Cie/Cpr, Rossi: “Sinora nessuna richiesta ufficiale dal Ministero”
“Personalmente resto convinto che i Cie, oggi denominati Cpr, sono strumenti inefficaci e generano tensioni nella società”. Così il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, a proposito delle notizie di stampa circa l’ipotesi dell’istituzione di un Cie/Cpr in Toscana.
“La mia posizione, ci tengo a sottolinearlo, è la stessa che la Regione ha tenuto sin dai tempi della presidenza di Claudio Martini. Oggi – prosegue – non possiamo riproporre ciò che non ha mai funzionato. Si legga al proposito il rapporto del Senato della Repubblica del febbraio 2016, e l’ultimo aggiornamento del gennaio 2017, per rendersi conto delle criticità di questi Centri”.
“La promiscuità delle persone presenti all’interno dei Cie/Cpr provoca, dice il rapporto, situazioni di tensione altissima. Questi centri, assieme agli ex detenuti, possono ospitare migranti irregolari, persone a cui non è stato rinnovato il permesso di soggiorno per più di 12 mesi, stranieri che hanno perso il posto di lavoro”.
“Sino ad ora – conclude il presidente Rossi – dal Ministero dell’interno non è giunta alla Regione alcuna richiesta. In qualità di presidente, come previsto dall’articolo 19, comma 3, del Decreto-Legge 17 febbraio 2017, n. 13 (convertito in Legge 13 aprile 2017, n. 46), darò il mio parere solo quando arriverà la proposta del Ministro e se il sindaco del Comune interessato si sarà dichiarato disponibile ad accogliere l’istituzione di un nuovo Cie/Cpr sul proprio territorio”.