Cronaca 1 Ottobre 2021

Carcere di Livorno, trovato un microcellulare dalla polizia penitenziaria

Carcere Livorno – Polizia penitenziaria intercetta un micro cellulare

 

Carcere di Livorno, trovato un microcellulare dalla polizia penitenziariaLivorno 1 ottobre 2021

Grazie alla capacità del personale di Polizia Penitenziaria è stato possibile rinvenire un micro cellulare nel carcere “Le Sughere“ di Livorno – ne da notizia il Segretario Provinciale della UILPA – Polizia Penitenziaria Mauro Barile.

Dopo aver rilevato la presenza di un dispositivo telefonico “grazie ad un rilevatore di cellulari” durante un giro di controllo nel reparto detentivo, l’operatore ha chiesto il supporto del responsabile di turno e atteso comunicazioni su come intervenire in maniera repentina nella stanza detentiva da cui proveniva il segnale.

Da li a poco è scattata l’operazione, che ha portato al risultato dell’effettiva presenza di un micro cellulare.

L’intervento rapidissimo dei poliziotti non ha permesso al detenuto di origini italiane di nasconderlo o disfarsene.

Bisogna dare atto – chiosa il Segretario provinciale – che nonostante il ridottissimo numero di unità in servizio ed il numero elevato di detenuti, ancora si riesce a compiere brillanti operazioni come questa, ma se ciò è possibile è solo perché il personale lavora con professionalità ed abnegazione.

Oramai, quasi quotidianamente, – aggiunge il dirigente sindacale – da diversi Istituti penitenziari italiani pervengono notizie di ritrovamenti di micro cellulari, nel primo semestre di quest’anno ammontano a oltre 300, anche se ogni giorno bisogna fare i conti con la carenza di personale e l’esiguità degli strumenti a disposizione idonei allo scopo.

Per contrastare il proliferare di tali dispositivi miniaturizzati sarebbe opportuno procedere con la schermatura delle sezioni detentive e dotare gli agenti di più apparecchiature elettroniche capaci di rilevarli.

Ci sarebbe da chiedersi – conclude la UIL – come mai a distanza di mesi, dopo un importante incremento dei casi di detenzione illecita di micro telefoni, ancora non è stato disposto dall’Amministrazione penitenziaria l’utilizzo degli “Jammer “ (inibitori di onde) – già disponibili al Provveditorato regionale, ma usati solo scopo formativo.

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