Cronaca 12 Ottobre 2018

CGIL: Persico nuovo segretario Filctem, in FLC riconfermata Mataresi

Gianluca Persico nuovo segretario FILCTEM-CGIL Provincia di Livorno: “subito al lavoro, ci aspettano sfide impegnative”

Livorno, 12 ottobre 2018 – Gianluca Persico è il nuovo segretario della Filctem-Cgil provincia di Livorno. Persico è stato eletto alla guida della Filctem al termine del congresso tenutosi oggi presso la sede Cgil di Livorno. “Ringrazio il segretario uscente Fabrizio Musto – ha dichiarato Persico appena eletto – in questi 8 anni è stato un punto di riferimento importante e ha saputo consolidare con concretezza la categoria sul territorio. Adesso ci aspetta un lavoro impegnativo e difficile. La nuova segreteria è già operativa per affrontare le prossime sfide, ci metteremo subito al lavoro”. La nuova segreteria è composta da due conferme (Rossella Vallini e Stefano Santini) e due nuovi ingressi (Fabiana Giovannetti e Stefano Porri)

Questo il discorso di Gianluca Persico:

“Grande soddisfazione personale, Desidero innanzitutto ringraziare l’Assemblea Generale
per la fiducia che ha voluto accordarmi; ai compagni del Direttivo ,va la mia gratitudine.

Ringrazio, in particolare, il Segretario Generale uscente Fabrizio Musto per essere stato un saldo punto di riferimento negli otto anni del suo mandato, svolgendo il proprio lavoro con passione e dedizione; grazie a lui, noi tutti ereditiamo una categoria consolidata sul territorio, dinamica e credibile, e, inoltre, ringrazio la segreteria
nazionale della Filctem, quella regionale per aver creduto nelle mie capacità .

Un ringraziamento a Bruno Laucci per il sostegno ed il supporto, determinante per la mia crescita sindacale partendo da delegato aziendale .

Ed infine un ringraziamento a tutti coloro che mi hanno aiutato e sostenuto nel percorso intrapreso tra cui Ugo, Sauro, Stefano, Massimo e Rossella .

Sarà mia premura onorare, al meglio delle mie capacità e delle mie forze, l’importante compito che mi è stato affidato, mettendomi a disposizione non solo degli iscritti, ma di tutti i lavoratori che si avvicineranno alla nostra organizzazione

Affronto questo mio nuovo incarico in un’ottica di continuità rispetto al lavoro fatto da chi mi ha preceduto.

Sono cosciente delle difficoltà che tutti i lavoratori stanno vivendo sul territorio alle prese con gli strascichi della crisi
economica e occupazionale, in particolare quelli del comparto elettrico che negli ultimi anni ha assistito e subito la chiusura delle centrali Enel di Livorno e Piombino, a quelli delle dismesse centrali di Edison ed Elettra e del rischio chiusura della Seca.

Quelli del comparto chimico a partire dai lavoratori della SOL di Piombino decimata e messa in discussione dalla crisi delle acciaierie, quelli del Parco industriale Solvay, della Trinseo, delle Ceramiche Ind.li che in questi hanno dovuto
subire le politiche di razionalizzazione delle multinazionali, a quelli del settore petrolifero che si sono trovati a lottare
per difendere la Raffineria dagli effetti della crisi strutturale del settore che ne aveva messo in dubbio la presenza sul territorio.

Senza dimenticare altre realtà del settore gomma plastica e del settore gas acqua non indenni dagli effetti della crisi.

Continuerò come fatto in questi anni a garantire il mio impegno e tutte le mie energie nella salvaguardia dei diritti degli addetti del settore ed anche di quelli operanti nell’indotto delle ns fabbriche.

Una grande sfida ci attende e non ci può far trovare impreparati : la trasformazione che ci investirà ed in parte ci ha già investito sarà quella che riguardará temi importanti per la ns categoria e per il futuro dei lavoratori che rappresentiamo.

La grande trasformazione del settore energetico metterà in discussione le fonti energetiche primarie sino ad oggi utilizzate e di conseguenze i ns siti produttivi ed inoltre quella che potremo definire una rivoluzione industriale con l’avvento del processo industria 4.0 che determinerá stravolgimenti negli assetti occupazionali, produttivi e gestionali che dovremo essere in grado di governare.

Per questo, tra gli obbiettivi di mandato prioritari ci sarà la necessità di costruire un gruppo dirigente in grado gestire
sia gli impegni nazionali, a partire dai rinnovi dei contratti, all’attacco ai diritti , ma soprattutto a rafforzare il ruolo e le
competenze dei delegati RSU che saranno chiamati a appresentare i lavoratori e la Cgil ai tavoli di contrattazione aziendale .

Sara un compito impegnativo, difficile, ma di grande soddisfazione che richiederá conoscenze e competenze che i delegati dovranno acquisire in parte sul campo ed in parte con le attivitá formative che metteremo loro a disposizione.

E soprattutto è necessario dare nuova linfa al senso di appartenenza, alla voglia di tenere insieme il sindacato e soprattutto a riallacciare i rapporti con i giovani che rappresentano il domani di tutti noi.

Voglio porgere i migliori auguri di buon lavoro ai componenti dell’assemblea generale e del direttivo appena eletti”


 

Mataresi confermata segretaria provinciale Flc-Cgil

 

Al termine del congresso tenutosi oggi a Livorno (Palazzo Pancaldi) Licia Mataresi, segretaria provinciale Flc-Cgil, è stata confermata alla guida della categoria.

RELAZIONE DI LICIA MATARESI
“ Le fondamenta di ogni Stato sono l’istruzione dei suoi giovani “ (Diogene)

Benvenuti al IV Congresso dell’Flc.

Siamo arrivati qua dopo una serie di assemblee che ci hanno portato in tutte le scuole e gli Istituti di ricerca della provincia dove ci siamo potuti confrontare con le lavoratrici e i lavoratori sui temi più importanti del panorama politico, economico e sociale.

Un grazie va alle delegate e ai delegati presenti, eletti nelle assemblee di base, che rappresentano tutti i settori della conoscenza: scuola, ricerca, alta formazione musicale.

Siete qui nonostante le difficoltà che abbiamo incontrato nell’organizzazione delle assemblee su tutto il territorio a causa del periodo dell’anno in cui si sono svolte, che per la scuola significa inizio dell’anno scolastico e che quest’anno è stato fortemente caratterizzato da ritardi nelle convocazioni provinciali degli aspiranti a posti a tempo determinato.

Questo ha significato da una parte la concentrazione delle assemblee in tempi ristretti e dall’altra mancanza nelle scuole di un gran numero di docenti.

Ringrazio coloro che con la loro disponibilità e competenza hanno reso possibile questo Congresso. Grazie allora a Daniela, a Veronica, a Andrea, a Mariella, a Franco e a Paolo.

Questo Congresso si svolge in un periodo particolare: stiamo ancora attraversando una crisi economica che è iniziata da oltre un decennio.

Dalle assemblee sono emerse considerazioni sul prezzo che pagano i lavoratori, i pensionati, chi perde il lavoro e chi invece non lo trova o è costretto in situazioni di precarietà e sfruttamento.

Il Congresso è rappresentato da due documenti il primo “Il lavoro é” e il secondo “Riconquistiamo tutto” ma molti sono gli obiettivi comuni ad entrambi che ci riportano necessariamente al tema dell’unitarietà di intenti pur nella differenza.
Il dibattito è stato sempre corretto e gli interventi diversificati, interessanti e propositivi e questo dimostra come la CGIL sia un grande Sindacato dove le persone si esprimono secondo le proprie idee e convinzioni e sono sempre espressioni di passioni e sentimenti positivi.

La riflessione e la condivisione dei problemi trattati ha messo in evidenza il bisogno, da parte dei lavoratori, di ritrovare l’unione contro una politica che mira sempre di più ad impoverire la partecipazione collettiva nel mondo del lavoro mettendo in crisi i valori dell’uguaglianza e dare sempre più spazio alla competitività e all’individualismo.

Lavoratori della scuola pubblica, dell’Università della ricerca e dell’alta formazione musicale hanno perso molto del loro potere contrattuale e stanno subendo una serie di attacchi da parte di governi poco responsabili ma consapevoli di colpire una categoria di lavoratori che rappresentano una forza nel campo della formazione e della costruzione di menti pensanti dei nostri bambini e dei nostri giovani.

Nell’ottica della riduzione della spesa pubblica e della trasformazione della scuola, le varie politiche della Gelmini, la L.150 detta legge Brunetta, la legge 240/10 e la 213/09 sugli enti di ricerca, fino alla 107/15 della Buona Scuola, la contrattazione integrativa ha perso la sua forza, passando la mano a una Dirigenza non sempre preparata e a
volte autoritaria.

Il nuovo Contratto unitario in parte ha ricondotto alcuni temi al tavolo della trattativa d’istituto ma è necessario che i prossimi mesi siano dedicati ad una forte rivendicazione del potere contrattuale e agli aumenti salariali in linea con quelli europei.

La partecipazione attiva è alla base della democrazia e dobbiamo riappropriarci di tutti i mezzi necessari per essere soggetti protagonisti in campo della Conoscenza.

Le istituzioni pubbliche devono rispondere ai principi e ai valori della Costituzione dove la competizione e la premialità sono sostituiti da obbiettivi di alto valore formativo come la costruzione di personalità critiche con pensiero divergente e creativo che sia capace di scelte responsabili nelle relazione sociali, capaci di schierarsi contro l’intolleranza, il razzismo, le disuguaglianze sociali e di sapersi orientare nel mondo lavorativo moderno e in continuo cambiamento.

Preoccupa il governo che si è formato dopo le elezioni del 4 marzo che sta mettendo in campo una politica basata sulla paura del “diverso” suscitando in molte persone sentimenti di rivalsa e di vendetta verso coloro che sono in cerca di pace e di lavoro.

Ma se ci guardiamo intorno notiamo che i grandi problemi che affliggono la nostra economia sono ben altri: l’evasione fiscale, verso cui non abbiamo sentore di lotta da parte del governo, le delocalizzazioni che provocano milioni di nuovi disoccupati e una mancanza di progettazione a lungo termine di sviluppo che porti posti di lavoro ai giovani, che contrasti i contratti part-time involontari che non permettono una visione di vita futura serena economicamente.

Bisogna ripartire dalla Conoscenza per uscire dalla crisi economica del Paese e investire su istruzione ricerca e università.

Un progetto che parta dalla Conoscenza per lo sviluppo e la democrazia del Paese uscendo dalle logiche degli interventi frammentari e dalla politica dei bonus.

Investire sull’istruzione vuol dire essere consapevoli che essa costituisce un pilastro su cui si reggono i diritti fondamentali del popolo come il diritto alla cittadinanza, alla salute pubblica, alla sicurezza.

Se accesso all’istruzione vuol dire accesso ai diritti fondamentali allora è indispensabile che il diritto alla cittadinanza sia esteso a tutti coloro che sono presenti nel nostro territorio ed entrano a far parte delle nostre classi arricchendoci culturalmente e socialmente attraverso reti di relazioni.

E’ necessario che venga attuato l’art. 3 della Costituzione, che vengano rimossi tutti gli ostacoli che impediscono il diritto all’istruzione.

Quindi è necessario rendere effettivamente gratuito il percorso dell’obbligo scolastico fino a 18 anni includendo anche la scuola d’infanzia.

E’ necessaria la messa in sicurezza degli edifici scolastici e la costruzione di nuovi. La maggior parte delle scuole nella città sono troppo vecchie e mancano gli interventi di manutenzione efficaci e duraturi.

Ci sono strutture in città che devono essere riqualificate, messe in sicurezza attuando le norme antisismiche e assegnate alle scuole con carenza di aule e agli studenti pendolari per ridare dignità all’istruzione.

Va garantita la sicurezza dei ragazzi e del personale scolastico. Vanno ricordate inoltre le numerose aggressioni che i
docenti hanno subito nello svolgimento del proprio lavoro.

E’ un sintomo di una svalutazione dell’istituzione Scuola risultato di una campagna denigratoria degli insegnanti da parte dei politici degli ultimi governi.

L’elevato numero degli alunni per classe di fatto mette a rischio la sicurezza, ma compromette anche il diritto allo studio rendendo inutili i falsi richiami alla didattica individualizzata indispensabile per le esigenze di alunni con particolari difficoltà.

Maggiore attenzione va rivolta agli alunni diversamente abili che necessitano di classi poco numerose per esercitare il diritto all’apprendimento ed avere pari opportunità rispetto ai coetanei.

Il ripristino del tempo prolungato permette un tempo maggiore per lo svolgimento di un programma didattico a favore di un apprendimento che si diversifica in base alle reali potenzialità degli alunni e che può realizzarsi anche in situazioni socio-ambientali disagiate.

La mancanza di regole e normative tempestive e chiare hanno dato luogo in questi ultimi anni ad una serie di onerosi ricorsi da parte di milioni di precari di ogni ordine di scuola che nutrono la speranza di vedersi riconoscere il titolo di studio per l’accesso all’insegnamento rimanendo per anni nell’incertezza di una decisione che tarda ad arrivare.

Non è più possibile rimandare. Occorre premere per regolarizzare una situazione non più sostenibile dove le nomine in ruolo rischiano di essere revocate e i docenti rientrare nel vortice di un precariato infinito.

Pure negli Enti di ricerca le manovre finanziarie hanno prodotto una riduzione del personale a tempo indeterminato.

Nessun Paese taglia le risorse alla ricerca come l’Italia dove ci sono bravi e preparati ricercatori come ho potuto constatare durante le assemblee presso l’Istituto Vallauri situato nell’Accademia Navale di Livorno e all’Ispra presso La Dogana dell’acqua.

Voglio sottolineare i disagi a cui sono sottoposti i lavoratori dell’Istituto delle Telecomunicazioni e dell’Elettronica Vallauri che si sono visti decurtare cifre importanti dal salario e dove ci sono trattative in corso tra i Dirigenti della CGIL e la Direzione del Ministero della Difesa affinché venga rispettato il Contratto e la normativa vigente.

Ringrazio Paolo e Gino che in prima persona hanno dato seguito a provvedimenti per contrastare questa
prevaricazione degli accordi contrattuali.

Difficile situazione anche all’Istituto Mascagni dove le leggi per la statizzazione dell’Istituto non trovano ancora i decreti attuativi.

Il prestigioso istituto della nostra città rischia la chiusura di classi di diversi strumenti musicali a causa di una graduatoria per l’assegnazione degli incarichi a tempo determinato che permette l’entrata in ruolo solo a chi ha prestato servizio in Istituti statali.

Affinché il sistema d’istruzione funzioni sono necessarie normeprecise e la Flc deve essere garante della loro applicazione e propositiva in una trattativa condivisa e attenta ai bisogni dei territori che trovano nei loro segretari gli immediati porgitori di problematiche diverse ma riconducibili all’unico obiettivo di migliorare il sistema
scolastico e salvaguardare i lavoratori della scuola.I diritti del lavoro e le tutele contrattuali devono essere estesi a tutti
coloro che lavorano nella stessa scuola.

Questo riguarda anche i settori privati della conoscenza. Occorre riunificare i contratti nazionali della scuola non statale. In questa fase di crisi abbiamo avuto modo di venire a conoscenza di scuole non statali che licenziano il personale, non rispettano gli orari e gli impegni assunti nei contratti ed emergono casi di lavoro nero e irregolare.

Occorre contrastare questi fenomeni e riprendere il controllo sulle scuole non statali attraverso lo strumento
della contrattazione.

I temi della Conoscenza non possono essere affrontati solo nel contesto nazionale, ma devono essere sviluppati in un panorama più ampio come quello europeo.

E’ necessario costruire un sistema europeo della Conoscenza e dei diritti dei lavoratori in un sistema globalizzato dove i diritti del lavoro si allineano ai diritti salariali.

E’ necessario abbandonare le politiche di rigore e austerità che hanno portato alla crisi occupazionale e a squilibri tra Paesi del Nord e Sud Europa.

In questo ultimo anno il nostro sindacato è cresciuto. Nel 2017 abbiamo avuto un incremento del tesseramento con 2142 iscritti secondi nei numeri in Toscana solo a Firenze.

E’ un dato importante frutto di impegno e di lavoro di gruppo di tutta la segreteria. Abbiamo potenziato l’attività delle consulenze sul territorio di Cecina, Piombino, coadiuvando la preziosa collaborazione di Vilma, e Portoferraio.

Abbiamo creato un gruppo whatsapp per Rsu in modo da creare una rete informativa autogestita con scambi di informazione e comunicazione.

Lo sviluppo della Flc sul territorio è in stretta relazione con il consolidamento delle Rsu per le quali è necessario
sostegno e formazione. Investire sulle Rsu vuol dire metterle in grado di esercitare al meglio la loro funzione sia per favorire e garantire la rappresentanza di base, sia per un rinnovamento nella dirigenza con giovani risorse che
possano sostituire le vecchie generazioni nell’organizzazione.

L’impegno fondamentale per la Flc Cgil sarà quello di ridare forza e qualità nella contrattazione integrativa.

Si avverte compagni la necessità di modificare la comunicazione in t u t t i  i s u o i a s p e t t i  o r g a n i z z a t i v i  d a l l a  p r o d u z i o n e normativa/contrattuale alle forme e i modi della pubblicizzazione degli atti e dell’attività sindacale, al modo di comunicare con i lavoratori rispetto alle iniziative di mobilitazione e all’attività sindacale nel suo complesso.

Solo attraverso un chiaro e democratico percorso di confronto sarà possibile trovare soluzioni alle questioni poste e ristabilire buone pratiche condivise dentro la nostra organizzazione.

Inoltre è necessario trovare forme di lotta efficaci e un ritorno allo sciopero per ritrovare la forza delle rivendicazioni e l’unione con tutti i lavoratori .

C’è bisogno di coraggio per recuperare il pieno consenso delle nuove figure del lavoro e nuovi bisogni di tutela ma sono certa che sapremo intraprendere questo percorso secondo il principio dell’unitarietà”.

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