Cronaca 20 Maggio 2019

“Chiarezza sulle posizioni di operatori e azienda, la Sinistra parte da qui”

Livorno –  La Sinistra per Cannito sindaco sulla sospensione dei lavoratori Aamps: “Non possono che arrivare da noi della Lista  ‘la Sinistra per Cannito Sindaco’, sostegno, vicinanza e solidarietà ad ogni ogni lavoratore livornese soprattutto se come accaduto oggi, viene avviata in modo poco chiaro, una procedura di infrazione ancora non supportata da fatti concreti e ben circostanziati.

Nel mondo del lavoro esistono diritti e doveri da rispettare.

Ciò che è successo realmente andrà chiarito perché serve una giusta causa per accusare uno o più lavoratori, tanto più se appartengono ad un’azienda pubblica e ne conoscono regole e confini.

Sorprende l’alzata di scudi del PD nostrano che con le sue leggi nazionali ha reso ogni lavoratore in questo Paese debole ed incapace di difendersi per far valere i propri diritti, chi si occupa di azione sindacale lo sa bene.

A Livorno come altrove, cambiare le carte in tavola durante le campagne elettorali è routine consolidata.

Non noi di Sinistra, ma un PD asservito alle regole di mercato, ha condizionato il mondo del lavoro con la cancellazione dell’Articolo 18 e di molto altro, disinnescando procedure di tutela e garanzia per tutti i lavoratori in questo Paese.
A restare ingabbiati in regole capestro sono loro, troppo spesso resi inermi di fronte alle ingiustizie, oppure piegati ai capricci di dirigenti senza qualità o competenze.

L’obiettivo di salvataggio ad ogni costo di un’azienda pubblica o privata non giustifica strumenti punitivi, deve al contrario alimentarsi con il rispetto di regole permeate di trasparenza che devono valere per tutti, senza posizioni di forza che stravolgano equilibri e rapporti interni, a maggior ragione fra lavoratori e dirigenti che non si improvvisano.

Dentro AAmps non da ieri, ma da molto tempo sono troppe le cose che non hanno funzionato.

E’ bene ricordare che gestire un’azienda pubblica significa gestire un bene pubblico, economicamente alimentato da cittadini che pagano le tasse per usufruire di un servizio. Oggi siamo di fronte all’ennesimo  braccio di ferro che serve solo strumentalmente ad aumentare la rabbia fra operatori e fruitori e forse qui, ancora una volta, si nasconde una polemica intrecciata fra scelte aziendali e procedure giuste ma attivate in modo punitivo per i cittadini, più per approssimazione, che per strategia condivisa e partecipata ascoltando bisogni e differenze.

E’ importante rilevare che cavalcare l’onda della polemica non servirà a mettere al sicuro il futuro professionale di Pietro e Matteo.

Servirebbe invece poter attivare ogni rete di protezione sindacale al di là di ogni strumentalizzazione politica dell’accaduto, i lavoratori vanno difesi 365 all’anno e non a corrente alternata quando fa più comodo.

Il PD, la Destra, o chi per loro, evitino di fare dichiarazioni fini a se stesse che hanno più il sapore della beffa che non dell’effettivo sostegno, fino a quando regole nazionali di disciplina del lavoro, non saranno modificate radicalmente e non sarà ripristinato il diritto per ogni lavoratore di opporsi con forza ai soprusi e alle vendette a buon mercato”.

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