Cronaca 12 Novembre 2020

CNA chiede ai Comuni livornesi il lockdown sociale totale

Va scongiurata la zona rossa: servono controlli con le forze dell’ordine sul rispetto delle ordinanze

 

Livorno 12 novembre 2020

Insufficiente chiudere solo alcuni punti di ritrovo ed in alcuni momenti. Limitare le uscite a lavoro ed acquisti

cna livorno“Abbiamo chiesto a tutti i sindaci di tutta la provincia di Livorno di proclamare immediatamente l’istituzione del “lockdown totale della socialità”, così da evitare tutti i giorni gli incoscienti assembramenti visti nell’ultimo weekend:

questi comportamenti irresponsabili mettono ancora più a rischio la fragilissima economia delle piccole e medie imprese che; in caso di passaggio alla zona rossa totale non si rialzerebbero più”.

E’ quanto sollecitano all’unisono i presidenti di zona di CNA Stefano Trumpy (Livorno Collesalvetti); Danilo Marzini (Bassa Val di Cecina); Diego Nocenti (Val di Cornia);Marcella Parrini (Isola d’Elba), guidati dal presidente provinciale Maurizio Serini che aggiunge:

“Occorre scongiurare, o almeno allontanare il più possibile l’ipotesi di un lockdown generale

 

L’unico modo per farlo è limitare ulteriormente la socialità non connessa al lavoro. All’interno delle imprese non si sono verificati focolai; segno del rispetto delle norme.

Chiudere solo alcuni punti di ritrovo, in alcuno giorni e per alcune ore non basta.

Purtroppo bar, ristoranti, pizzerie, pasticcerie, gelaterie ecc. hanno già dovuto praticamente chiudere tutta la settimana e i centri commerciali sono chiusi nei weekend;

occorre adesso che anche i cittadini siano obbligati a stare in casa se non per necessità;

visto che gli appelli alla responsabilità non sono purtroppo serviti a niente a giudicare dalle scene che si vedono sui lungomare e nei luoghi di ritrovo.

Ma questo non basta – continua Serini – chiediamo al Prefetto che tutti i giorni, tramite tutte le forze dell’ordine che è possibile mettere in campo;

siano fatti controlli serrati contro gli assembramenti e sull’uso delle mascherine.

 

Sono le uniche speranze che abbiamo per veder flettere la curva dei decessi e dei contagi ed evitare di far definitivamente collassare la struttura sanitaria; obiettivi primari ed essenziali, nonché di limitare il più possibile i danni al tessuto economico locale.

Ed anche questo non basta – aggiunge Serini – perché i sindaci possono fare anche altro:

possono ridurre tutte le imposte comunali alle imprese ed ai cittadini sulla base del calo del fatturato e dei redditi

Perché non è equo che chi ha comunque fatturato o chi ha lo stipendio fisso, sia trattato come chi sta patendo economicamente

Inoltre i comuni, in base al decreto semplificazioni possono innalzare a 150mila il tetto dei lavori da affidare in modo diretto ad imprese locali; così da dare loro ossigeno; è una possibilità che hanno già da sei mesi e per tutto il 2021 e che nessun comune della nostra provincia ha ancora sostanzialmente utilizzato.