Cronaca 24 Febbraio 2023

Cateni e Trotta (Pap/UP): Oggi saremo in piazza per la pace

Livorno 25 febbraio 2023

Vittorio Cateni, coordinatore livornese di Potere al popolo! e candidato per Unione popolare e Aurora Trotta, consigliera comunale di Potere al Popolo:

“A un anno dall’invasione dell’Ucraina Potere al Popolo! e Unione Popolare aderiscono con convinzione alla manifestazione contro la guerra e contro l’invio di ulteriori armi in Ucraina, indetta oggi 24 febbraio dal Coordinamento per il ritiro delle missioni militari all’estero in Piazza Grande. Domani 25 febbraio saremo inoltre presenti a Genova al fianco del Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali con un nostro pullman, nello spezzone nazionale di Potere al popolo!”

 

Proseguono Trotta e Cateni:

“Dall’esplosione della guerra tutte le soluzioni diplomatiche sono state sistematicamente sabotate dal Governo Meloni, in continuità con il precedente Governo. Non si parla di via diplomatica basata sul principio di autodeterminazione di tutte le popolazioni coinvolte, di colpire i paradisi fiscali (dove risiede la grande ricchezza degli oligarchi russi), di disarmo dell’Europa, di smilitarizzare i nostri territori dalle testate nucleari e dalle basi NATO. E intanto i morti, secondo quanto filtra dalla propaganda di guerra, si contano già a centinaia di migliaia.

Non possiamo permettere che si continui a combattere uno scontro tra Russia e Nato sui corpi delle popolazioni ucraine e russe. Non possiamo restare in silenzio mentre i costi di questa guerra in cui siamo totalmente coinvolti vengono scaricati sulle classi popolari.

Come in Russia, anche noi siamo bombardati/e dalla propaganda, nonostante l’ampia contrarietà all’invio di armi della maggioranza della popolazione italiana.

Oltre ai costi collaterali della guerra, come il caro energia e il conseguente aumento dei prezzi (legato anche all’inflazione da record), subiamo infatti la rapina delle nostre tasse, stornate dalla sanità, dalle pensioni, dalla scuola e da tutto quanto serve per progettare un futuro più umano, al fine di ingrassare i conti di chi sulla guerra ci specula. Mentre il reddito viene abolito e non si deve più parlare di salario minimo, le industrie di armi sono infatti le uniche a guadagnare, insieme a compagnie energetiche e banche d’affari, registrando vendite e profitti speculativi da record. Il caso Cheddite a Livorno e la risposta evasiva del ministro Tajani alle interrogazioni parlamentari dimostrano quanto pesino gli interessi dell’industria bellica in un esecutivo che ha nominato Guido Crosetto – ex dirigente della lobby delle armi Aiad – Ministro della Difesa.

Ribelliamoci a questa logica malata che i nostri governi propinano come l’unica soluzione possibile, perché a pagare saremo sempre noi popoli. Siamo la maggioranza: uniamoci contro la guerra. Costruiamo insieme il nostro mondo di pace.”

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