Città Diversa: “Il grido di dolore dei residenti di via Giordano Bruno”
Via Giordano Bruno e il quartiere La Guglia meritano rispetto
La richiesta di aiuto dei residenti raccolta da Città Diversa
Livorno 04 settembre 2019 – “Su richiesta di alcuni abitanti del quartiere La Guglia abbiamo incontrato per un pomeriggio una quarantina di abitanti di via Giordano Bruno che parlavano per sé e in rappresentanza di molti altri dei numeri civici più a disagio.
Anziani e giovani, lavoratori con le loro famiglie, persone oneste che pagano regolarmente l’affitto a Casalp e cercano di curare in modo dignitoso l’ambiente popolare comune (il cortile, le scale, i pianerottoli, …). Ma che vivono quotidianamente disagi ed incubi epperò non vogliono essere ghettizzati.
Negli spazi esterni agli immobili e nelle loro case abbiamo potuto verificare gravi problematiche annose e conosciute da tanti ed altre emerse più recentemente.
Questi cittadini hanno ripetutamente chiamato le forze dell’ordine, che hanno fatto quanto era nella loro possibilità e competenza. Hanno segnalato con varie modalità gravi situazioni di disagio e di ritenute irregolarità a Casalp e al Comune sotto Amministrazioni di segno diverso, da ultimo alla nuova Amministrazione, che sono le titolari di responsabilità istituzionali e politiche. Si sentono però abbandonati.
Le problematiche presenti
Ecco le problematiche che riferiscono, rilevano e segnalano questi residenti, dei quali ci facciamo voce e interpreti, ripartendole in due macro-aree: problemi di tipo strutturale (evidenti) e problemi di conflitto sociale o criminale (alcuni corredati da documentazione fotografica disponibile).
1° Problemi strutturali
-E’ presente una forte umidità (che abbiamo più volte denunciato negli anni precedenti) nelle case, nelle cantine o in altri spazi comuni con conseguenti problemi ambientali e di salute.
-Il rivestimento degli ascensori esterni si surriscalda e non avendo alcuna presa d’aria diventano dei forni.
-Le case che si liberano se non sanate e assegnate vengono sfondate ed occupate.
-Vi sono nuclei di quattro persone con minori che sono alloggiati in case di 28 mq. in emergenza abitativa e che da anni in graduatoria attendono inutilmente cambi.
2° Conflitti sociali o criminali
-Vengono segnalati comportamenti di sfida di alcuni conduttori e di casi sociali stranieri e non che richiederebbe una mediazione culturale e una assistenza sociale organizzata da parte di Amministrazione e Associazionismo per rendere possibile una civile convivenza.
-Sono state segnalate morosità che sussisterebbero nel pagamento dei canoni di locazione che devono essere ripartite a danno degli altri condòmini così come v sarebbero subaffitti di fatto.
-Vengono riferiti comportamenti che sarebbero illegali o delinquenziali (prostituzione, stoccaggio e spaccio di droga, furto di energia elettrica, aggressioni fisiche o verbali in diverse ore del giorno e della notte, …) che dovrebbero essere individuati, repressi e puniti a salvaguardia anche della incolumità della gran parte dei residenti e in particolare dei più deboli (minori, anziani fragili, …) e per evitare ritorsioni.
-E’ presente sporcizia che alcune donne caparbiamente rimuovono per igiene, sicurezza e decoro o pagando una pulizia extra quali vomito, sangue, urina ed escrementi, siringhe, … presenti nei cortili, nei varchi di ingresso, per le scale, a volte sulle o nelle cassette della posta in qualche caso divelte, …
-Esistono problemi nella raccolta differenziata, “turismo della spazzatura” e scarico illecito di mobilia.
-Persistono auto e altri veicoli abbandonati che diventano ricettacolo di topi ed altro e che non vengono rimossi per conflitti sulla competenza a quale ente spetti.
Considerazioni e richieste
In conclusione riteniamo che i cittadini di queste aree, come di altre, non possono essere condannati al degrado.
Le Istituzioni devono approntare e praticare soluzioni a queste situazioni così problematiche: ne va della dignità degli stessi Enti e della tranquillità e sicurezza delle persone, specie di quelle più indifese.
E’ ovvio che i problemi non si possono affrontare tutti insieme e subito. Ma questi cittadini chiedono intanto che i diversi Enti, soprattutto Casalp e Comune a partire dal Sindaco dagli Assessorati di competenza, svolgano con urgenza sopralluoghi sul posto e rispondano alle richieste di incontro al fine di arrivare ad una progettazione effettiva con un cronoprogramma per un cambiamento reale.
Non solo i Cittadini, ma anche le Istituzioni, parafrasando il Sindaco Salvetti, devono passare dal “guardalì” al “no, non si può fare” e quindi cominciare a dare con tutti i mezzi a disposizione delle soluzioni veramente operative, per evitare che i problemi marciscano e le tensioni popolari siano strumentalizzate invece che valorizzate per fuoriuscire dai problemi”.
Marco Cannito, Marco Pozzolini Città Diversa
Valentina Montella Staff Stampa Città Diversa-Impegno Civile