Collesalvetti, chieste le dimissioni del presidente del Consiglio comunale
Da parte di tre partiti dell'area comunista (La Sinistra, PC e Rifondazione)
Collesalvetti (Livorno), 04 dicembre 2020 – Nel documento che segue, tre forze politiche dell’area a sinistra (La Sinistra di Collesalvetti, Partito Comunista, Partito della Rifondazione Comunista) dichiarano la loro sfiducia nei confronti del Presidente del Consiglio Comunale di Collesalvetti dott. Enrico Frontini.
[L’atto dovrebbe rimanere puramente dichiarativo, in quanto la sfiducia al presidente del consiglio comunale non è prevista dalla legge ma si ritiene che la revoca di detta carica non può essere attivata per motivazioni politiche, ma solo istituzionali, quali la ripetuta e ingiustificata omissione della convocazione del Consiglio o le ripetute violazioni dello statuto o dei regolamenti comunali, ndr]
Scrivono i tre partiti:
Il Consiglio Comunale è l’assemblea pubblica rappresentativa di ogni comune, è l’ente locale previsto dall’articolo 114 della Costituzione della Repubblica Italiana nata dalla resistenza partigiana.
In ogni comune il C.C. rappresenta il massimo livello democratico e rappresentativo di una intera comunità, dove oltre a dibattere le funzioni previste per legge, avviene il confronto politico tra le componenti elette al proprio interno.
Collesalvetti ha una grande tradizione, ovvero ha sempre rivolto al C.C. una grandissima importanza, non solo per quanto riguarda le funzioni di indirizzo e controllo nei confronti dell’amministrazione, ma ad ogni livello, sia di confronto e discussione, sia celebrativo, rievocativo e commemorativo.
Il ruolo del Presidente del Consiglio Comunale ha per noi una importanza fondamentale e per quanto riguarda il nostro comune ha una importante tradizione di personalità con alto senso delle istituzioni, con un particolare riguardo alla correttezza democratica e organizzativa del Consiglio stesso.
Da sempre nell’ambito della massima assemblea rappresentativa di Collesalvetti sono stati affrontati argomenti locali riguardanti l’amministrazione, ma anche questioni più alte di politica nazionale e internazionale, diritti umani e civili, questioni di pace e purtroppo anche di guerre fuori dai nostri confini nazionali.
In tutto questo il ruolo del Presidente del Consiglio è a dir poco fondamentale, esso rappresenta il fulcro della discussione ed è colui che garantisce imparzialità nella discussione politica tra i gruppi Consiliari, ed incarna chi concede la parola ai consiglieri dando loro modo di esprimersi nei confronti del Sindaco, della Giunta e della comunità intera, ma anche nei confronti della Regione, del Governo e del Parlamento nazionale fino alla Commissione Europea, al proprio Parlamento ed anche oltre.
Sembrerà utopistico ma da sempre il Consiglio Comunale di Collesalvetti si è considerato un ingranaggio di un meccanismo più complesso che si pone l’obiettivo di portare la voce della nostra comunità ad istanze istituzionali superiori.
Tutto questo non potrebbe accadere senza una figura di riferimento come il Presidente del Consiglio Comunale, ruolo ricoperto negli anni da personalità che hanno lavorato e supportato le varie componenti politiche affinché il dibattito ed il confronto avvenissero sempre regolarmente e tendendo sempre al massimo risultato politico ed istituzionale per il nostro comune.
Dobbiamo registrare che questo oggi purtroppo non avviene e se avviene fatica non poco ad uscire fuori dalla mura municipali.
Riteniamo che chi ricopre tale ruolo oggi non creda lui in primis a questi principi fondamentali esposti fino a qui.
Chi ricopre tale ruolo avrebbe il compito di incentivare il confronto politico, valorizzare il dialogo e la discussione di documenti in Consiglio Comunale, affinché il dibattito sia il più alto e democratico possibile.
L’attuale Presidente del Consiglio Comunale tutto questo non solo non lo fa ma ci pare vada in direzione assolutamente contraria.
Nei pochi mesi di svolgimento del suo mandato questo Presidente ha deriso e messo in discussione posizioni politiche diverse dalla propria e da quella dell’amministrazione, banalizza le discussioni e i documenti presentati in C.C., non rispetta tempistiche e scadenze legate a interrogazioni e interpellanze. Dimostra poco rispetto per chi lavora nell’ambito del C.C., banalizza il dibattito nel Consiglio Comunale e non attribuisce valore al confronto ideologico tra le varie componenti politiche interne ma anche esterne dato che ancora siamo in democrazia.
Nella sostanza ci pare non sia incline a tale ruolo e il fatto che abbia preso un numero rilevante di preferenze non si traduce automaticamente, ahi noi, nell’essere un buon Presidente e un buon arbitro del dibattito politico consiliare.
Il qualunquismo, o se volete populismo, con il quale ha voluto caratterizzare la presentazione dell’ordine del giorno sul popolo Saharawi, (popolo con una lunga tradizione di integrazione nel nostro territorio di cui spesso l’amministrazione ne ha fatto un vanto) che abbiamo inviato per essere discusso all’interno del Consiglio Comunale è stata per noi la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Il Presidente del Consiglio ha l’obbligo di prendere decisioni politiche, non puo’ esimersi dal farlo solo per il rischio di scontentare una parte significativa del proprio elettorato.
Tale inadeguatezza nel ricoprire tale ruolo può essere affrontata solo con le dimissioni del dott. Frontini da tale carica. Per questo dichiariamo di non sentirci minimamente rappresentati come minoranze e auspichiamo le dimissioni immediate dal ruolo di Presidente del Consiglio Comunale da parte del dott. Frontini per i gravi motivi e mancanze che abbiamo elencato.
Riteniamo che tale atteggiamento e comportamento non si confà con la nobile tradizione che Collesalvetti ha in questo delicato ed importantissimo ruolo.
La politica non può essere marginale in un consiglio comunale. Ne è il fulcro per noi comunisti. L’ideologia, per molti un freno fastidioso per lo svolgimento delle funzioni pubbliche, è la base imprescindibile che dà il valore alla politica. Perché altrimenti nei consigli comunali dovrebbero esserci solo tecnici. Non politici eletti. Perché allora ci dovrebbero essere le votazioni? Pare invece che quanto accade nel comune dì Collesalvetti vada nella direzione della sottrazione di responsabilità davanti ad una mozione come quella relativa al popolo saharawi, che probabilmente avrebbe scoperto troppo i nervi di alcuni. Meglio quindi non parlane per tagliare la testa al toro. Peccato che fuori dal C.C ci troverete sempre noi”.
La Sinistra di Collesalvetti
Partito Comunista di Collesalvetti
Partito della Rifondazione Comunista di Collesalvetti