Ambiente 4 Marzo 2021

Cgil, Cisl e Uil a sostegno del sito industriale Eni

"Tassello fondamentale per l'economia di Livorno"

Livorno, 04 marzo 2021 – La Triplice sindacale Cgil, Cisl, Uil ha emesso un comunicato unificato a sostegno dell’impianto industriale di Eni a Stagno. Qui di seguito il testo integrale, inviato dalla Cisl.

“NUOVA VITA ALL’ECONOMIA DI LIVORNO!
Un tassello fondamentale: il sito ENI.

È compito primario delle Istituzioni e delle forze politiche e sociali, in questa fase in cui l’Europa sta allentando i vincoli di bilancio con il fine non solo di lenire gli effetti della pandemia in corso, bensì di delineare il futuro economico e sociale delle nuove generazioni,

non perdere l’occasione per far rinascere l’economia livornese, superando le vicende che hanno prodotto nella provincia due aree di crisi complessa.

Un tassello fondamentale di questa strategia è rappresentato dalla Raffineria ENI di Livorno.

Il sito industriale costituisce oggi una realtà produttiva diversificata, unica in Italia, caratterizzata dalla produzione di carburanti, di lubrificanti base I e II e di particolari specialties. La centrale termoelettrica, oltre che produrre utilities per consumi interni, è dotata di turbina a gas da 149 MW, che produce energia elettrica da immettere nella rete elettrica nazionale.

Altra particolarità è lo stabilimento di miscelazione e  confezionamento oli lubrificanti per il mercato automobilistico e industriale.

La raffineria è inoltre connessa alla rete di distribuzione dei prodotti, oltre che tramite il consueto trasporto veicolare, anche da due oleodotti, mediante i quali viene rifornito il deposito carburanti di Calenzano, per soddisfare le richieste di carburante del centro Italia.

CISL e UIL Livorno ritengono ineludibile il processo di riconversione industriale del sito produttivo, alla luce
della transizione ecologica che costituisce un asse portante del Recovery Fund.

A queste Organizzazioni Sindacali tre paiono i pilastri portanti della strategia che dovrà essere attuata:

1) Garantire il radicamento territoriale del sito produttivo nel lungo periodo. Il che significa scegliere, tra i diversi scenari che l’Azienda propone (perché proporre i piani industriali è una prerogativa aziendale), quelli che non siano di corto respiro e che non rinviino semplicemente di
qualche anno la tematica della dismissione e della chiusura degli impianti.

2) Garantire i livelli occupazionali, sia diretti che indiretti. Il che significa, in primo luogo, pretendere dall’Azienda un volume di investimenti tale da non pregiudicare gli attuali livelli occupazionali e, in secondo luogo, scegliere, tra i diversi scenari che l’Azienda ritiene economicamente sostenibili, quelli che – oltre ad essere coerenti con la transizione ecologica – massimizzino i livelli occupazionali.

3) Escludere decisioni e orientamenti assunti in base a pregiudizi ideologici o ondate emotive, anziché in base ad una puntuale analisi dei piani industriali e delle loro ricadute. Il che significa non avventurarsi in posizioni pregiudizialmente favorevoli o contrarie a questo o quell’investimento, ma assumere ponderati orientamenti sulla scorta dei concreti progetti e piani industriali
aziendali”.

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