Chiesa 6 Marzo 2020

Chiesa e coronavirus: sparisce l’Acqua Santa, il segno della pace e nessuna benedizione delle case

Tutte le misure adottate dai Vescovi della Toscana

chiesa_croce_calice_comunioneLivorno 6 marzo 2020 – La versione definitiva del comunicato dei Vescovi della Toscana a proposito delle misure per arginare il contagio da Coronavirus

I  Vescovi  delle  Diocesi  della  Toscana  invitano  a  ottemperare  a  quanto  la  Presidenza  della Conferenza Episcopale  Italiana  ha  indicato  in  data  odierna  circa  la  vita  liturgica  e  pastorale  delle comunità,  a  seguito  delle misure  contenute  nel  nuovo  decreto  della  Presidenza  del Consiglio  dei Ministri  per  arginare  il  rischio  del  contagio  del  coronavirus,  le  cui  norme  vanno  accolte  come contributo al bene comune e alla serena convivenza sociale.

Alle  luce  delle  norme  governative  e  delle  indicazioni  della  CEI,  mentre  prendono  atto  della possibilità   di  celebrare  la  Santa  Messa,  come  di  promuovere  gli  appuntamenti  di  preghiera che caratterizzano il tempo della Quaresima, i Vescovi della Toscana in una prospettiva prudenziale, in quanto  nella  regione  al momento la  situazione sanitaria non  sembra  presentare  quei  caratteri  di gravità  che si riscontrano in altri territori dispongono, fino a quando rimarrà in vigore il decreto governativo,  le  seguenti   misure  precauzionali, che si aggiungono a quelle indicate nei giorni scorsi, che parroci, operatori pastorali e fedeli sono invitati a rispettare scrupolosamente:

– i riti liturgici siano celebrati attenendosi a quanto specificano le disposizioni governative circa la distanza tra le persone presenti, al fine di evitare l’affollamento, prendendo gli opportuni provvedimenti perché questo sia possibile;

– si ricorda anche che dal precetto di partecipare alla Messa festiva sono dispensati quanti ne siano impediti per grave causa, quale è la malattia e, nella presente circostanza, la condizione degli anziani che possono più facilmente subire la diffusione del virus;

– si sospendano gli incontri di catechesi fin quando rimanga in vigore quanto disposto dal decreto governativo circa la sospensione dell’attività scolastica;

– nelle attività formative, pastorali, caritative o di natura sociale, che si svolgono nelle parrocchie,negli oratori, negli istituti e nelle aggregazioni, si seguano fedelmente le disposizioni del decreto governativo circa le situazioni in cui si verifica il convenire di più persone, evitando gli affollamenti che annullano le dovute distanze tra le persone;

– si invita a sospendere la benedizione delle famiglie fino alla cessazione dell’emergenza sanitaria;

– si raccomanda la massima attenzione al rispetto della distanza tra le persone e in genere delle misure igienico-sanitarie descritte nell’allegato al decreto governativo, in particolare in occasione delle Confessioni e della Comunione ai malati;

– anche negli ambienti delle attività pastorali è bene mettere a disposizione le soluzioni idroalcoliche per la pulizia delle mani;

– si invitano le parrocchie, gli istituiti religiosi e le aggregazioni laicali a limitarsi alle attività liturgiche e pastorali ordinarie, rinviando ad altri tempi quelle straordinarie; in ogni caso si ribadisce che dovranno essere attentamente osservate le disposizioni circa le distanze da mantenere fra le persone; in questo contesto si reputa doveroso sospendere anche i pellegrinaggi.

Queste disposizioni si aggiungono a quelle date giorni fa ai parroci delle chiese toscane:

tenere vuote le acquasantiere;
omettere il gesto dello scambio della pace nelle celebrazioni liturgiche;
distribuire la Santa Comunione esclusivamente sulla mano;
– prendere precauzioni durante le Confessioni.

I Vescovi rinnovano la vicinanza a quanti, malati e persone loro prossime, soffrono a causa dell’epidemia, come pure a quanti sono impegnati a contrastarla a livello sanitario o a prendere decisioni per affrontare la situazione nella vita sociale. Smarrimento e paura non devono spingere a una sterile chiusura; questo è il tempo in cui ritrovare motivi di realismo, di fiducia e di speranza, che consentano di affrontare insieme la difficile situazione. I Vescovi rinnovano l’invito alla preghiera, per invocare dalla Misericordia divina il conforto del cuore e la liberazione dal male: «Dio onnipotente e misericordioso, guarda la nostra dolorosa condizione: conforta i tuoi figli e apri i nostri cuori alla speranza, perché sentiamo in mezzo a noi la tua presenza di Padre» (Messale Romano).

I Vescovi delle Diocesi della Toscana