Lavoro 10 Ottobre 2017

Il Capogruppo di Forza Italia Stefano Mugnai dalla parte dei pescatori

«Sollecitare il governo sul pagamento delle indennità e individuare misure alternative».

«Bisogna consentire a chi lavora di poterlo fare tutto l’anno»

Fermo pesca nel Tirreno, Mugnai (FI) alla Regione

«Sollecitare il governo sul pagamento delle indennità e individuare misure alternative»

 

Il Capogruppo di Forza Italia Stefano Mugnai dalla parte dei pescatori

«Bisogna consentire a chi lavora di poterlo fare tutto l’anno»

 

“Sollecitare il pagamento delle indennità e individuare misure alternative al fermo pesca che certo tutelino la fauna ittica ma non a scapito di quella umana e delle sue economie: in sostanza è questo l’impegno che il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Stefano Mugnai chiede alla Regione Toscana con un’interrogazione depositata questa mattina e che segue la presa di posizione assunta dagli azzurri in Maremma nei giorni scorsi.

A Grosseto erano stati il coordinatore provinciale del partito Sandro Marrini e il responsabile del settore pesca GiuseppeTemperani ad accendere i riflettori sul provvedimento di stop alle attività di pesca deciso dal Ministero della politiche agricole forestali e alimentari (Mipaaf) per tutto il mese di ottobre. Il fermo riguarda però l’intero mare Tirreno, ed è per questo che adesso Mugnai bussa al tavolo del governo regionale per salvaguardare gli operatori dell’intero comparto ittico toscano.

Secondo i dati elaborati dalla Camera di commercio di Grosseto a giugno 2015 la realtà è questa: «In Toscana, il tessuto imprenditoriale della filiera ittica consta di 1.029 imprese iscritte, a gennaio 2015, al Registro delle Imprese. La quota regionale di aziende “ittiche” sul totale italiano – si legge nel dossier Mappatura esperienze e analisi del settore e della filiera ittica in Toscana – è pari al 3,9%».

«Il fermo pesca – scrive Mugnai nella premessa del suo atto – più che rappresentare una formula di tutela biologica delle specie ittiche, sta diventando una misura di blocco alle attività economiche della pesca stessa e di quelle ad essa connesse (pescherie ecc)». L’altro corno del problema è che: «A quanto denunciano le categorie associative dei pescatori e le marinerie toscane, non sarebbero stati pagati i premi (indennità) degli anni 2015 e 2016».

Ecco dunque i due quesiti con cui il Capogruppo di Forza Italia domanda alla giunta regionale «se abbia intenzione di sollecitare il Governo nazionale e il relativo ministero al pagamento delle indennità degli anni pregressi alle imprese che sono interessate dal fermo pesca» e «se abbia intenzione di farsi portavoce presso le rispettive sedi Governative centrali di richiedere misure alternative al fermo pesca e permettere alle aziende operanti nel settore, di lavorare tutto l’anno senza interruzioni».”

 

Il file PDF da scaricare sulla Mappatura esperienze e analisi settore_Costa Toscana

L’interrogazione Scritta ai sensi dellArt. 174 Reg. Interno

Al Presidente del Consiglio Regionale On.Eugenio Giani

Oggetto: Sul fermo pesca nel Mar Tirreno

Il Sottoscritto Consigliere

Premesso che secondo dati Coldiretti la produzione ittica nazionale, negli ultimi 35 anni, è calata del 50% (la produzione si aggira oggi a poco meno di 200.000 ton.), il settore in questo periodo ha perso nel suo complesso 18.000 posti di lavoro, la flotta è calata del 33%, il reddito delle imprese è alla soglia della sopravvivenza. Tra i mestieri, della pesca, i sistemi a traino (in particolare lo strascico) è quello che ha subito la flessione più forte;

Visto che dal 2 al 31 ottobre, per 30 giorni consecutivi, è scattato il fermo pesca per l’area marina del Tirreno;

Che il decreto sull’arresto temporaneo dell’attività di pesca delle unità autorizzate con il sistema a strascico per l’anno 2017 è stato stabilito con decreto del Ministero della politiche agricole forestali e alimentari (MIPAFF) emanato lo scorso 27 luglio;

Considerato che per i marittimi imbarcati sulle unità che eseguono l’interruzione temporanea è prevista l’attivazione della misura sociale straordinaria che dispone il riconoscimento di un’indennità giornaliera in caso di sospensione dal lavoro derivante da misure di arresto temporaneo;

Valutato che il fermo pesca più che rappresentare una formula di tutela biologica delle specie ittiche, sta diventando una misura di blocco alle attività economiche della pesca stessa e di quelle ad essa connesse (pescherie ecc);

Che a quanto denunciano le categorie associative dei pescatori e le marinerie toscane, non sarebbero stati pagati i premi (indennità) degli anni 2015 e 2016;

Interroga l’ Assessore competente in materia per conoscere

Se abbia intenzione di sollecitare il Governo nazionale e il relativo ministero al pagamento delle indennità degli anni pregressi alle imprese che sono interessate dal fermo pesca;

Se abbia intenzione di farsi portavoce presso le rispettive sedi Governative centrali di richiedere misure alternative al fermo pesca e permettere alle aziende operanti nel settore, di lavorare tutto l’anno senza interruzioni.

Stefano Mugnai