Collesalviamo l’ambiente e raffineria: “C’erano una volta le ecoballe”
Stagno – Il comunicato di Collesalviamo l’ambiente in merito alla raffineria Eni di stagno e la sua conversione in inceneritore di rifiuti: “C’ERANO UNA VOLTA LE ECOBALLE… sapete, quei sacconi enormi di solito pieni di rifiuti, come quelli da quattro anni sui fondali vicino a Piombino… già, noi saremmo felici di dirvi che non ci sono più, ma purtroppo non è così, anzi ultimamente a quelle vere, si affiancano sempre più di frequente quelle fornite a parole da personaggi politici, magari anche laureati in filosofia o economia e commercio, che si improvvisano ingegneri, supertecnici della chimica, dell’energia e ovviamente della biochimica ambientale.
Ma perché lo fanno? Intanto, diciamolo, va di moda il politico “tuttologo”… poi è chiaro che un Sindaco di una città media o un Presidente di Regione mica possono passare da sprovveduti… Un fulgido esempio di quanto detto è anche il nostro Presidente toscano Enrico Rossi, già distintosi in passato per altre notevoli eco-balle e ritornato in auge un mese fa con l’annuncio in pompa magna di aver risolto il problema dei rifiuti grazie ad un accordo con ENI… PER UN NUOVO IMPIANTO ALL’INTERNO DELLA “NOSTRA” RAFFINERIA.
Non volendo annoiarvi con numeri, percentuali e sostanze chimiche dai nomi sconosciuti ai più, non ci resta che spiegare la nostra posizione, che poi è sempre la stessa per cui demmo vita al Comitato nel 2015: la nostra zona ha subìto da almeno 80 anni le ricadute inquinanti di molteplici attività industriali e logistiche ed è stata classificata come SIN (Sito di Interesse Nazionale ai fini della bonifica ambientale). In sostanza tutti (ai piani alti) sapevano che il “puzzo” popolarmente attribuito alla raffineria era anche nocivo, così come molte delle altre presenze inquinanti della zona.
Già nel 2010 il primo rapporto SENTIERI dell’Istituto Superiore di Sanità raccontava la dura verità, ovvero CHE DA NOI SI MUORE DI TUMORE PIÙ DELLA MEDIA REGIONALE. Verità confermata nei successivi rapporti, fino a giungere al quinto rapporto SENTIERI pubblicato lo scorso giugno che oltre che confermare i dati circa maggiore distribuzione di tumori e mortalità aggiunge che SONO SUPERIORI ALLA MEDIA REGIONALE ANCHE I CASI DI MALFORMAZIONI NEONATALI. Ma noi non abbiamo aspettato questa amara conferma e quattro anni fa, di fronte alla certezza di dover subire sul territorio una nuova, sia pur minima, fonte di inquinamento, ci siamo costituiti in comitato.
PERCHÉ ADESSO, COME NEL 2015, NON ACCETTIAMO CHE IN QUESTA ZONA, NONOSTANTE IL TRIBUTO GIÀ PAGATO DI DOLORE E DI MORTE, SI VOGLIANO IMPORRE NUOVE ATTIVITÀ IMPATTANTI E PERICOLOSE IN AGGIUNTA A QUELLE GIÀ ESISTENTI, in nome del progresso, del profitto o anche di nuovi posti di lavoro.
BIORAFFINERIA, RAFFINERIA ECOLOGICA, DISTILLERIA, EMISSIONI ZERO: ECCOLE LE ECOBALLE, in assenza non solo di un progetto ma anche di esperienze simili, dato che l’impianto che dovrebbe trasformare in carburante tutti i materiali ottenuti dai RIFIUTI (plastica, carta, fibre tessili…) della Toscana (come minimo) è in realtà del tutto sperimentale…
Noi non solo non ci fidiamo di nessuno quando è in ballo la salute nostra e dei nostri figli e nipoti, ma contestiamo la scelta di megaimpianti di combustione e massicci trasferimenti di materiali e di rifiuti da una zona all’altra e PRETENDIAMO DALLA REGIONE UNA VERA SVOLTA VERSO L’ECONOMIA CIRCOLARE, LA RIDUZIONE E LA GESTIONE VIRTUOSA DEI RIFIUTI.
Per questo ci stiamo organizzando insieme con tutte le associazioni locali e regionali che aderiscono alla rete Rifiuti Zero, ma l’esperienza ci insegna che solo la mobilitazione dei cittadini può riuscire ad impedire scelte sbagliate e dannose, come dimostra la stessa vittoria dei movimenti che hanno impedito la costruzione del megainceneritore di Case Passerini nella piana fiorentina.
ABBIAMO E AVREMO BISOGNO DELL’AIUTO DI OGNUNO DI VOI”.