Comitato 5G no grazie: “Stop alle antenne, no al piano antenne ai privati”
Livorno 26 aprile 2020 – Il Comitato “Elettrosmog e 5G? No, grazie!”, Stop alle antenne? Sì, grazie! Piano delle Antenne ai privati? No, grazie!
Il 22 ottobre 2019 il Consiglio Comunale di Livorno ha approvato una mozione che impegna il
Sindaco e la Giunta “a redigere un piano complessivo, di concerto con le autorità competenti, per gli impianti della tecnologia 5G nell’ottica dell’applicazione del principio di precauzione e salute pubblica”. Nel 2000 e nel 2002, Arpat e’ stata incaricata dal Comune di redigere una mappa delle antenne.
Ora per un’operazione simile, e cioè’ l’aggiornamento del piano antenne, sembra che il
Comune voglia appaltare a terzi.
Si rischierebbe che tale piano venga eseguito non dal Comune ma da una terza parte privata, che si potrebbe denominare “parte tecnica”, quale autorità di regolazione.
Questa società privata si troverebbe, di fatto, nell’indebito ruolo di arbitro di una contrattazione tra i Gestori della telefonia ed il Comune stesso.
In questo ruolo però, l’arbitro è sia consulente dell’ente locale, sia garante che il Comune approvi gli esiti della contrattazione: un classico “conflitto di interessi”.
Per esempio, se il il Comune decidesse di far redigere a una società privata un “piano delle
antenne”, i Gestori potrebbero anche richiedere un numero di installazioni assai superiore alle loro necessità per poi ottenerne un numero comunque adeguato ai loro interessi, aumentando
l’esposizione della popolazione.
In sostanza il Comitato chiede che il Comune si avvalga di un ente pubblico strumentale, regionale
o nazionale.
Ma, soprattutto, chiede che non si adotti un piano che approvi, in unica soluzione, tutte le antenne, riducendo la tutela della salute della popolazione e attenuando i presidi previsti
dal Codice Comunicazioni Elettroniche art. 86. L’art. 87 del medesimo Codice prevede un iter
autorizzatorio per ogni antenna.
Dal punto di vista legale, oltre quanto già evidenziato, un “piano delle antenne” non rientra nei
poteri dei Comuni, che hanno piuttosto una potestà regolatoria dei programmi di sviluppo dei
Gestori della telefonia, ai sensi dell’art. 8 (Competenze delle regioni, delle province e dei comuni)
comma 6 , legge 36/2001. In altre parole i Comuni possono dettare criteri per il corretto
insediamento delle antenne, non possono pianificare l’insediamento delle antenne.
Inoltre, per giurisprudenza consolidata, il cosiddetto “piano antenne” non può limitare la libertà di
progettazione dei Gestori della telefonia e in caso di contrasto sulla localizzazione, prevale
l’interesse del gestore, il che rende inutile la spesa del Comune per un incarico a privati.
Il Comitato, in attesa che venga discussa la petizione che ha raccolto migliaia di firme ed è stata
consegnata il 5 ottobre 2019, chiede nuovamente al Sindaco di bloccare le installazioni delle
antenne 5G, che proseguono indisturbate, al fine di tutelare la salute pubblica”.