Che fine ha fatto il piano di protezione civile?
“Come assemblea di coordinamento dei comitati auto-organizzati dopo l’ alluvione a Livorno esprimiamo tutta la nostra preoccupazione, per aver avuto ulteriori conferme che, ad oggi, a distanza di più di otto mesi da quella maledetta notte del 10 settembre scorso, in cui persero la vita nove persone, e nonostante le tragiche conseguenze che essa a provocato su interi quartieri della città, ancora in ginocchio, non esiste ancora un piano di protezione civile locale aggiornato ed efficiente, come previsto anche dalle nuove normative.
Riteniamo questo fatto gravissimo e ingiustificabile da ogni punto di vista ma ancora più grave è il silenzio che ormai da molti mesi sembra essere calato su questa vicenda, nonostante le tante promesse fatte i giorni dopo l’alluvione e l’immediata istituzione di una specifica “Commissione d’indagine per analizzare proposte politiche di miglioramento del funzionamento del sistema di protezione civile“, formata da tutti i gruppi consiliari che però, dopo le prime sedute tra Ottobre e Gennaio, inspiegabilmente, non è più stata convocata.
In questi mesi abbiamo più volte inviato richieste formali di incontro al Sindaco Filippo Nogarin e al dirigente Riccardo Pucciarelli, responsabili, politico e tecnico, della protezione civile locale, entrambi indagati per disastro colposo dalla procura, ma non abbiamo mai ricevuto nessun tipo o forma di risposta.
Abbiamo allora provato a chiedere chiarimenti al riguardo in ogni occasione di incontro che abbiamo avuto con i rappresentanti dell’amministrazione, in particolare con la vicesindaco Stella Sorgente, l’assessore Aurigi e il capo di gabinetto del Sindaco Bertelli, ma anche da loro, per quanto molto disponibili ad affrontare tutte le altre nostre richieste, non abbiamo mai ricevuto alcuna risposta, tranne un evidente imbarazzo quando provavamo a toccare questo argomento.
Abbiamo quindi inviato altre richieste a tutti i gruppi consiliari, di maggioranza e opposizione, e ai consiglieri componenti della suddetta commissione di indagine, per cercare di avere udienza almeno da parte loro ma anche da questi non abbiamo ricevuto nessuna risposta. Ad eccezione di Marco Bruciati, che ha partecipato anche ad una delle nostre assemblee pubbliche, condividendo la nostra preoccupazione, e ha presentato, circa un mese fa, una specifica interpellanza, firmata anche dai consiglieri Cepparello e Raspanti e pubblicata sulla stampa, a cui però l’amministrazione non ha ancora risposto, in netto ritardo rispetto ai tempi stabiliti per legge per rispondere alle interpellanze dei gruppi consiliari, che è di massimo 15 giorni.
Ci teniamo a sottolineare come questa preoccupazione si aggiunga, in modo molto pesante per la vita delle migliaia di persone colpite dall’alluvione, a tutte le altre, legate principalmente alle molte mancanze e promesse non mantenute rispetto al sistema di risarcimento danni, che risulta infatti ancora bloccato dalle procedure burocratiche del ministero e del commissario per l’alluvione Enrico Rossi.
A prescindere quindi dal generosissimo intervento degli operatori e dei volontari della protezione civile e delle tante altre associazioni al fianco del popolo livornese, che tutti abbiamo avuto modo di verificare in quei tragici giorni, riteniamo che le Autorità preposte alla “protezione” della popolazione livornese non possano ulteriormente esimersi dal dare concreto impulso alla revisione, discussione, approvazione e concreta adozione di un aggiornato “Piano di Protezione Civile” che consideri la “prevenzione” e i “sistemi di allerta” con la stessa priorità del coordinamento di eventuali “soccorsi” e interventi di somma urgenza, coinvolgendo direttamente i cittadini delle zone colpite in queste decisioni”.
Comitati post Alluvione Livorno