Cartellonistica labronica: tra ragione ed esasperazione scappano parolacce e offese
Cartellonistica Labronica: Indignazione e Imbarazzo per le Macerie Abbandonate sul Lungomare
Livorno 5 febbraio 2024 – Cartellonistica labronica: tra ragione ed esasperazione scappano parolacce e offese
Dopo l’imbarazzante cartello apparso sul lungomare in merito ai migranti, un nuovo capitolo cartellonistico si è aperto all’angolo di via dei Mulinacci e il viale Italia (la via delle passeggiate sul lungomare)
Il nuovo cartello segnala una scena deprecabile che si presenta agli occhi dei passanti; macerie edili lasciate in strada ormai da tempo
Un cartello, affisso con del nastro adesivo su un muro, tenta di indicare il pericolo di un cumulo di macerie edili che giace sotto di esso; mattoni, tegole e pezzi di cemento occupano tutta una porzione di marciapiede rendendolo non fruibile alla sua funzione
Ciò che suscita particolare sdegno e che molto probabilmente è all’origine del gesto di un cittadino è il fatto che le macerie si trovano lì dal 3 dicembre 2023. Oggi è il 5 febbraio 2024 e sono passati poco più di due mesi senza che nessuna azione sia stata intrapresa per risolvere la situazione. Anche lo stato del nastro rosso e bianco che dovrebbe segnalarne il pericolo sembra indicare che sia stato messo lì ormai da tempo e dimenticato
Il cartello, oltre a indicare la data di abbandono delle macerie, riporta informazioni (senza alcuna certezza in merito) sui presunti responsabili. La scritta sul cartello riporta anche la domanda cruciale su chi debba intervenire per rimuovere il cumulo, formulata con parole volgari, ed è poi seguita da una frase di imprecazione offensiva, lasciando trasparire l’esasperazione di chi lo ha affisso. (Vedi foto al termine dell’articolo)
Molto probabilmente uno o più cittadini, esasperati e indignati, manifestano il proprio dissenso mediante espressioni di frustrazione e protesta che non si limitano alla sola segnalazione, ma; rafforzando la loro ragione con parole volgari e frasi offensive, come se queste risolvessero la situazione più velocemente. Della serie più queste frasi e parole sono forti e offensive prima si risolve la situazione
La rabbia e la frustrazione dei cittadini sono comprensibili, ma la scelta di esprimere tali sentimenti attraverso l’uso di linguaggio volgare solleva interrogativi sulla forma della protesta. È importante ricordare che l’indignazione giustificata non giustifica automaticamente il ricorso all’offesa verbale.
La cartellonistica urbana, da veicolo di protesta a espressione di disagio, deve trovare modi che rispettino la dignità e il rispetto reciproco. Il confronto civile e costruttivo rimane il terreno fertile per la discussione e il cambiamento. La sfida è trovare il giusto equilibrio tra far valere le proprie ragioni e farlo nel rispetto di tutti i cittadini.