Caritas: “A cena con i soldi del reddito di cittadinanza, poi tornano qui”
Suor Raffaella Spiezio: "Il reddito di cittadinanza senza accompagnamento o una guida in molti casi è una misura inutile"
Livorno 25 dicembre 2019 – Suor Raffaella Spiezio, presidente della Fondazione Caritas, durante lo scambio di auguri di Natale 2019 alla presenza del Vescovo di Livorno Monsignor Simone Giusti, fa il punto della situazione sul reddito di cittadinanza, mettendo in evidenza alcune criticità:
“Tornando a fare un bilancio del 2019, dobbiamo dire che Il reddito di cittadinanza in questo anno ha aiutato molte famiglie.
Speravamo di avere un calo nella richiesta di alcuni servizi, ma purtroppo non è stato così: gestire il denaro, da parte di chi non è abituato, non è facile.
Alcune persone spendono tutto nei primi 10 giorni, magari andando a pranzo fuori, acquistando senza pensare al futuro e quando i soldi sono finiti tornano qui in Caritas a chiedere aiuto.
Il reddito di cittadinanza senza accompagnamento o una guida in molti casi è una misura inutile. Serve una guida, un’educazione, un insegnamento alle persone, che sono una diversa dall’altra.
Ed è proprio questo il carattere distintivo di Caritas rispetto ad altre agenzie di solidarietà: il guardare prima di tutto alla persona a 360 gradi e non solo ai suoi bisogni immediati, perché solo facendo così si fa il bene di tanti poveri, solo così si evita il ristagno di certe condizioni di vita, stimolando la dignità e la crescita umana”.
Nell’occasione il vescovo Simone ha fatto il punto sul problema droga. “Sembra incredibile quanti morti stiamo contando quest’anno, vittime della strada, dell’alcool e della droga, ma soprattutto di un sistema che non è capace di fermare questa carneficina. Non basta sequestrare gli stupefacenti – ha detto, e di questo ha ringraziato le Forze dell’Ordine sempre pronte a combattere questi traffici – occorre educare ai valori, educare al divertimento, educare alla vita. Dobbiamo fermare questa strage, dobbiamo cambiare questo sistema incapace di far crescere i ragazzi in modo sano. E mentre Caritas utilizzerà la struttura del Porto di Fraternità a Torretta come centro di aiuto per le tossicodipendenze, la Diocesi proverà insieme ad altri, in primis il Comune, a sostenere la nascita di un centro giovanile dove si faccia musica, cinema e altre attività, come prevenzione alle devianze giovanili”.