CGIL: “Ancora un morto sul lavoro in porto”
"Troppo semplice scaricare sulla vittima le questioni di sicurezza, ci sono obblighi e responsabilità da onorare e rispettare"
Livorno 05 settembre 2019 – La Cgil Livorno interviene sul grave incidente sul lavoro in porto dove questa mattina un marittimo ha perso la vita.
“Ancora un incidente sul lavoro. Giovane filippino di 25 anni muore in incidente sul lavoro nel porto di Livorno.
La nave è la Vision of the seas, Armatore Royal Catibean. Bandiera Bahamas.
La vittima è un Marittimo Filippino di 25 anni, non sposato a bordo da 4 mesi con un contratto da 9 mesi. La compagnia è americana.
L’incidente è avvenuto nel porto di Livorno ma poteva avvenire in qualunque luogo.
Ci viene spontanea la domanda: quante volte ha fatto il lavoro senza le corrette procedure di sicurezza?
Quanti responsabili sicurezza ci sono a bordo? Se avesse indossato le corrette attrezzature sarebbe sempre fra noi.
Troppo semplice scaricare sulla vittima le questioni di sicurezza, ci sono obblighi e responsabilità da onorare e rispettare.
Sulla nave è salito il responsabile sindacale ETS e vedremo che cosa saprà riferirci. Le OOSS da novembre dello scorso anno hanno ottenuto che nel protocollo porti, oltre al classico lavoro portuale, siano inseriti anche i marittimi, ma le procedure tardano ad avviarsi.
Questo è un ambito di difficile controllo con addetti/e per natura mobili e spesso stranieri.
Sappiamo tutti che i costi delle crociere sono sempre più appetibili ed è chiaro che in tutto questo “risparmiare” le condizioni di lavoro non sono garantite.
La vita umana è diventata merce . Ha meno valore se sei filippino e aumenta notevolmente quando sei americano ..poco se sei mozzo di una nave e molto se sei comandante.
La CGIL si unisce al dolore della famiglia e dei colleghi e colleghe di lavoro, continuando a invocare provvedimenti veri e non scarico di responsabilita. Attendiamo le indagini, ancora una volta. Tempi biblici che non finiscono mai. Le risposte, quando arrivano, vengono a riflettori spenti e gli effetti sull’opinione pubblica si diluiscono naturalmente a vantaggio di chi non rispetta la corretta prevenzione, il controllo e la formazione”.
Patrizia Villa segretaria confederale CGIL con delega alla sicurezza