Carcere di Livorno, il CO.S.P. sollecita interventi dopo l’aggressione
Livorno – Con una nota la segreteria generale nazionale del Coordinamento Sindacale Penitenziario dopo l’aggressione di una guardia penitenziaria chiede quali provvedimenti disciplinari siano stati adottati nei confronti del detenuto e quali strumenti sono garantiti al personale per tutelare l’integrità fisica
“Dopo la denuncia della Federazione sindacale del Co.s.p. sulla inaudita aggressione compiuta ai danni di un poliziotto penitenziario colpito violentemente alla testa con uno sgabello lanciato da un detenuto del carcere di Livorno non nuovo a simili azioni, il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria con una singolare nota del 19 febbraio scorso indirizzata alla direzione del carcere di Livorno, al comando della Casa Circondariale e al Provveditorato regionale dell’Amministrazione penitenziaria della Toscana, esprime “vicinanza e solidarieta’” al poliziotto chiedendo quali azioni siano state intraprese nei confronti dell’aggressore da parte delle autorita’ preposte.
Il Coordinamento sindacale penitenziario per conto della segreteria interregionale Toscana-Umbria a firma di Santo Di Pasquale in una nota inviata al Provveditore ha chiesto quali provvedimenti disciplinari sono stati adottati nei confronti del detenuto e quali strumenti sono garantiti al personale per tutelare l’integrità fisica, le condizioni di sicurezza e l’incolumità di chi quotidianamente è chiamato a svolgere un duro servizio sempre più oneroso”.
Il sindacato nel sollecitare l’immediato allontanamento dell’autore dell’aggressione in altra struttura penitenziaria, ricorda la circolare emanata dal Capo Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria Franco Basentini che prevede esplicitamente il “trasferimento in altri istituti per gravi motivi di sicurezza di detenuti responsabili di aggressioni, anche solo tentate, agli agenti di polizia penitenziaria, al personale sanitario, agli operatori e altri detenuti”.
A distanza di giorni dall’evento il Co.s.p. in una ulteriore nota ha chiesto quali provvedimenti siano stati adottati nei confronti dell’aggressore non nuovo a comportamenti di insofferenza alle norme penitenziarie e al regolamento carcerario, se non a norme del codice penale.
Il sindacato chiede se al riguardo l’amministrazione penitenziaria abbia provveduto alla trasmissione degli atti alla competente autorità giudiziaria e se sia stato disposto il trasferimento del detenuto noto per ripetuti episodi di minacce nei confronti dei poliziotti penitenziari del carcere di Livorno”.