Il cantiere di Open Fiber mette KO le utenze di parte del quartiere Sorgenti
Acquedotto, fognature e connettività fuori servizio. Per ripristinare le linee telefoniche ci vorranno 4 giorni
Nogarin furioso con la ditta: “Pesanti disagi per centinaia di famiglie. Revocheremo l’ordinanza”.
Giovedì pomeriggio attorno alle 16.15 gli operai della ditta che lavora per conto di Open Fiber, azienda incaricata dal governo di posare la fibra ottica per la banda ultra larga in tutta Italia, hanno danneggiato alcune tubazioni in via del Vigna e nella zona delle Sorgenti.
Il danno maggiore si è registrato in via del Vigna, all’angolo con via Poli. Qui la macchina utilizzata per scavare il micro tunnel, necessario a far passate la fibra ottica sotto il manto stradale, ha prima perforato un tubo del gas, poi una tubatura dell’acqua e infine una condotta fognaria.
La fornitura d’acqua è stata riattivata, mentre a 24 ore di distanza dalla prima segnalazione, rimangono ancora una cinquantina di famiglie senza gas. La fognatura dovrebbe essere riparata entro oggi.
Sul posto, nel primissimo pomeriggio di ieri, si è recato anche il sindaco Filippo Nogarin, furioso per quanto accaduto.
“C’è un altro problema – spiega il sindaco – la stessa ditta ha anche tranciato un cavo della dorsale di Telecom che portava 24mila utenze, fortunatamente non tutte attive. Con il risultato che mezzo quartiere delle Sorgenti è attualmente senza telefono e dati di casa e la situazione rimarrà così per alcuni giorni. Telecom ci ha infatti fatto sapere che per l’approvigionamento del materiale sostitutivo potrebbero volerci circa 4 giorni”.
“Di fronte a un incidente di questa portata – ha commentato il sindaco – non ho nessuna intenzione di lasciar correre. Per prima cosa lunedì revocherò l’ordinanza che affida ad Open Fiber l’incarico di posare la fibra ottica in città. Dopodiché convocheremo una conferenza dei servizi per capire in che modo approcciare questo tipo di lavoro. Noi giorni scorsi Open Fiber ci ha chiesto di siglare una convenzione per strutturare il rapporto di lavoro in maniera definitiva, senza dover ricorrere ad ordinanze ad hoc per ogni intervento, come stiamo facendo in questo momento. Un errore può capitare, ma questo non è il primo danno provocato dalla ditta. Dopo quanto accaduto ieri, l’ipotesi di una convenzione è definitivamente tramontata: non è accettabile che questo tipo di lavori, estremamente delicati, vengano svolti in maniera così superficiale, arrecando un danno gravissimo a centinaia di famiglie”.