Chiazza sospetta nei fossi, interviene Arpat
Livorno 29 aprile 2020 – Chiazza sospetta nei fossi, interviene Arpat. L’analisi al microscopio ha confermato che la patina gialla oleosa presente sulle acque dei Fossi è dovuta ai pollini dilavati dalla superficie stradale durante le ore notturne e quindi confluiti nelle fognature bianche e nei Fossi.
Nella mattina di martedì 28 aprile il Dipartimento ARPAT di Livorno è stato attivato dalla Sala Operativa Provinciale della città metropolitana di Firenze a seguito della segnalazione di un agente della Polizia stradale che aveva notato la presenza di una chiazza oleosa sospetta di colore giallastro in alcuni tratti dei Fossi Medicei della città di Livorno in zona Scali della Dogana d’Acqua.
Lo stesso fenomeno era stato notato, sempre nelle stesse ore, dal personale tecnico dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) che si trovava nel laboratorio che si affaccia sullo specchio d’acqua della Dogana d’Acqua e anche da altri cittadini abitanti nel quartiere Venezia nel tratto dei tratto dei Fossi in Scali delle Ancore.
Grazie alla collaborazione tra i biologi di ISPRA presenti nella struttura ed il personale tecnico dell’Agenzia, entrambi appartenenti al Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA), è stato possibile confermare ciò che il personale del Dipartimento aveva ipotizzato dall’esame della documentazione fotografica e quindi appurare che non si trattava di scarichi inquinanti.
In particolare l’analisi al microscopio condotta da ISPRA su un campione raccolto nel fosso di Dogana d’Acqua ha confermato che la patina gialla oleosa in superficie fosse dovuta ai pollini dilavati dalla superficie stradale durante le ore notturne e confluiti nelle fognature bianche e quindi nei Fossi.