“Chiusura inceneritore”, Rifiuti Zero: “Ci hanno provato, ma gli è andata male anche se adesso vorrebbero raccontare che è stata una loro decisione”
Livorno 8 novembre 2024 “Chiusura inceneritore”, Rifiuti Zero: “Ci hanno provato, ma gli è andata male anche se adesso vorrebbero raccontare che è stata una loro decisione”
Il Comunicato di Rifiuti zero Livorno in merito alla notizia della chiusura dell’inceneritore:
“Nel momento della “nostra” vittoria, che in realtà è la vittoria dell’intera città di Livorno, che dopo 50 anni si libera di una delle maggiori fonti di inquinamento e di pericolo per la salute pubblica, vogliamo ringraziare innanzitutto gli attivisti delle associazioni che dal 2016 si sono riunite per costituire il nostro Coordinamento.
Senza il loro instancabile impegno, non avremmo potuto fare niente.
Vogliamo poi ringraziare il nostro garante Rossano Ercolini, presidente di Zero Waste Italy, che ci ha spinto ad organizzarci e ci ha supportato per 8 anni, insieme al professor Paul Connett da New York, a Enzo Favoino consulente della Commissione Europea e a molti altri esperti internazionali.
Grazie a tutti i cittadini livornesi che ci hanno sostenuto, partecipando alle nostre iniziative, contribuendo al pagamento delle spese e facendoci sentire sempre la loro vicinanza.
Grazie alle altre associazioni della Toscana che condividono con noi l’obiettivo di estendere le buone pratiche della riduzione e del riciclo dei rifiuti, contro inceneritori e mega-discariche.
Grazie alle associazioni livornesi di difesa dell’ambiente e della salute, che hanno appoggiato la nostra battaglia contro l’inceneritore Aamps.
Noi continueremo ad appoggiare le loro battaglie e a condurre le nostre: contro la mega-discarica di Scapigliato, la discarica a Limoncino, la riapertura della ex-Rari, nuovi eventuali mostri mangia-rifiuti e a favore delle buone pratiche.
Grazie alla Guardia di Finanza che ha seguito le indagini sull’inceneritore dopo le nostre segnalazioni e grazie alla Corte dei Conti che ha aperto un’inchiesta, non solo sul folle progetto di riapertura dell’impianto ma anche sugli enormi debiti provocati negli scorsi decenni dall’attività in perdita dell’inceneritore.Aspettiamo l’esito finale dell’inchiesta, soprattutto per evitare che in futuro gli amministratori possano prendere altre decisioni scellerate per il territorio livornese.
Sorridiamo amaramente di fronte alle dichiarazioni imbarazzate di chi ha avuto bisogno di vedersi recapitare una serie di segnalazioni alla magistratura per abbandonare il progetto di riapertura dell’inceneritore…e magari adesso vorrebbe intestarsi il merito di questa vittoria della nostra città.
Ricordiamo infatti che Comune e Aamps promisero di chiudere definitivamente l’inceneritore entro il 2023, promessa confermata dal documento “Inceneritore, perché va superato” consegnato da Aamps ai consiglieri comunali nell’estate 2022, ma poi si rimangiarono tutto dopo un paio di vergognosi scioperi contro la chiusura dell’impianto e varie altre pressioni pubbliche in tal senso, da parte di organizzazioni e associazioni lobbistiche.
Dopo quegli strani scioperi e quegli appelli accorati a non chiudere l’inceneritore, Aamps presentò la richiesta di rinnovo dell’autorizzazione per l’impianto e un progetto di lavori di adeguamento, con milioni di euro di debiti da contrarre con le banche e far ripagare con la tariffa.
Il nostro Coordinamento reagì cominciando a presentare segnalazioni alla Guardia di Finanza, che ad aprile 2023 intervenne iniziando ad acquisire la documentazione aziendale (così riportò anche la stampa locale).
Aamps ha continuato per due anni ad affermare la sostenibilità economica della riapertura dell’impianto, con l’appoggio di Retiambiente e del Comune, basta leggere i verbali delle riunioni ufficiali convocate dalla Regione.
Una volta ottenuta l’autorizzazione, Aamps ha però evitato di cominciare i lavori per riaprire l’inceneritore. Perché?
Evidentemente perché nessuno voleva rischiare di vedersi contestare un danno erariale da milioni di euro, quindi alla fine tutti si sono tirati indietro: Comune, Aamps, Retiambiente.
Ci hanno provato, ma gli è andata male. Anche se adesso vorrebbero raccontare che è stata una loro decisione.
Pazienza, l’importante è aver evitato altri anni di inutile e costosissimo inquinamento. Speriamo che questa lezione serva a rilanciare la raccolta differenziata e le strategie di gestione virtuosa dei rifiuti, che in realtà sono preziosi materiali da riutilizzare.
Noi, come sempre, siamo pronti a lavorare insieme a chiunque condivida questi obiettivi.”