Cronaca 16 Settembre 2017

Gruppo Consiliare PD: “Nogarin non è stato in grado di governare la città, abbia l’onestà intellettuale di dimettersi”

Gruppo Consiliare PD:

“Abbiamo atteso che si celebrassero i funerali delle nove vittime e che si superasse la prima fase dell’emergenza. Abbiamo voluto che una città in ginocchio percepisse un sistema istituzionale compatto, come compatta è stata la risposta della comunità livornese che si é rimboccata le maniche e che si é autorganizzata per provare a fare collettivamente quello che nessuna delle famiglie colpite avrebbe potuto fare da sola. Una risposta cosi’ corale e solidale che ha mostrato il vero lato civile e umano della livornesita’.

Abbiamo perfettamente chiaro che il quantitativo di pioggia che é caduto sulla nostra città é stato tale da mettere a dura prova qualsiasi infrastruttura idraulica così come non sottovalutiamo che l’orario della piena, nel cuore della notte, ha fatto trovare molte persone inermi di fronte all’arrivo dell’acqua.

Avendo chiaro quali siano le difficoltà di governare eventi come questo, non abbiamo nessun interesse ad accodarci al becero rimpallo delle responsabilità. Livorno ha dimostrato di meritare più di questo.

Tuttavia, essendo amministratori, non ci possiamo esimere dal dare un primo giudizio su quello che è accaduto e chiedere di approfondire tutto per fare delle correzioni per il futuro.

Ed è per questo che abbiamo anche atteso invano che il Sindaco esponesse, ai presidenti dei gruppi consiliari, il suo punto di vista, chiarisse i troppi punti critici. Ebbene, non una parola di autocritica, non una parola di spiegazione su ciò che non ha funzionato nella maledetta notte tra il 9 ed il 10 settembre. Anzi, abbiamo assistito alla sceneggiata delle dimissioni date e respinte dal portavoce del Sindaco. Scene come queste, patetiche in condizioni normali, diventano inaccettabili, se si vuole avere un minimo di rispetto per quello che è accaduto.

Eppure i dubbi che stanno attanagliando i livornesi, e non solo, sono diversi.

È stato sottovalutato l’allarme meteo di sabato? Sono state poste in atto tutte le misure necessarie per limitare i danni? Sono state chiamate in campo tutte le forze umane e tecniche previste in questi casi dal piano comunale di interventi? Ma soprattutto, utilizzando i mezzi a disposizione dell’amministrazione comunale, sono stati avvertiti i cittadini del pericolo che stavano correndo?

Molte domande che attendono risposte chiare ed inequivocabili che noi continueremo a chiedere perché ad oggi si sono visti solo inaccettabili balbettii e una serie di scuse, smontate dalla ricostruzione dei tragici fatti.

Abbiamo assistito ad una assoluta disorganizzazione nell’affrontare i giorni seguenti l’emergenza.

Attenderemo l’esito del lavoro dell’autorità giudiziaria, ma nel frattempo un giudizio ce lo siamo fatto. Domenica, mentre la città piangeva morti e affrontava i postumi di una devastazione, mentre i volontari si riversavano nelle zone del bisogno, invece di fare uno sforzo comune per dare un minimo di efficienza al caos, invece di parlare a tutti i livornesi da primo cittadino, Livorno e l’Italia intera hanno dovuto assistere ad un un Sindaco che ingaggiava una polemica sul colore dell’allerta meteo (dimostrando assoluta non conoscenza delle normative), a polemiche del Sindaco della nostra città con le altre Istituzioni, interviste del Sindaco della nostra città che scaricava su altri colpe che nessuno, in quel momento, gli stava contestando e in ultimo, una battuta inqualificabile sulla “piena” in diretta nazionale, della quale non ha avuto neppure il buon gusto di scusarsi.

La nostra valutazione non può che essere univoca.

Il Sindaco della nostra città ha dimostrato, di non essere all’altezza di governare Livorno, di non essere in grado di gestire le difficoltà che richiede la ricostruzione, di essersi dimostrato non il Sindaco di tutti, ma un polemista da Talk show.

Abbia l’onestà intellettuale di rassegnare le proprie dimissioni, ci liberi dall’imbarazzo di far pagare si livornesi le sue manifeste incapacità.”