Cgil: “Docente dell’Accademia Navale licenziata per aver rivendicato i suoi diritti”
“Docente di accademia e corsi militari licenziata per aver chiesto il rispetto dei diritti
Il 7/4/17 il ministero della difesa bandisce la gara per l’affidamento dei corsi di lingua che interessa anche livello universitario. Il servizio impegna circa 30 docenti per lo più madrelingua fra le basi di Livorno, Taranto, Brindisi, La Maddalena.
Il 20 aprile scade il bando e il 21 aprile, lo stesso, subisce una modifica: da requisito di scuole paritaria si passa a scuole di formazione, senza quindi riconoscimento da parte del MIUR.
Si parla di corsi che non solo gestiscono la lingua dei militari responsabili della difesa del paese, ma che forniscono lauree spendibili nel mondo del lavoro in Giurisprudenza in Ingegneria civile e ambientale, in Scienze Marittime, in Ingegnera delle telecomunicazioni etc….
Il bando non inserisce la clausola di salvaguardia per i docenti madrelingua impegnati nell’insegnamento e che hanno svolto la loro attività da circa 17 anni con professionalità uniche guadagnate sul campo. Come da copione il consorzio che vince l’appalto la International School of Languages Srl di Napoli, non riconosce il diritto a conservare il CCNL, l’anzianità maturata, il tempo indeterminato, una paga adeguata. L’ ente gestore afferente al ministero della difesa MARIUGCRA punta al massimo ribasso e solo in apparenza alla qualità. L’International school abbatte del 15% il costo che parte da 892 798.90 EUR e viene assegnato per 758 789.70 EUR IVA esclusa battendo la scuola che aveva avviato il progetto solo sul punteggio spesa, mentre sulla qualità il punteggio risulta essere più basso. Immediatamente viene sostituito dal vincitore del bando il CCNL firmato dalle OOSS più rappresentative AGIDAE, con un contratto firmato da due associazioni professionali e dall’UGL, AISLI ASILS UGL peggiorando di molto le condizioni di lavoro.
Viene stilato fra l’azienda e i lavoratori/trici un pre-accordo che impiega più di un mese per diventare contratto a tempo determinato per un anno. Nel frattempo pur mantenendo orari e carichi di lavoro, viene proposta una notula spese e quindi la perdita dei versamenti previdenziali.
I docenti non lasciano immediatamente il lavoro per senso di responsabilità poiché i corsi erano già iniziati è sulla promessa del mantenimento di uno standard retributivo vicino a quello percepito fino a quel momento (dai 1000 ai 1300 EUR). Nella prima busta trovano meno di 600 EUR. Alle proteste di una delle docenti corrisponde l’immediato licenziamento senza preavviso dato che, dopo 17 anni, si è imposto un periodo di prova che notoriamente consente il licenziamento senza preavviso!!!! Già a Brindisi si era verificato un caso analogo nei confronti d un’altra docente che aveva manifestato obiezioni alla proposta verbale del responsabile Avv. Frasca.
La FLC CGIL aveva chiesto prima dell’ insediamento della International school un tavolo che viene rifiutato dal Ministero adducendo la correttezza del bando e quindi ritenendo inutile gestire la transizione . Nel bando si è provveduto a non inserire la clausola di salvaguardia e concretamente si mette a rischio di perdita del lavoro i docenti. il rispetto della normativa sugli appalti non appare degno neanche di discussione. In fondo sono solo 30 lavoratori, anche di fronte all’evidente pericolo di perdita del lavoro non appare importante al ministero ascoltare quanto abbia da dire la rappresentanza dei lavoratori…..Evidentemente fare risparmio appare l’unico obiettivo e niente altro interessa. Alle richieste di incontro alla International school da parte della FLC CGIL si risponde anche disconoscendo il ruolo del sindacato in tema di contratti di lavoro. Patrizia Villa segretaria regionale FLC CGIL Toscana chiama al telefono l’avv. Frasca della international school ottenendo una risposta alquanto offensiva e arrogante e negando un confronto e il ruolo del sindacato.
La FLC CGIL Livorno sosterrà la lavoratrice per le via legali a difesa dei diritti e delle corrette relazioni fra lavoratori e datori di lavoro.”