Cani senza guinzaglio, il punto della Municipale
“Per telefono alla centrale operativa, per email agli indirizzi istituzionali, ai punti di ascolto fissi e mobili della Polizia Municipale e alle pattuglie sul territorio, si moltiplicano le segnalazioni per cani condotti senza guinzaglio.
Nei parchi, nelle aree a verde e nei vialetti lungomare non è difficile imbattersi in cani senza guinzaglio. Una vera moda, un fattore culturale, pare. A temere di più per i “cani sciolti ” sono mamme e nonni ai parchi che vedono scorrazzare accanto ai propri bambini cani di ogni taglia e razza. Molte segnalazioni vengono anche da chi ha cani piccoli o da chi conduce sempre il proprio cane a guinzaglio ma incontra altri proprietari a distanza dai propri cani liberi. Paura che mordano o buttino a terra i bambini o si azzuffino con altri cani e coi padroni che tentano di dividerli.
Le aree più segnalate sono: Cocchella, Ambrogiana, Viale e controviale Italia, Terrazza, Scoglio della Regina, Vittoria, Terreni, Zola, Leccia, Scopaia e Dante. Nella maggior parte di queste aree, vi sono vicine aree di sgambatura.
Le giustificazioni dei proprietari sono le più varie: dal fatto che i cani sono buoni, stanno bene liberi, le aree apposite sono poche o piccole o sporche o popolate da altri cani, che ci sono problemi più gravi su cui concentrarsi, che si devono temere le persone e non i cani. I sanzionati per conduzione senza guinzaglio tendenzialmente trovano la sanzione ingiusta in generale o nel proprio caso in particolare .
Alcuni proprietari ritengono che invece di elevare la sanzione, gli agenti di P.M dovrebbero “ammonire” chi non mette il guinzaglio o avere comprensione per le proprie vicende personali o del cane che giustificherebbero la conduzione senza guinzaglio. Molti proprietari invece conducono regolarmente il cane al guinzaglio argomentando che lo fanno per il rispetto delle regole, il rispetto degli altri, per non rendere i cani “antipatici “agli occhi di chi non ce li ha, per paura che venga aggredito, investito o che mangi qualcosa di velenoso o tossico non potendolo controllare se libero.