Cronaca 19 Maggio 2018

Chiudono le officine di manutenzione ferroviaria. Operatività della futura Darsena Europa a rischio?

Da un episodio lavorativo circostanziato potrebbero derivare grossi problemi per il porto attuale, ma soprattutto per quello del futuro: la Darsena Europa. La denuncia viene da Filt-Cgil. La sigla sindacale, oltre a difendere i 100 posti di lavoro (tra diretti e indotto), legati a Mercitalia Rail di FS, fa presente l’incongruenza tra la decisione di chiudere l’attività e i forti investimenti impegnati dalle Ferrovie sul trasporto tramite rotaia.

Già, perché è inutile avere binari sulle banchine e accesso ai corridoi Ten-T per l’invio veloce delle merci in Europa se poi il sistema si blocca perché mancano le riparazioni dei binari oppure il tempo di riparazione è talmente alto da far mancare carri e saturare fino al blocco i binari del Calambrone.

La questione è stata spiegata da Filippo Del Duca (responsabile attività ferroviarie di Filt), Marco Nardi (Rsu Mercitalia), Maria Luisa Lironi (segretaria Filt) e dal segretario generale della Cgil Fabrizio Zannotti.

Il sindacato denuncia due ordini di problemi. Il primo è la chiusura dell’impianto di manutenzione rotabili di via Provinciale Pisana. Cento posti di lavoro, commesse che non mancano e competitività: a Livorno si riparano due treni da 500 metri a settimana, composti da carri danneggiati o da manutenere. “Una revisione fatta qui costa 12mila euro contro i 17mila di Milano, dove l’azienda vuole centralizzare tutta l’attività di manutenzione merci italiana”.

Ammesso (e assolutamente non concesso) che i posti di lavoro non si perdano grazie al trasferimento del personale, rimane il secondo ordine di problema, quello logistico. Alla stazione di Livorno Calambrone si accumulano ogni settimana un discreto numero di carri e motrici da movimentazione. La vicinanza con l’officina di Livorno contiene i costi di trasporto (25 € a chilometro) e permette di non ingolfare la stazione, dal momento che per ogni treno assemblato di mezzi da riparare ne arriva uno nuovo coi mezzi riparati. Ma, se come si teme, la manutenzione si farà d’ora in poi (in appalto esterno) solo a Milano, il risultato probabile è “un aumento dei costi di 8000 euro per tratta e un tempo di attesa che potrebbe bloccare la stazione in circa tre mesi. Senza contare che i carri sostitutivi che abbiamo per i clienti potrebbero esaurirsi molto prima di due mesi”.

Se questa è la situazione adesso, figuriamoci cosa potrebbe accadere quando andrà a regime l’industria a Piombino e la Darsena Europa a Livorno. Le catene logistiche funzionano bene se tutto scorre, ma se si crea un collo di bottiglia tutto il sistema potrebbe rallentare. “Con il risultato paradossale che per risparmiare poche centinaia di migliaia di euro FS rischia di rovinare un investimento di molti milioni, gran parte dei quali provenienti da fondi infrastrutturali statali”. Il sindacato aprirà presto un tavolo di crisi in Regione, al quale si spera l’azienda partecipi in modo fattivo.