Cronaca 20 Settembre 2017

A quando il nuovo ponte a Chioma? Il complesso abitativo è ancora isolato

I ponti Bailey sono in corso di realizzazione a Livorno, ma a Chioma tutto è rimasto quasi fermo dalla domenica dell’alluvione. Dei disabili aspettano ancora di rientrare nelle loro case

A Livorno stanno montando dei ponti di tipo “Bailey” sul rio Maggiore e sul rio Ardenza. Ne hanno parlato sia la Regione che il Comune per tramite del sindaco. Ma che ne è del ponte sul Chioma a Quercianella? Quando verrà installato un ponte anche là? E’ quanto si chiedono tutti coloro che fanno riferimento al complesso omonimo ormai isolato dal 10 settembre col crollo del ponte.

Nell’area oltre il Chioma si trova un condominio abitato tutto l’anno con 100 appartamenti, uno stabilimento balneare, un ristorante molto frequentato e un diving. Su tutta l’area pesa ancora un’ordinanza di evacuazione, sembra neppure revocata, e la sospensione dell’abitabilità.

A parte il danno commerciale per il ristorante e il centro immersioni, rimane lo sconcerto dei residenti per il silenzio delle istituzioni al riguardo. La corrente e l’allaccio idrico sono stati ripristinati, ma il condominio rimane inagibile, senza alcuna risposta o tempistica al riguardo.

Il sindaco di Livorno aveva parlato di un ponte mobile – per intenderci simile a quello che collega la darsena alla fortezza Vecchia, ma l’amministrazione del condominio non ne sa molto di più. “Da quanto ci è stato detto verbalmente – racconta l’amministratice Mirella Campidonico – questo ponte non sarebbe attraversabile con gli autoveicoli e sarebbe fissato molto al di sotto del livello del ponte precedente“. “Le conseguenze pratiche di una tale opzione sono due: al condominio non potrebbero accedere mezzi di emergenza o i tecnici che fanno la manutenzione per continuare a tenere l’acqua potabile; inoltre visto il livello del fiume rispetto al ponte mobile prospettatoci, in situazioni di grande flusso di acqua come quello odierno (si veda la foto di copertina, ndr) il ponte non potrebbe essere aperto e rischierebbe di essere travolto”.

“Voglio ricordare a tutti – conclude l’amministratrice – che nel condominio vivono anche dei disabili. Ed in primis a loro deve essere garantito il diritto di ritornare nella loro abitazione e di poter ricevere assistenza medica nel malugurato caso che ne avessero bisogno”.