siano solo una zavorra da gestire e magari da inserire come “lecca francobolli” in un ufficio nell’era della posta elettronica.
Ci sono persone e famiglie intere che ogni giorno fanno i conti con una condizione invalidante costretti a dimostrare di essere sempre “bravi e capaci, profumati e sorridenti” per evitare che qualcuno alimenti il pregiudizio…
Siamo in un mondo dove il disabile deve dimostrare di essere sempre “affidabile” mentre molti dei normodotati sono liberi di inventarsi slogature e dolori per recuperare punti di invalidità e giorni di riposo !
Sai quale “ libertà “ viene concessa al disabile ? Quella di essere “imperfetto” e per tale imperfezione esiste la giustificazione “perchè tanto lui…”. Ed ecco pronta la ghettizzazione !
Il disabile è per definizione un orpello di questa società , uno pseudoessere che non ha ancora la possibilità di vivere i diritti ma solo leggerli … perché di leggi scritte a tutela del disabile ce ne sono un mucchio … ma : “quando esistono contraddizioni tra la cultura generale e la legge, necessariamente perde la legge” e se il mondo ignorante non “cresce in cultura”
non ci sarà mai una legge che vince !
Serve un coraggio di uomini nuovi perché possa esserci crescita e quindi cambiamento culturale .
Siamo ancora qui ad aspettare, in una altalena di scelte e strategie politiche; passiamo da avere un Ministero Dedicato ad essere “questione” assegnata ad un Ministro e nel frattempo ti devi abituare anche ad accettare che lo Stato ti “passi” una carrozzina usata e non più nuova per mancanza fondi e risparmio…
Il problema per molti è quello di imparare a disabituarsi a vivere dignitosamente” .
Fabrizio Torsi